Sedano di Torrepaduli PAT

Il sedano ha la sua denominazione identificava l’area di maggior coltivazione; infatti, la frazione Torrepaduli ricade nell’area dei “Paduli”, una contrada molto estesa che, oltre al comune di Ruffano, interessa anche Supersano, Nociglia, Miggiano e Montesano. Tale contrada era caratterizzata da acquitrini temporanei o perenni, da invasi naturali e artificiali, dove l’acqua non mancava mai, perciò ideale per colture ortive e da fibra.

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Ruchetta PAT

La ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) è presente in Italia da lunghissimo tempo. E’ stata segnalata per la prima volta da Petrollini e Cibo nel 1550. Nel territorio di Barletta (BAT) la ruchetta selvatica viene chiamata ruca, come attesta Bruni già nel 1857. Nel monastero di S. Agnese a Trani (BAT) alcuni documenti del 1790 riportano che la ruca veniva consumata. Tradizionalmente la si raccoglieva ai margini dei campi, tra le mura in rovina, nei pressi di edifici abbandonati e al riparo dal calpestio e dagli animali.

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Pomodori verdi e pomodori maturi secchi sott’olio PAT Puglia

Per la preparazione dei ‘pomodori verdi sott’olio’ si tagliano i frutti ancora verdi a fette longitudinali o a rondelle, si dispongono a strati in un recipiente cospargendole di sale e si lasciano riposare per una notte. La mattina seguente si mettono a bagno nell’aceto e si lasciano per 3 o 4 ore, indi si fanno scolare per 12 ore. Si dispongono a strati nei barattoli di vetro cospargendoli con aglio tagliato a pezzetti sottili, peperoncino a pezzetti, origano e altri aromi a piacere. Si ricoprono con olio extravergine di oliva, si lasciano riposare e si chiudono ermeticamente i vasetti.

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Pomodoro regina PAT

Il Pomodoro Regina di Torre Canne”è una cultivar da serbo selezionata dagli orticoltori locali. Il nome di questo pomodoro è dovuto al peduncolo  dalla forma simile ad una corona reale. Le bacche sono piccole e tondeggianti di colore rosso. La buccia, piuttosto spessa – caratteristica dovuta all’acqua salmastra con la quale si irrigano gli orti vicini al mare – aumenta la conservabilità di questa varietà e la resistenza ai parassiti . La maturazione dei frutti è parzialmente scalare.  I grappoli sono costituiti da 5-4-3-2 frutti, i quali a completa maturazione, si colorano di rosso intenso. Tra i pigmenti caratenoidi contenuti nella buccia prevale il licopene. Il pomodoro riesce a mantenere costanti le sue peculiari caratteristiche organolettiche per 9-10 mesi senza alcuno spreco energetico.

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Pomodoro di Morciano PAT

La sua coltivazione – attestata in diverse pubblicazioni – è molto antica; basti pensare che una delle motivazioni per le quali, intorno agli anni 1955/60, a Morciano di Leuca  l’arco di Santa Maria, che costituiva la stretta porta di accesso a piazza San Giovanni, luogo in cui si effettuava il mercato dei pomodori,  venne abbattuto (con la motivazione che esso impediva il transito e la manovra dei primi  autotreni di commercianti baresi che giungevano per acquistare i pomodori di Morciano). Tale produzione rappresentava già allora una vera primizia non solo per la Puglia ma per tutte le regioni limitrofe, Campania compresa

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Pomodoro di Mola PAT

Mola di Bari è un comune costiero in cui, da sempre, l’agricoltura ha un ruolo rilevante. Sono note in tutta Italia le varietà locali di carciofo (il ‘Locale di Mola’) e di olivo (la ‘Cima di Mola’) che si coltivano a Mola e che hanno fatto la fortuna di numerosi agricoltori e imprenditori dell’agroalimentare. Il ‘Pomodoro di Mola’ è una varietà locale, nonché un prodotto tradizionale. Il pomodoro di Mola viene coltivato soprattutto nei campi più vicini al mare (“i pénne” – la “e” senza accento è muta) e sono apprezzati da tutti per la loro sapidità, tanto da alimentare un’interessante commercio anche fuori regione (i più anziani ricordano le lunghe teorie di carri che, a notte fonda, partivano per raggiungere i mercati).

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Pomodoro da serbo giallo PAT

Fra le cultivar attualmente coltivate nel Salento è certamente la più antica, probabilmente inizialmente introdotta a scopo decorativo. Coltivato tuttora tradizionalmente in aridocoltura, se messo a dimora su terreni freschi e profondi ha un ciclo vegetativo e produttivo molto lungo, generalmente da marzo a settembre e eccezionalmente anche da marzo a novembre. Le bacche medio-piccole, sono tonde di colore giallo-oro talvolta tendenti al vermiglio e maturano scalarmente a grappoli.

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