La bellezza come strumento per conoscere il bene ed il vero. Una storia da Mirone e Policleto a Platone
L’arte di Mirone e Policleto, con il suo rigore formale e la ricerca dell’armonia, anticipa la concezione platonica del bello come ordine razionale. Platone universalizza questa idea, attribuendo al bello un ruolo etico e conoscitivo. Il bello non è solo ciò che è piacevole alla vista, ma è un mezzo per trascendere il mondo sensibile e comprendere l’ordine eterno e immutabile. La concezione greca del bello come strumento per il bene e il vero influenzerà profondamente la cultura occidentale, dalle speculazioni estetiche medievali, che uniranno il bello alla divinità, al Rinascimento, dove la proporzione e l’armonia saranno celebrate come manifestazioni del divino nella natura e nell’uomo.