Tarassaco, taraxacum officinale

Il Taràssaco comune (Taraxacum officinale, Weber ex F.H.Wigg. 1780, conosciuto soprattutto con il nome dente di leone, è una pianta a fiore della famiglia delle Asteracee.

Sistematica

Dal punto sistematico il tarassaco appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cichorieae, Sottotribù Crepidinae e quindi al Genere Taraxacum ed alla Specie T. officinale.

Famiglia delle Composite il tarassaco è una pianta erbacea, perenne che può arrivare ad una altezza di 50 cm. Il fusto è sotterraneo (rizoma); ha foglie raccolte in rosetta alla base, oblungo-lanceolate, con margine frastagliato e apice appuntito; I fiori capolini gialli sono portati da un asse fiorale lungo fino a 50 cm di colore rossiccio che, se spezzato, emette un lattice amaro. Compaiono da febbraio ad ottobre; i frutti (acheni) appuntiti, hanno all’apice un ciuffetto di peli che formano una piumetta

Etimologia

Il termine Taràssaco, secondo alcuni autori deriva dal greco τάραχος tárachos disordine e da ἄκος ácos rimedio, nel senso di rimedio per ogni male; secondo Calflora è un nome medioevale derivato attraverso l’arabo dall’antico persiano talkh chakok che significa erba amara; secondo The Free Dictionary, il termine proviene dal latino medioevale derivato dall’arabo tarakhshaqūn cicoria selvatica, forse d’origine persiana.

L’epitetico specifico invece da offícina, laboratorio medioevale; cioè usabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili. Il Taràssaco comune è conosciuto anche come: dente di leone, dente di cane, soffione, cicoria selvatica, cicoria asinina, grugno di porco, ingrassaporci, brusaoci, insalata di porci, pisciacane, lappa, missinina, piscialletto, girasole dei prati, erba del porco.

Distribuzione Geografica ed Habitat

Il Taraxacum officinale cresce ovunque, nei prati fertili e negli incolti, tra febbraio e maggio, fino a un’altitudine di 2000 m s.l.m. ed in alcuni casi con carattere infestante. È una pianta tipica del clima temperato e, anche se per crescere non ha bisogno di terreni e di esposizioni particolari, predilige maggiormente un suolo sciolto e gli spazi aperti, soleggiati o a mezzombra.

Coltivazione

È una specie erbacea che si può riprodurre efficientemente per seme con una particolarità. Infatti la sua riproduzione è molto efficiente ed asessuata. In pratica, ogni seme produce una pianta che è un clone di quella da cui è derivato. Questo crea una situazione sistematica particolare, in cui una specie è, dal punto di vista biologico, un agglomerato di tante sottospecie (fino a settanta) che si propagano in modo sempre identico senza ma ibridarsi fra di loro. Di fatto il tarassaco è un clonatore vivente.

Curiosità

Generalmente, il tarassaco, o dente di leone, viene ritenuto un’erba infestante, capace di invadere con sorprendente rapidità i campi incolti.

I suoi fiori gialli, simili a grosse margherite, sono facilmente riconoscibili, le pelose sfere bianche che i bambini si divertono a soffiare sono note a tutti. CIò che forse del tarassaco è meno noto sono le sue numerosissime proprietà salutari, così evidenti ed essenziali che questa erba può essere a buon diritto considerata una delle medicine naturali più utili all’uomo

Usi e Tradizioni

La storia del Taraxacum officinale è curiosa. Era noto già agli antichi che però non lo mangiavano perché era considerato troppo amaro, e non lo usavano molto neanche in medicina, almeno a giudicare dai testi degli scrittori medici greco-romani.

La pianta divenne importante in seguito durante il Rinascimento, periodo in cui viene identificata come uno dei più importanti rimedi depurativi. Il tarassaco contiene un lattice bianco, non irritante ma che può provocare allergie in individui sensibili, e dotato di proprietà simile al caucciù; per questo motivo nella la Seconda Guerra Mondiale, una varietà di tarassaco venne coltivata in Russia proprio per produrre gomma per pneumatici (questo perché i Giapponesi si erano impossessati delle coltivazioni di gomma di Giava).

In quel periodo fu usato come succedaneo del caffè anche in Italia. Il tarassaco è una pianta edule molto interessante ma si consiglia di non utilizzare le piante che crescono in ambienti urbani in quanto questa specie ha la capacità di accumulare metalli pesanti. È una importante pianta mellifera in quanto fiorisce presto e prolunga la fioritura fino in tardo autunno, fornendo nettare alle api in periodi in cui le fioriture sono scarse. Il miele di tarassaco è, del resto, molto conosciuto ed apprezzato.

Modalità di Preparazione

Del tarassaco si mangia praticamente tutto. Le tenere rosette delle foglie primaverili vengono consumate in insalata o cotte come verdura depurativa. È una pianta ricercatissima perché realmente è una delle migliori verdure primaverili da presentare sulle nostre mense: spesso, infatti, viene appositamente coltivato. Comunque è meglio utilizzare le piante spontanee e cresciute lontano da centri abitati. Il suo gusto amarognolo dispone l’organismo alla digestione, quindi fa della pianta un contorno ideale per tutte le pietanze. Le foglie del tarassaco sono sovente utilizzate anche crude, condite con olio, aceto e sale come insalata fresca. Anche in questo caso i risultati sono ottimi.

L’utilizzo di rimedi naturali, come quelli descritti, per problemi di salute di un certo peso, non può che essere un coadiuvante, magari per calmare i sintomi, e non deve escludere quindi il ricorso ai medicinali di sintesi! Prima di qualsivoglia cura fai da te ASCOLTATE SEMPRE IL VOSTRO MEDICO CURANTE. – Leggi le avvertenze d’uso

Fonte @antropocene.it

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