Semi di lino Altamura PAT

Il Seme di Lino Altamura (Linum usitatissimum) è caratterizzato dal suo colore “bruno o bronzeo” E’ coltivato non tanto per la sua fibra ma specificatamente per i suoi semi dai quali si ottengono   farine ed oli particolarmente richiesti dalle case farmaceutiche (omega 3),parafarmaceutiche (cosmesi),industrie chimiche,colorifici e mangimifici.

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Sedano di Torrepaduli PAT

Il sedano ha la sua denominazione identificava l’area di maggior coltivazione; infatti, la frazione Torrepaduli ricade nell’area dei “Paduli”, una contrada molto estesa che, oltre al comune di Ruffano, interessa anche Supersano, Nociglia, Miggiano e Montesano. Tale contrada era caratterizzata da acquitrini temporanei o perenni, da invasi naturali e artificiali, dove l’acqua non mancava mai, perciò ideale per colture ortive e da fibra.

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Uso dell’acqua in Europa

Gli europei utilizzano miliardi di metri cubi di acqua ogni anno non solo per il consumo umano, ma anche per agricoltura, produzione industriale, riscaldamento e raffreddamento, turismo e altri settori dei servizi. Con migliaia di laghi di acqua dolce, fiumi e sorgenti idriche sotterranee disponibili, l’approvvigionamento di acqua in Europa può sembrare illimitato. Tuttavia, la crescita della popolazione, l’urbanizzazione, l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici, come le persistenti siccità, stanno mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico in Europa e la sua qualità.

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CAMPANIA Pera Lardara – ViVi Green

Tra tanta diversità si è scelta la Pera Lardara: si tratta di un ecotipo diffuso nei territori di Sassano e Monte San Giacomo (Salerno) nella fascia collinare e submontana della Campania. E’ un frutto antichissimo, sporadicamente ancora coltivato, studiato da Di Novella, direttore del museo sopracitato, al quale si deve la maggior parte delle informazioni. La pera si raccoglie ancora acerba a ottobre prima della celebrazione di Ognissanti, viene fatta maturare in cantina, sott’acqua, in un’anfora di terracotta caratteristica chiamata pirànna cioè contenitrice di pere. Tale contenitore ha la stessa forma dei vasi arcaici lucani (X sec. a.C.).

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LAZIO Uva pergolese di Tivoli – ViVi Green

Antica terra di vigne e vini non poteva che essere rappresentata da un vitigno particolare, conosciuto come Pergolese di Tivoli, probabilmente collegato alla storia degli antichi Romani. Infatti è stato ritrovato a Villa Adriana. Non sappiamo con certezza ma probabilmente i giardini e i pergolati delle ville romane dei dintorni di Tivoli erano ornati con questo bel vitigno. La Pergolese, la Pergola, o Prevola, era il tipico vitigno del pergolato, capace di fiorire fino a tre volte in un anno; esso ci riporta a una delle più antiche uve da tavola, con una notevole diffusione in Italia, considerando che è possibile trovarla ancora anche in Puglia (nel Gargano e nel Salento); qui è conosciuta in genere come Uva Invernale.

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Sentiero Italia CAI LIGURIA 12° Tappa Passo della Scoffera – Colle di Creto

Passo della Scoffera – Colle di Creto Con questa tappa di media lunghezza e dislivello molto ridotto, prevalentemente in discesa, il Sentiero Italia si avvicina all’area urbana di Genova. Dal punto di partenza di Scoffera, si percorre lo spartiacque che separa la valle dello Scrivia con il bacino del Bisagno, uno dei torrenti che attraversano il capoluogo ligure. Lungo questo percorso si arriva a toccare nuovamente i 1000 metri di quota sulla cima del Monte Carmo prima di procedere con alcuni saliscendi ma in prevalente discesa fino al passo della Gola di Sisa e oltre fino a Colle di Creto.

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Ruchetta PAT

La ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) è presente in Italia da lunghissimo tempo. E’ stata segnalata per la prima volta da Petrollini e Cibo nel 1550. Nel territorio di Barletta (BAT) la ruchetta selvatica viene chiamata ruca, come attesta Bruni già nel 1857. Nel monastero di S. Agnese a Trani (BAT) alcuni documenti del 1790 riportano che la ruca veniva consumata. Tradizionalmente la si raccoglieva ai margini dei campi, tra le mura in rovina, nei pressi di edifici abbandonati e al riparo dal calpestio e dagli animali.

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