Il buon pastore scultura marmorea del IV secolo d.C.

UNA VISITA AL MUSEO: MUSEI VATICANI

La Statua di Gesù Cristo Buon Pastore fa parte di un gruppo d’opere acquisite per la liberalità di papa Clemente XIII (1758 – 1769), che le destinò alla collezione d’antichità cristiane contenute nel Museo Sacro o Cristiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, fondato nel 1756 per volontà di papa Benedetto XIV (1740 – 1758), suo predecessore. 

La scultura rappresenta un pastore nel fiore degli anni dai tratti euritmici, con i capelli lunghi, folti e arricciati: il giovane indossa una tunica, porta una sacca con un cingolo a tracolla, e viene ritratto mentre trasporta un agnello sulle spalle. Un’altra statuetta di pastore crioforo è conservata anch’essa presso i Musei Vaticani: il protagonista mantiene con la mano sinistra un primigenio bacolo ante litteram, e anch’egli sostiene una pecora indosso. In questo caso gli studiosi sono propensi a credere che fosse un trapezoforo, cioè un supporto strutturale, restaurato poi nel XVIII secolo dallo scultore romano Bartolomeo Cavaceppi, allievo del Napolioni. Secondo la tradizionale iconografia cristiana, il Buon Pastore è l’allegoria nella quale si ravvisa la figura di Gesù di Nazareth e, parallelamente, si raffigurano i suoi insegnamenti: è un modello veterotestamentario, un simbolo evangelico, un riferimento biblico neotestamentario.

Già 700 anni prima di Cristo il tema del Buon Pastore era presente nella cultura artistica ellenica in larga scala e in varie discipline artistiche: sono d’esempio l’Hermes Crioforo, il “portatore di ariete”, conservato al Museo di Scultura Antica “Giovanni Barracco” di Roma, e il Moscoforo, il “portatore di vitello”, scolpito nel 550 a.C. e custodito nel Museo dell’Acropoli di Atene, i cui volti sono contraddistinti dal tratto apollineo euritmico di nietzschiana memoria. Se consideriamo un’altra forma di espressione artistica, va detto che in precedenza la civiltà minoica dell’età del bronzo è stata il retroscena storico di un singolare cimelio, attualmente conservato nel Museo Archeologico di Candia nella Repubblica Ellenica: all’ingresso di una sepoltura di un antico sito di reperti a Cnosso, fu ritrovata una piccola immagine riprodotta su una lamella d’oro di un giovane Buon Pastore con il suo chitoniskos, la caratteristica tunica usata dagli antichi greci per le attività bucoliche.

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