Sull’acropoli di Tibur, nome antico della moderna Tivoli, cittadina nei pressi di Roma, si erge un bellissimo tempio a pianta circolare di tipo monoptero, il Tempio di Vesta.
Eretto verso la fine del II secolo a.C., su un podio di calcestruzzo di 2,39 m e con un diametro di 14,25 m, presentava un ordine architettonico in travertino con 18 colonne corinzie, reggenti una trabeazione con fregi di alta qualità. La cella interna è composta da muri ad opus incertum e probabilmente il tetto doveva essere conico. Secondo alcuni fu dedicato a Tiburno, l’eroe eponimo; per altri sarebbe stato innalzato ad Ercole, il dio protettore dell’antica Tibur.
L’architetto del tempio fu Lucio Gellio, figlio di Lucio, come si deduce dall’iscrizione “(curant)E L. GELLIO L. F.”, che effettuò i lavori del tempio. La costruzione realizzata in travertino, risale alla prima metà del I secolo a.C. Nel Medioevo l’edificio fu trasformato, come accadde al vicino Tempio della Sibilla (mutato nella chiesa di San Giorgio), nella chiesa di S.Maria Rotonda.
Il tempio fu poi restituito alla sua primitiva struttura. Tuttavia le tracce della sua trasformazione in chiesa si sono conservate in una nicchia della cella dove si scorgevano ancora frammenti di pitture cristiane: una figura centrale di Maria Vergine, affiancata da due santi.
Oggi è il monumento simbolo di Tivoli, di cui rimangono 10 delle 18 colonne originarie. Grazie ad un recente restauro, il tempio è tornato a splendere dopo secoli di incuria. Molto ben conservato, è visitabile nella parte vecchia della città di Tivoli, insieme al tempio della Sibilla di epoca tardo repubblicana. Dall’area dei templi, antica acropoli romana, si gode la vista del mirabile paesaggio di Villa Gregoriana e delle cascatelle al di sotto del ponte Gregoriano.
Il tempio fu riscoperto e studiato da famosi artisti del Rinascimento, come Sebastiano Serlio e l’architetto Andrea Palladio, che ne fecero studi accurati nei loro trattati sull’architettura. Nel 1740 il tempio di Vesta fu riprodotto nelle incisioni di Giovanni Battista Piranesi e nell’800 appare nei quadri di numerosi artisti romantici. Molti edifici neoclassici, riproducono in tutto o in parte lo stile armonioso del tempio di Vesta di Tivoli, come in Inghilterra il “Tivoli Corner” della Bank of England costruita nel 1794-79 da Sir John Soane e il tempio della Sibilla a Puławy in Polonia.