
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Zippole al vento – Zipua a bentu
Le Zippole al vento hanno l’aspetto caratteristico delle zippole circolari e sono frutto di una lunga e paziente lavorazione. Gli ingredienti utilizzati sono: semola di grano duro (preferibilmente varietà Senatore Capelli), acqua, sale, lievito madre, olio extravergine di oliva e/o di semi di girasole per la frittura; dopo la frittura si possono ricoprire di zucchero. Il prodotto finito si presenta con una colorazione dorata, soffice all’interno e leggermente croccante all’esterno.

La semola conferisce alle Zeppole al vento un sapore un po’ “rustico” e per questo spesso vengono addolcite con lo zucchero. La tecnica di produzione richiede esperienza e manualità. Questo dolce viene generalmente preparato nel periodo tra Natale e Carnevale e differisce dalle altre zippole, per la tecnica di lavorazione, per la misura, per la forma e per la consistenza.
Per preparare questo dolce si impasta, all’interno di conche di terracotta, la semola di grano duro con acqua, sale e lievito madre. Durante la lavorazione potrebbe essere necessario aggiungere dell’acqua per idratare l’impasto, che deve raggiungere una consistenza “morbida”; si lascia riposare, sempre all’interno delle conche di terracotta, che vengono coperte per favorire la lievitazione che durerà circa 2/3 ore.
Zipua a bentu
Si prosegue suddividendo l’impasto che viene lavorato all’aria con sapienti movimenti delle mani e delle braccia delle operatrici che lavorano in coppia. Le due donne vengono definite: “sa chì béttada” ossia colei che crea manualmente la “Zipua a bentu” e la immerge nell’olio bollente e “sa chì zirada” ossia colei che utilizza i “fustighisi” (bastoncini di olivastro lunghi circa 60 cm e con un diametro di 10 mm) per girare le zippole e toglierle dall’olio bollente quando sono pronte. La prima “Zipolaia” si inumidisce le mani per evitare che l’impasto si appiccichi alle mani, strappa un pezzo di pasta che viene filata a mano, allungata e unita e lavorata con le mani all’aria fino ad ottenere un anello di misura minimo di 30/35 cm; l’anello viene poi immerso nell’olio bollente per la frittura.
La seconda “Zipolaia” fa sì che l’anello mantenga la sua forma utilizzando i bastoncini di olivastro e gira le zippole per favorire una frittura uniforme. Quando le zippole sono pronte, vengono disposte su carta assorbente per eliminare l’olio residuo e prima di essere consumate possono essere spolverate con zucchero. A Narbolia non viene utilizzato l’imbuto per la colata in frittura, ma si usano esclusivamente le mani. Per quanto riguarda la quantità degli ingredienti utilizzati per la preparazione di questo dolce, per 1kg di semola si utilizzano 0,5 l di acqua, 20 gr di sale fino e circa 200 gr di lievito madre.
Tradizionalità
Le zippole al vento vengono preparate principalmente nel periodo di carnevale e a Narbolia si svolge da molti anni una sagra dedicata a questo dolce tipico.
Territorio di produzione: Comune di Narbolia

Fagiolo Tianese PAT Sardegna

Salame di Pozzomaggiore PAT Sardegna
Da alcune fonti scritte e orali, è possibile affermare che la ricetta e la tecnica di produzione del salame sono giunte in Sardegna con un’ imprenditore di origine veronese, Ugo Pesarin, nei primi anni del ‘900. E’ una famosa tradizione tramandata da generazioni, molto diffusa a Pozzomaggiore e zone limitrofe.
