È uno dei prodotti più noti e amati che compaiono sui nostri piatti; coltivata ovunque e in grande quantità. Nelle campagne venete la patata venne introdotta, soprattutto per merito delle attività sperimentali condotte dai fratelli veronesi Pietro e Giovanni Arduino, nel XVIII secolo. Nella zona di Montagnana ha trovato clima e terreni adatti alla sua coltivazione che avviene, in maniera estensiva, da circa un secolo.
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Patata di Chioggia PAT Veneto
Nel Veneto la patata viene per la prima volta piantata nell’orto botanico di Padova. Molti agronomi, geologi e botanici si interesseranno alla sua coltivazione che rimase, in quegli anni, solo oggetto di curiosità nel mondo accademico. In laguna, un’interessante prova di coltivazione si svolse nell’isola della Giudecca nel 1816 a opera di un veneziano (P. A. Zorzi) che, per conto del governo austriaco di Venezia, sperimentò positivamente l’adattabilità della coltura al nostro ambiente. Nonostante le prove di coltivazione e l’interesse degli austriaci alla diffusione della Solanacea, alla patata nelle nostre campagne in quell’epoca viene ancora preferita la semina del mais da polenta, alimento base della dieta veneta dell’Ottocento e dei primi decenni del novecento. Grazie alle storiche tradizioni orticole della zona litoranea di Chioggia, la “patata di Chioggia” ha assunto nel tempo una notevole importanza. La sua coltivazione ha origini storiche certe, anche se elementi documentali risalgono solo alla fine degli anni ‘70 e si riferiscono ai dati statistici rilevati dal Mercato alla produzione di Brondolo.
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La storia della patata dalla fine dell’800 agli inizi del XIX secolo è caratterizzata da pressioni padronali volte ad estendere tale coltura, a scapito del granoturco; da sperimentazioni da parte degli organismi preposti per individuare gli aspetti tecnici e agronomici atti a migliorarne la coltivazione; da impulsi di natura ideologica, legati alla politica autarchica del regime fascista, mirati allo sviluppo della produzione di patate da seme e all’incremento della produzione nazionale con patate di “gran reddito” (non importa se straniere). Sono proprio le prime sperimentazioni condotte a Feltre e a Belluno ad indicare, nelle zone vicine a queste città, rispettivamente Ponte nelle Alpi e Cesiomaggiore, possibili aree per la coltivazione della patata.
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Bolca, da sempre, è stato un territorio silvo-pastorale. Dal Rinascimento, sono iniziate le coltivazioni di cereali mentre, come tradizione, la patata è entrata nella cultura gastronomica locale agli inizi dell’Ottocento. Qui la patata ha trovato un ambiente di coltivazione particolarmente favorevole, sia per le dotazioni dei terreni, d’origine vulcanica con detriti basaltici, sia per l’altitudine e le caratteristiche ambientali. Il regio Prefetto Luigi Sormani Moretti, nella sua monumentale opera “Monografia della Provincia di Verona” (Firenze 1904) indicava l’areale di Vestenanova particolarmente adatto alla coltivazione della patata.
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La patata è oggi è uno dei prodotti più noti e amati che compaiono sui nostri piatti; coltivata ovunque e in grande quantità. Solo di recente è stata rivalutata per il suo giusto valore: ha infatti acquistato importanza e prestigio sia nella Destra che nella Sinistra Piave, tanto che ormai tutti conoscono la patata del Montello e quella del Quartier del Piave. La zona di coltivazione più adatta nella Sinistra Piave è la piana di Moriago, Sernaglia e Vidor, caratterizzata da terreni di colorazione rossastra, chiamati ferretti, particolarmente ricchi di ferro. A Moriago della Battaglia la Pro Loco, da oltre vent’anni, organizza la Festa della Patata nell’ambito delle ferie di Ferragosto: i visitatori nell’occasione possono assistere all’esposizione delle varietà pregiate di patate coltivate nella piana circostante, oltre che degustare piatti tipici e ricette particolari, in cui questo vegetale svolge il ruolo di protagonista.
