Zaletti PAT del Veneto

  

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Zaletti, a Venezia zaeto o xaeto o zaletto, a Treviso xaeti o zaeti.

Piccoli biscotti prodotti con farina di granoturco gialla da polenta, farina “00”, zucchero, uova, uva passa, burro, pinoli, sale, limone, lievito. A seconda delle usanze vengono prodotti con forme diverse: a forma di losanga a punta, di 3-4 cm, è la più classica; a forma di bastoncini lunghi 10 cm e larghi 3 cm.

Una volta amalgamati gli ingredienti, all’impasto ottenuto viene data forma di biscotti che dopo lievitazione sono infornati per 20 minuti a temperatura moderata. Alla cottura segue il raffreddamento poi vengono spolverati con zucchero a velo; si possono conservare per qualche settimana in luoghi asciutti. Accompagnati con vini dolci o liquorosi o con caffè, i “zaletti” sono ottimi biscotti da dessert.

Tradizionalità

I “zaletti” vengono già citati nella commedia di Carlo Goldoni “La buona moglie ” del 1749, abbinati in questo caso al vino Zibibbo, come ricorda Giampietro Rorato ne “La cucina di Carlo Goldoni a tavola nella Venezia del Settecento”. Si sono poi diffusi nella provincia di Treviso e in quella di Padova dove, già agli inizi del Novecento, erano presenti nella tradizione culinaria. Il nome deriva dal caratteristico colore giallo-dorato che questi biscotti assumono dopo la cottura grazie altresì alla farina di granoturco presente nell’impasto.

Territorio interessato alla produzione Comune di Venezia e provincia; provincia di Treviso, specialmente nei Comuni di Castelfranco Veneto, Asolo, Treviso; Padova e provincia

Mortandèle PAT Veneto

Nella Val Leogra si producono salsicce di tipo di verso dalle tradizionali “luganeghe”: le “mortandèle”. Sono insaccati meno pregiati, ottenuti con reni, cuore e polmoni dell’animale, ai quali si aggiungono dei piccoli pezzi di carne e ritagli di lardo e la stessa cònsa (concia) dei coessìni (cotechini). Il prodotto è dunque uno dei più umili…
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Ricotta affumicata PAT Veneto

Nelle malghe delle montagne venete esiste da sempre l’usanza di appendere sul camino la ricotta in modo da farla affumicare lentamente e permetterle di assumere i profumi delle specie legnose bruciate di faggio, rovere e conifere. La tecnica di affumicatura era utilizzata per permettere una maggiore conservabilità del prodotto, che in tal modo poteva essere…
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Radicio verdòn da cortèl PAT Veneto

Il “radicio verdòn da cortèl” appartiene al grande gruppo delle cicorie o radicchi, famiglia Composite specie Cichorium intybus, il cui consumo risale a tempi remotissimi e le modalità di coltivazione sono state tramandate attraverso le generazioni nell’area di produzione. Le testimonianze scritte sull’utilizzo alimentare di questo ortaggio sono molto limitate. Va citata la notizia di…
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