Rustica PAT

La rustica è una torta salata con all’esterno pasta sfoglia e all’interno formaggi vari, in genere una
combinazione di formaggi molli e duri. La ricetta, che varia un poco tra i produttori, è gelosamente custodita e, pertanto, non è possibile elencare con precisione gli ingredienti che compongono la sfoglia, tantomeno i tipi di formaggio utilizzati per il ripieno, che variano da produttore all’altro, e che nella preparazione casalinga possono essere scelti a piacere; unica avvertenza è che sia un misto di formaggi, possibilmente sia duri che molli, in rispetto della tradizione e dell’origine di questa torta.

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Rubatà PAT

I rubatà sono uno dei due tipi di grissino che sono nati secoli fa in Piemonte. Il termine “rubatà” in piemontese significa “caduto”, “ruzzolato” ed è probabilmente riferito al gesto che il fornaio compie lasciando cadere le strisce di pasta sul tavolo dove saranno arrotolate. Altra spiegazione può essere il vero e proprio arrotolamento che il fornaio esegue per allungare i grissini. Si tratta di bastoncini di pasta di pane dalla forma irregolare, lavorata con compressione manuale sul tavolo di lavoro in modo da assumere una forma allungata, dai 30 ai 60 cm. Sono prodotti quindi per arrotolamento; il termine rubatà potrebbe anche derivare da “robat”, attrezzo agricolo d’un tempo, munito di un grosso cilindro di legno che, trainato sul terreno lavorato, lo spianava per compressione.

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Praline cri cri PAT

Le praline cri-cri, anche dette impropriamente caramelle cri-cri, sono dei dolci sferici composti da una nocciola intera tostata, ricoperta da uno spesso strato di cioccolato fondente e rivestita con un velo sottile di mompariglia, termine tecnico per definire minuscole sferette di zucchero. La mompariglia può essere colorata o bianca.

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Praline al rhum o Cuneesi al rhum PAT

Sembra ormai definitivamente acclarato che le prime praline contenenti sia meringhe che crema al rhum siano state prodotte a Dronero (CN), verso la fine dell’Ottocento, da un pasticcere che le chiamò “Droneresi al rhum”. Questi particolari cioccolatini ebbero subito un grande successo e l’intuizione di utilizzare il rhum per aromatizzare una crema al cioccolato per poi racchiuderla tra due meringhette non passò certo inosservata nel panorama estremamente creativo dei pasticceri dell’epoca. Quasi tutti i pasticceri del basso Piemonte, ma soprattutto della provincia di Cuneo, iniziarono ad imitarli e, seguendo l’esempio dei “droneresi”, vennero ovunque chiamati con il nome della località in cui erano stati prodotti. Così nacquero le varianti che portarono ad una certa stabilizzazione del prodotto, che si concretizza completamente in quelli che forse sono i più rinomati: i “Cuneesi al Rhum”. Sono praline formate da una crema a base di cioccolato, rhum e crema pasticcera inserito tra due cialde di meringa, il tutto ricoperto da una lucida pellicola di cioccolato fondente.

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Polentina astigiana PAT

La polentina astigiana è una vera e propria torta, di forma rotonda, spessa pochi centimetri e che si taglia a fette. La consistenza è quella di un pandispagna, molto arricchito negli ingredienti. È caratterizzata da alcuni ingredienti particolari, quali l’uva sultanina, le mandorle, o in certe versioni le nocciole, ma soprattutto da profumo del liquore che la inzuppa, il maraschino; questo è un liquore dolce ottenuto dalle “marasche”, una varietà di ciliegie amarene.

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Polenta dolce biellese o Polenta d’Ivrea PAT

La polenta dolce biellese, che nella zona di Ivrea è chiamata polenta d’Ivrea, è una vera e propria torta rotonda, spessa pochi centimetri e che si serve a fette. Si differenzia dalle polentine dell’astigiano soprattutto per la presenza della farina di mais tra gli ingredienti. La superficie della polenta dolce è ricoperta di confettura a cui aderisce della fine granella di pandispagna.

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Sentiero Italia CAI LIGURIA 04° Tappa Colla Craiolo – Passo del Bocco

Colla Craiolo – Passo del Bocco Una tappa breve, con dislivello ridotto, porta il Sentiero Italia nel Parco Naturale Regionale d’Aveto. Dalla Colla Craiolo una salita più accentuata porta nuovamente in quota fino a toccare i 1400 metri sul livello del mare del Monte Zatta di Levante prima della discesa sul Passo del Bocco dove si trova il Rifugio Antonio Devoto per il pernottamento. Ci si trova all’interno dell’area protetta istituita dalla Provincia di Genova nel 1995 a protezione dei territori della Val d’Aveto, della Valle Sturla e della Val Graveglia e della loro grande varietà geologica, faunistica e floristica.

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1.5 La coltura promiscua, la base strutturale della diversità frutticola – ViVi Green

La coltura promiscua, base strutturale della diversità frutticola, sta a indicare la presenza di più specie nella stessa unità colturale, struttura tipica delle agricolture tradizionali. A partire dal periodo dell’anteguerra si può notare come la coltura promiscua ceda il posto in breve tempo alle cosiddette colture specializzate con progressione quasi matematica

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Anisetta PAT

L’anisetta è un liquore a base di anice verde (Pimpinella anisum) e il suo nome deriva proprio dalla pianta che ne è la principale aromatizzante. In puglia la produzione di questo liquore risale agli inizi del secolo scorso, in particolar modo nel Salento dove erano presenti numerose distillerie. Una di queste era la ditta “Nicola De Giorgi” (San Cesario di Lecce) ed il liquore che più la rese famosa fu proprio l’“Anisetta”, già prodotta sin dal 1919, tanto che nel 1920 il re Vittorio Emanuele III concesse alla Ditta De Giorgi il Brevetto della Real Casa (20 luglio 1920).

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