Longobardi in Italia. Luoghi del potere (568-774 d.C.)

I Longobardi in Italia, Luoghi del Potere, 568-774 d.C. comprende sette gruppi di importanti edifici (tra cui fortezze, chiese e monasteri) in tutta la penisola italiana. Testimoniano l’elevato successo dei Longobardi, che emigrarono dal nord Europa e svilupparono una propria cultura specifica in Italia dove governarono vasti territori dal VI all’VIII secolo.

La sintesi longobarda degli stili architettonici segnò il passaggio dall’antichità al medioevo europeo, attingendo all’eredità dell’antica Roma, alla spiritualità cristiana, all’influenza bizantina e al nord Europa germanico. La proprietà seriale testimonia il ruolo principale dei Longobardi nello sviluppo spirituale e culturale del cristianesimo europeo medievale, in particolare rafforzando il movimento monastico.

Eccezionale valore universale

La proprietà seriale rappresenta la quintessenza del rimanente patrimonio edilizio e artistico dei Longobardi oggi in Italia. Popolo di origine germanica, insediatisi e convertitisi al cristianesimo, i Longobardi assimilarono i valori materiali e culturali ereditati dalla fine del mondo romano. Anche a contatto con influenze bizantine, ellenistiche e mediorientali, i Longobardi realizzarono una sintesi culturale, architettonica e artistica, unica per diversità monumentale e stilistica e per i vari usi secolari e religiosi. È una delle radici principali degli inizi del mondo europeo medievale e dell’istituzione del cristianesimo occidentale.

Varese Castel Seprio
Affresco Medioevale di Castel Seprio

Criterio (ii): I monumenti lombardi sono una testimonianza esemplare della sintesi culturale e artistica avvenuta in Italia dal VI all’VIII secolo, tra l’eredità romana, la spiritualità cristiana, l’influenza bizantina ei valori derivati ​​dal mondo germanico. Hanno aperto la strada e hanno annunciato la fioritura della cultura e dell’arte carolingia.

Criterio (iii): I luoghi del potere lombardi esprimono nuove e notevoli forme artistiche e monumentali, a testimonianza di una cultura lombarda caratteristica dell’alto medioevo europeo. Si concretizza in un insieme culturale unico e chiaramente identificabile, i cui molteplici linguaggi e obiettivi esprimono il potere dell’élite lombarda.

Criterio (vi): Il posto dei Longobardi e del loro patrimonio nelle strutture spirituali e culturali del cristianesimo europeo medievale è molto importante. Rafforzarono notevolmente il movimento monastico e contribuirono alla costituzione di un luogo precursore dei grandi pellegrinaggi, a Monte Sant’Angelo, con la diffusione del culto di San Michele. Hanno anche svolto un ruolo importante nella trasmissione di opere letterarie, tecniche, architettoniche, scientifiche, storiche e legali dall’antichità al nascente mondo europeo.

Integrità

I siti soddisfano le condizioni di integrità, in particolare per quanto riguarda la giustificazione seriale. L’applicazione di rigorosi criteri di selezione ha portato all’esclusione delle antiche capitali reali lombarde e all’imposizione di confini rigorosi. Tuttavia, i siti includono tutti gli elementi necessari per esprimere il valore universale eccezionale della serie, in particolare attraverso l’adeguato stato di conservazione dei suoi componenti.

Cripta di San Salvatore

Autenticità

Le condizioni di autenticità degli elementi monumentali, decorativi ed epigrafici presentati sono adeguate. Sono accompagnati da una dettagliata documentazione architettonica, artistica, archeologica e storica che giustifica sia la loro selezione che la loro autenticità.

Requisiti di protezione e gestione

Tutti i siti designati beneficiano del più alto livello di tutela giuridica, stabilito dal Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Si tratta di una proprietà complessa con molte delle sue componenti importanti intrinsecamente fragili e delicate da conservare, come i resti archeologici, i dipinti e gli stucchi. Tuttavia, lo Stato Parte attua adeguate misure di conservazione.