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A seguito della scoperta dell’America, la patata è stata portata in Europa all’inizio del XVI secolo. Utilizzata inizialmente come cibo per animali e poi ritenuta alimento tipico delle tavole più povere, la patata è oggi uno dei prodotti e dei cibi più noti e amati, occupando un posto di prim’ordine in molte ricette. Tra le varietà coltivate un po’ in tutte le regioni d’Italia, di particolare pregio è la “patata del Montello” nelle sue diverse varietà che qui ha trovato ideale terreno di crescita ed è coltivata sin dal 1890.
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La patata è un tubero arrivato in Europa dopo la scoperta dell’America. Per l’economicità e la facilità di coltivazione, è stato alla base dell’alimentazione della popolazione più povera. La patata è dotata di una notevole capacità di adattamento ai vari tipi di terreno e alle diverse peculiarità climatiche dei luoghi di coltivazione. Nella zona a sud di Bassano del Grappa, si coltiva una particolare tipologia di patata: la “cornetta”; qui la coltivazione era molto diffusa all’inizio del 1900, dopo tale periodo, sia per il mutare delle condizioni economiche e alimentari della popolazione, sia per il diffondersi di varietà più produttive, questa varietà è andata riducendosi.
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La patata americana, nota anche come “patata dolce” è una pianta erbacea perenne originaria dell’America centrale. In Europa fu introdotta nel 1500 pare dallo stesso Cristoforo Colombo, dopo la scoperta del continente americano. Attualmente si coltiva oltre che nella zona di origine, in tutte le aree subtropicali e anche in Italia sono presenti numerose zone atte alla sua coltivazione. Di questo vegetale si consuma il tubero che costituisce un ottimo alimento per l’uomo, ed è simile alla patata ma ha un sapore più dolce. Nel Veneto una delle zone di coltura caratteristiche di questo ortaggio è quella attorno a Zero Branco, ove si è diffusa dal secondo dopoguerra grazie al clima e ai terreni particolarmente adatti.
View More Patata americana di Zero Branco PAT VenetoPatata americana di Anguillara e Stroppare PAT Veneto
In Italia sembra sia stata introdotta inizialmente in Toscana verso il 1630, ma rimase una curiosità botanica fino a circa il 1880. In quell’epoca il Conte Antonio Donà dalle Rose ne iniziò la coltivazione intensiva nei propri terreni in provincia di Rovigo, a ridosso del fiume Adige. Da qui la coltura si estese in territorio padovano, sull’opposta sponda dell’Adige, affermandosi particolarmente nella zona di Anguillara e nella frazione di Stroppare. La pubblicazione “Aspetti economici della Provincia di Padova”, edita nel 1934, ne rileva una produzione di 800 quintali già dal 1914, divenuti 23.00 nel 1928. L’importanza della coltura è sottolineata nel maggio 1955 dai parroci del luogo: ”ogni sera il fioretto in chiesa, … non molto frequentato: … la popolazione è molto occupata per la piantagione delle patate”. Nel corso degli anni la cucina locale si è arricchita di numerose ricette tipiche a base di “patate americane”, e sono nate tradizionali sagre e feste popolari che celebrano la raccolta di questo prodotto: la Sagra della Patata di Stroppare, ad ottobre, e la Festa della Patata Americana di Anguillara, nel mese di settembre.
View More Patata americana di Anguillara e Stroppare PAT VenetoOrzo agordino PAT Veneto
La coltivazione dell’orzo “agordino”, vanta in tale area dolomitica una tradizione secolare, in particolare per quanto riguarda il consumo umano del prodotto decorticato, testimoniata in vari documenti. Antonio Maresio Bazolle nel suo manoscritto di fine Ottocento “Il possidente Bellunese” gli dedica un intero capitolo. “A differenza del frumento e della segale, l’orzo viene seminato in primavera. … La qualità dell’orzo qui usuale è quella la cui spiga ha quattro righe; talvolta però viene seminato anche di quello a due righe soltanto, e che è quello che si usa nell’agordino. Quest’ultimo orzo ha il grano più grosso dell’altro, e così ha la paglia più consistente, … L’orzo non viene utilizzato riducendolo a farina come il frumento o la segale, ma viene mangiato in grano, adoperandolo a farne minestre, e cioè tanto da solo, come mescolato con fagioli.
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