Sentiero Italia CAI Sardegna Z02 Saltàra – Luogosanto

Saltàra – Luogosanto Dal posto tappa Saltàra si prosegue, per circa 2 km, sulla strada vicinale bitumata. Al termine di questa è presente un cancello che generalmente è aperto e comunque si può aprire e/o scavalcare e si prosegue su tratturo attraversando proprietà private e superando due cancelli. Il percorso prosegue alternando tratti di sterrate, tratturi, brevi tratti di sentiero su roccia fino ad arrivare al parco di palazzo Baldu e della chiesa di Santo Stefano. Da qua in poi il percorso si sviluppa su strada locale bitumata e, per la parte terminale, in prossimità del centro abitato di Luogosanto su strada pubblica (SP 14).   Da non perdere: Palazzo Baldu (rovine) e chiesetta di Santo Stefano.  Eremo di San Trano (suggestivo e panoramico).  Il centro storico di Luogosanto è molto caratteristico, in particolare la chiesa con la porta santa ed il suo attiguo convento.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z01 Chiesa del Buon Cammino – Saltàra

Chiesa del Buon Cammino – Saltàra Un vero e proprio auspicio, oltre al punto di partenza di questa lunga avventura a piedi. Il santuario campestre di Nostra Madonna del Buon Cammino è situato a 2 km dalla periferia dell’abitato di Santa Teresa Gallura: da qui inizia la prima tappa che dalla costa si addentra tra le prime colline. Sono 9 km di strada bitumata, bianca e di un breve tratto di tratturo che attraversano zone antropizzate fino alla località di Saltàra. Il toponimo deriva da Saltàro, nome del giudice di Gallura nell’anno 1110, la cui madre Marcusa diede il nome a una delle cime del Gennargentu. La tappa termina, dopo aver costeggiato la località turistica di Rena Majore, in prossimità degli agriturismi Saltàra e Sardo Paolina.

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Simbua frita cun satitzu PAT

Polenta di grano fritta con salsiccia secca. Sa simbua è un piatto rustico, che prevede l’utilizzo di ingredienti semplici e tipici della tradizione agropastorale del territorio di Villanovaforru. Ingredienti principali sono la semola grossa di grano duro, ciccioli di carne e lardo di maiale e salsiccia semi stagionata . Sa Simbua è anche definita “polenta di grano” perché, a cottura ultimata, presenta la stessa consistenza della polenta.

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Olio di Lentischio Ollu de stincini PAT Sardegna

Gli scritti e le memorie storiche comprovano che questa pratica di estrazione dell’olio dal lentischio, risale agli anni venti quando, subito dopo la prima guerra mondiale, tanto era il bisogno di approvvigionamento di oli alimentari.

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Zafferano di Sardegna PAT

La Sardegna è la capitale d’Italia nella coltivazione e produzione dello zafferano. Un recente lavoro di censimento delle aziende produttrici di zafferano ha confermato l’esistenza di una superficie coltivata di circa 35 Ha. Il centro di maggiore produzione di zafferano in Sardegna è San Gavino Monreale con 20 Ha coltivati e una produzione media di circa 200 Kg. Altra zona di produzione è quella che interessa alcuni comuni della Marmilla, come Turri e Villanovafranca con una superfice coltivata intorno ai 7 Ha. Oltre i maggiori centri di produzione citati in precedenza, la coltivazione dello zafferano viene esercitata anche se su piccole superfici, in agro di Ozieri (5000 mq), Suelli, Orgosolo e Valledoria.

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Villa Garibaldi a Caprera Sassari(SS)

Giuseppe Garibaldi si stabilì a Caprera in un periodo particolarmente difficile, dopo la morte di Anita, la caduta della Repubblica romana, l’abbandono dei figli, e trovò in quest’ambiente l’atmosfera ideale per gli ultimi ventisei anni della sua vita. Il complesso è situato in un ambiente particolarmente suggestivo per la vicinanza al mare, con la roccia granitica affiorante e la tipica vegetazione mediterranea. La casa è semplice: bianca, in muratura, con il tetto a terrazza, simile a parecchie delle abitazioni che egli ebbe occasione di vedere nei lunghi anni passati a Montevideo e negli altri luoghi in cui combatté per la libertà dei popoli sudamericani. Garibaldi cominciò a costruirla nel 1856, pochi mesi dopo il suo arrivo a Caprera.

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