Esiste un sistema di gestione specifico per ciascuno dei sette immobili, in relazione alla loro proprietà, composto da tanti e diversi stakeholder. La rete associativa Italia Langobardorum è diventata un’autorità globale in grado di armonizzare e monitorare le serie. Il piano di gestione comprende una gamma molto completa di progetti. Tuttavia, è necessario dare loro la priorità in termini di conservazione duratura delle proprietà e di espressione ambientale del loro eccezionale valore. Oltre ai rischi naturali sismici ed erosione fluviale presenti in alcuni siti, la pressione dello sviluppo turistico potrebbe minacciare quelle componenti della proprietà più suscettibili alla presenza umana.

© whc.unesco.org

Il comitato Unesco nel 2011 ha deciso di inserire nella world Heritage List i “Luoghi del potere dei Longobardi in Italia” per tutelare il patrimonio storico artistico rappresentato dai monumenti realizzati sotto il dominio della popolazione longobarda in Italia. 

Sparsi tra Udine e Foggia, palazzi, chiese e monumenti raccontano ciascuno l’influenza che questa popolazione germanica ebbe in Italia nell’alto medioevo. 

Questi luoghi, di grande suggestione, rappresentano e rievocano l’epoca della dominazione che va dal 568 d.C. – data in cui Alboino, signore dei Longobardi, intraprende la conquista della Penisola e da avvio al regno – al 774 d.C., ovvero l’anno in cui Carlo Magno sconfisse i Longobardi.

I centri di potere e di culto, testimonianza di questo periodo, sono sette e tutti portano l’impronta di una cultura che fu capace di assimilare l’eredità della Roma Tardo imperiale ai valori e alle tradizioni tipiche delle popolazioni germaniche che diedero vita a un nuovo assetto culturale, politico e amministrativo all’Italia dell’epoca.  

É a Cividale del Friuli, in provincia di Udine che si costituì il primo ducato Longobardo, ed è qui che si trovano il Complesso episcopale del patriarca Callisto con i resti del Palazzo patriarcale e lo splendido tempietto longobardo. Quest’ultimo è una delle più importanti testimonianze architettoniche dell’epoca in Friuli Venezia Giulia e in tutta Italia. Ben conservato, il tempio mostra in alcune parti decorative la coesistenza di motivi longobardi con modelli classici. 

Tempietto di Cividale del Friuli

In Lombardia, e precisamente a Brescia, troviamo il complesso monastico di Santa Giulia con la basilica di San Salvatore, testimonianza, dal punto di vista sociale, dell’appoggio dei Longobardi ai movimenti monastici. Dal punto di vista artistico, il complesso è uno dei maggiori esempi di architettura religiosa alto medioevale.
In provincia di Varese, a Castelseprio, si trova l’area del castrum. Avamposto militare romano e ostrogoto, fu trasformato dai Longobardi prima in una stazione commerciale e successivamente in un luogo di preghiera, con l’edificazione della Basilica di San Giovanni Evangelista, della Chiesa di Santa Maria foris portas e del Monastero di Torba.

Capolavoro di architettura sacra è poi la Chiesa di San Salvatore a Spoleto, in Umbria, già basilica paleocristiana, restaurata magnificamente dai Longobardi nell’VIII secolo. 

Sempre in provincia di Perugia, a Campello sul Clitunno, sorge il Tempietto del Clitunno, una piccola chiesa dedicata a San Salvatore, in cui sono presenti affreschi del VII secolo. Di grande livello artistico, questa chiesa a forma di tempio corinzio, fu più volte presa a modello dai maestri rinascimentali.

Tempietto del Clitunno

Il più importante ducato longobardo dell’Italia centro meridionale fu invece il Ducato di Benevento che si estendeva tra la Campania, la Basilicata e la Puglia. 
A Benevento si trova uno dei sette monumenti riconosciuti dall’Unesco: si tratta del Complesso monumentale di Santa Sofia e dell’omonima chiesa, della quale sono visibili alcuni affreschi originari, nelle due absidi laterali.

Infine, fa sempre parte del ducato di Benevento anche il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo in Puglia. Testimonianza della venerazione dei Longobardi per l’Arcangelo Michele, il Santuario è stato anche una delle principali mete di pellegrinaggio dei cristiani. 

La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale come:

Patrimonio culturale:
  1. monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  2. agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  3. siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.
CHiostro del Complesso di Santa Sofia in Benevento
Patrimonio naturale:
  1. i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
  2. le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
  3. i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale
Tempietto di CIvidale del Friuli

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