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Terracina – Fondi

Fondi

In età preromana il territorio di Fondi era abitato dagli Aurunci e successivamente dai Volsci. Di questo periodo abbiamo pochissime informazioni: solo di recente è stato possibile individuare il sito della Fondi preromana, un piccolo insediamento d’altura fortificato con una imponente cinta di mura (in località “Pianara”).

Fondi

Il primo riferimento storico alla città di Fundi risale al IV secolo a.C., quando essa ricevette, insieme a Formia, la cittadinanza romana senza diritto di voto (civitas sine suffragio: nel 338 a.C. secondo Livio, nel 332-1 secondo Velleio Patercolo). Dopo il fallimento di un tentativo di rivolta guidato da Vitruvio Vacco (330 a.C.), Fondi rimase una prefettura romana e successivamente (188 a.C.) ricevette la piena cittadinanza, passando a un governo retto da tre edili. In epoca imperiale una parte del suo territorio era entrata a far parte del demanio imperiale, probabilmente a causa dei possedimenti della famiglia di Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto e madre di Tiberio, nata a Fondi, come testimoniano un passo dello storico romano Svetonio ed alcune epigrafi.

Fondi è inoltre menzionata nelle fonti antiche per un’importante produzione vinicola comprendente il Fundanum e in particolare il prestigioso Cecubo, un vino rosso che fu esaltato in poesia da Orazio e Marziale, e descritto come uno dei migliori vini dell’epoca da Plinio il Vecchio. L’importanza di Fondi in età antica è stata determinata anche dalla costruzione della via Appia, iniziata nel 312 a. C. La città era anche dotata di un anfiteatro situato poco fuori delle mura, a nord della porta che si apriva in direzione di Roma.

La sua funzione di valido presidio sui confini del territorio romano fu ripresa in epoca medievale, quando la città di Fondi, sede vescovile inquadrata in un importante patrimonium della Chiesa, venne donata nel 915 da papa Giovanni X all’ipato Giovanni, figlio di Docibile I fondatore del Ducato di Gaeta. Per alcuni decenni la città fece parte del ducato gaetano, ma dal 984 fino al 1140 fu centro di un’entità indipendente, il Ducato di Fondi, governato da un ramo cadetto della famiglia dei duchi di Gaeta discendenti dall’ipato Docibile I. Da quel momento questa zona, oggi parte del Lazio meridionale, gravitò verso Sud e nel 1130 fu annessa dai Normanni al Regnum Siciliae, poi Regno di Napoli, divenendo un’area di confine con lo Stato Pontificio.

Contea di Fondi

La contea di Fondi fu un’entità politica del Regno di Napoli, creata nel 1140 dai Normanni, che la concessero alla famiglia Dell’Aquila, di origine normanna. Passò quindi per matrimonio (1299) ai Caetani, che ne fecero per circa due secoli la capitale dei loro feudi napoletani e l’arricchirono di monumenti e opere d’arte di grande pregio artistico. Nel 1378 Onorato I Caetani (1336-1400) ospitò nel suo palazzo di Fondi il conclave che elesse l’antipapa Clemente VII, in opposizione al legittimo pontefice Urbano VI (Scisma d’Occidente).

Il saccheggio ad opera dei turchi, guidati nel 1534 da Khayr al-Din detto il Barbarossa, provocò il declino della città. Agli inizi del Seicento un’epidemia di malaria, alimentata dall’estendersi delle aree paludose, colpì la zona riducendo in poco tempo la popolazione di Fondi da circa 2.000 unità a sole 332 persone e trasformando le campagne in lande deserte.

Fondi faceva parte della Provincia di Terra di Lavoro del Regno di Napoli (poi Regno delle Due Sicilie), al confine con lo Stato Pontificio, dal 1806 e fino al 1861 fu capoluogo di Circondario nell’ambito del Distretto di Gaeta. Nel 1861 Fondi fu annessa al Regno di Sardegna (e poi Regno d’Italia). Pur dopo la soppressione del Distretto di Gaeta, Fondi continuò a far parte del territorio della provincia di Terra di Lavoro come Capoluogo di Mandamento nell’ambito del Circondario di Gaeta.

Nel 1927 il regime fascista, nell’ambito del riordino amministrativo che portò alla creazione delle regioni Lazio e Campania, soppresse la provincia di Terra di Lavoro, assegnando Fondi e la gran parte del circondario di Gaeta alla provincia di Frosinone e poi a quella di Roma.

Nel 1934 fu istituita la provincia di Littoria, con capoluogo Littoria (oggi Latina), città simbolo delle bonifiche fasciste. La nuova provincia fu creata unendo l’Agro Pontino proprio con l’area di Fondi e quelle di Formia, Gaeta e Minturno.

La comunità ebraica di Fondi

La presenza di una comunità ebraica a Fondi è attestata a partire dall’epoca romana fino alla metà del XVI secolo.

La presenza ebraica è documentata da due iscrizioni funerarie di epoca romana. Nel 1280 è nuovamente attestata da documenti di archivio: nel Trecento una delle attività principali degli ebrei di Fondi era la tintura dei panni; alla fine del secolo è documentata la residenza di un nucleo di ebrei nei pressi della chiesa di S. Maria Assunta, non lontano dalla piazza principale della città. Agli inizi del Cinquecento la comunità ebraica fondana contava 13 famiglie (circa 80 individui) che si ridussero a 3 famiglie nel 1511, anno del primo bando di espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli. Prima della loro definitiva migrazione da Fondi (1541) gli ultimi ebrei fondani risiedettero nel quartiere detto Giudea, presso la piazza dell’Olmo Perino, che conserva ancora fino ad oggi la sua struttura originaria.

Fonte @wikipedia

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Albano Laziale, come dimostrato da alcune evidenze scoperte (Montagnano, Colle Cappuccino, nei pressi dell’omonimo lago ecc.), fu frequentata già in tempi remoti. A parte la leggenda su Ascanio e presenze dell’epoca del bronzo (villaggio palafitticolo delle Macine) può ritenersi che intorno all’VIII secolo a.C. iniziarono a stabilirsi diversi nuclei meglio organizzati e, fra l’altro,…

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