Vin brûlè PAT Emilia Romagna

Bevanda calda a base di vino rosso Sangiovese, stecca di cannella, zucchero, chiodi di garofano, Scorza di arancia, scorza di limone. Si mette il vino in un pentolino e si aggiungono tutti gli ingredienti, poi si porta ad ebollizione. Coprite con un coperchio e fate bollire piano piano per circa 5 minuti. Adesso la parte più divertente…togliete il coperchio ed avvicinate un fiammifero acceso al bordo del tegame: l’alcool del vino prenderà fuoco ed evaporando abbasserà il livello alcoolico della bevanda. Se volete tenerlo un po’ più alcolico coprite nuovamente col coperchio altrimenti lasciare spegnere la fiamma. Servite bollente.

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Sorbolo PAT Emilia Romagna

Liquore a base di bacche di Sorbo domestico. Si utilizzano le bacche raccolte a fine ottobre quando, a completa maturazione, risultano farinose e dolciastre. Le sorbe vengono messe in infusione con alcool a gradazione opportuna e lasciate a macerare per 30 giorni in un luogo privo di luce a temperatura ambiente avendo cura di agitarle giornalmente. Il liquore viene quindi filtrato e successivamente imbottigliato.

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Sassolino PAT Emilia Romagna

Liquore a base di frutti di anice stellato, alcool etilico di origine agricola, acqua, zucchero. La zona di produzione è rappresentata dal territorio della provincia di Modena con particolare riferimento alla città di origine del liquore: Sassuolo. Si parte dalla produzione dell’alcolato che si ottiene immergendo l’anice, precedentemente essiccato, nella soluzione idroalcolica in appositi alambicchi e lasciandolo distillare per un minimo di 8 ore fino ad un massimo di 48. Un secondo metodo di distillazione prevede la raccolta di due porzioni di alcolato: la prima porzione si distilla per ottenere un alcolato con un titolo alcolometrico non inferiore a 60%vol (alcool aniciato), la seconda porzione viene lasciata distillare fino al recupero completo dell’alcool (code aniciate).

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Nocino PAT Emilia Romagna

Il primo ricordo del nocino proviene dalla tradizione nordica e più precisamente dall’antica Britannia, ove si celebrava con speciale solennità la festa di S. Giovanni. Infatti, “la notte di mezza estate” era l’inizio della raccolta e della preparazione di liquore con il mallo della drupa, nella sua migliore condizione di utilizzo. Più recentemente la sua storia si lega a quella della Chiesa, cioè alla ricorrenza di San Giovanni Battista, il 24 giugno.

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Marenata PAT Emilia Romagna

Bevanda ricavata dalla macerazione di marasche o amarene, vino e zucchero. Si fanno bollire assieme le amarene/marasche con acqua, vino, zucchero e una buccia di limone, un po’ di vanella e qualche chiodo di garofano. Mettere sul ghiaccio e a tempo debito servite.

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Maraschino o maraschèin PAT Emilia Romagna

Il maraschino è un liquore, dolce e incolore a base di un tipo particolare di ciliegia il Prunus cerasus, (conosciuto anche con il nome di visciolina o amarena), avente un contenuto alcolico del 30% circa;  tradizionalmente commercializzato in tipiche bottiglie impagliate a mano. Procurare delle marasche in quantità tale da poter ottenere grammi 500 di midolle (noccioli). Mettere in infusione le midolle con gr 500 di alcool e lasciare macerare per 40 giorni. Fare bollire 400 gr di acqua con 500 gr di zucchero e quando lo sciroppo sarà raffreddato unire all’alcool colato; filtrare e imbottigliare. Si consiglia di lasciare invecchiare a lungo. Con il frutto smidollato si può preparare un rapido e delizioso dessert: bollire la polpa per circa un quarto d’ora e lasciare raffreddare.

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Liquore zabaglione all’uovo PAT Emilia Romagna

La leggenda vuole che Giovanni Baglioni, detto Zvàn Bajòun, nel ‘500 per caso, e necessità a seguito di una razzia, creò, con i prodotti a lui in possesso, una mescolanza, una crema spumosa, uno zibaldone (uova, zucchero, vino) che prese il nome di zambajoun, quindi zabajone. Nel febbraio 1961 viene rilasciato il brevetto per Marchio d’impresa n. 156118 alla ZABOV, per il prodotto: ”liquore a base di zabaglione all’uovo”. La ricetta del liquore zabaglione all’uovo ZABOV risale al 1946 dall’idea creativa dell’imprenditore Mauro Moccia che, miscelando sapientemente i prodotti della lavorazione del vino dei territori emiliani oltre all’aggiunta di latte fresco e uova, ha realizzato un prodotto unico nel suo genere

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Liquore di prugnoli, bargnolino, bargnulein PAT Emilia Romagna

Le siepi di prugnolo selvatico ornano le bordure dei campi coltivati dalla bassa pianura fino alla media collina, offrendo così una grande quantità di materia prima per la produzione del liquore. Oltre alle numerose ricette tramandate per la produzione finalizzata al consumo famigliare, la ricetta è stata anche consolidata per una produzione industriale: infatti tra i prodotti realizzati dalla ditta “Giarola”, compare anche il “Bargnolino”.

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Anisetta, anisèta PAT Emilia Romagna

Un elisir prodotto dal 1834 nel laboratorio dello speziale Ero Cavalli Cocchi, in prossimità del ponte di S. Pellegrino, molto amata dai reggiani per le sue qualità digestive. Gli ingredienti sono molto ricercati, con l’anice dell’Andalusia, il seme stellato della Polinesia e quella di Faenza simile al seme di finocchio. L’anice è un seme conosciuto e molto usato fino dall’antichità per le sue qualità digestive, tanto che nel I Secolo a. C. era sottoposto ad una tassazione. In questa produzione rimane tutta l’esperienza e la tradizione degli speziali reggiani, dai Largader agli Anceschi, dagli Schafner ai Perli, tutti di origine svizzera.

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