Torrone di Ospedaletto d’Alpinolo PAT Campania

A Ospedaletto D’Alpinolo, in provincia di Avellino, è antica tradizione offrire durante le feste natalizie il torrone prodotto localmente, che prende il nome dal comune stesso. La tradizione vuole che questo torrone venga anche consumato durante i pellegrinaggi al vicino Santuario di Montevergine. La sua produzione rispetta le antiche regole, e se ne individuano due categorie, quello classico, a base di miele, albume, nocciole o mandorle tostate, o farcito al pan di Spagna. In entrambe le ricette è prevista una copertura di glassa al cioccolato e l’eventuale presenza di altri ingredienti come la frutta secca o le castagne in pasta.

View More Torrone di Ospedaletto d’Alpinolo PAT Campania

Torrone di dentecane PAT Campania

Il torrone di Dentecane è un dolce tipicamente prodotto in “stecche” di circa 150 gr l’una. Si presenta di colore bianco avorio tempestato di mandorle, nocciole o pistacchi.  Nella versione tradizionale ha un aspetto “vetroso” e trasparente, nella versione morbida e’ soffice e gustoso.   Può essere incartato a vista “nudo” oppure nelle tradizionali scatole strette e lunghe con i vari brand e riconoscimenti.

View More Torrone di dentecane PAT Campania

Torrone di castagne PAT Campania

Il torrone di Castagne, detto anche “pantorrone” o “spantorrone” di castagne, è una specialità che da oltre 30 anni si produce in tutta la zona della provincia di Avellino, area rinomata per la coltivazione di castagne. Questo particolare tipo di torrone è una produzione dei comuni di Bagnoli Irpino, Cassano Irpino e Montella ed è ottenuto con il tradizionale impasto di miele, albume e zucchero a velo arricchito da una gustosa farcitura a base di castagne, candite oppure in pasta, molto spesso insaporite dall’aggiunta di cacao e rhum. Viene prodotto da ditte locali che osservano regole rigidissime e lo commercializzato in tutta Italia.

View More Torrone di castagne PAT Campania

Torrone di Benevento PAT Campania

Apprezzato e consumato dalle classi agiate, come da quelle più povere, il torrone era conosciuto già al tempo dei Romani, come dimostrano alcuni scritti dello storico Tito Livio. Anche il poeta latino Marziale ci racconta che la cupedia era una delle specialità gastronomiche del Sannio e non a caso i venditori ambulanti di torrone vengono chiamati “cupetari”. Il termine “torrone” invece deriverebbe dal latino torreo, verbo che significa “abbrustolire”, con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle.

View More Torrone di Benevento PAT Campania

Torrone croccantino di San Marco dei Cavoti PAT Campania

San Marco dei Cavoti è un comune del Beneventano che vede il suo nome legato a quello della produzione di un gustosissimo torrone, molto croccante e ricoperto di cioccolato fondente detto, per l’appunto “croccantino di San Marco dei Cavoti”. Si ottiene disponendo nella torroniera il miele e lo zucchero e riscaldandola fino a 80 gradi. La torroniera viene fatta girare a marcia veloce e si aggiunge l’albumina sciolta in acqua, preparata il giorno precedente; in seguito si riporta la torroniera alla velocità minima e si aggiungono, spolverando, lo zucchero a velo, la vaniglia e le mandorle opportunamente preriscaldate in modo che abbiano la stessa temperatura dell’impasto. Il prodotto viene steso negli appositi stampi, e poi tagliato quando è raffreddato al punto giusto. Anche il torrone croccantino viene prodotto da numerose aziende del Beneventano che rispettano le antiche regole tradizionali di produzione ma hanno esportato il prodotto fuori dai confini regionali, rendendolo una prelibatezza che si può gustare in tutta Italia.

View More Torrone croccantino di San Marco dei Cavoti PAT Campania

Torroncino di Roccagloriosa PAT Campania

Il torroncino di Roccagloriosa, come si evince dal suo nome, è una specialità ideata nel comune di Roccagloriosa, in provincia di Salerno, dove veniva preparato e offerto in occasione dei banchetti matrimoniali, quando era ancora consuetudine che si svolgessero nelle case. Anche la preparazione dei torroncini avveniva rigorosamente in casa, abitudine mantenuta ancora oggi, poiché in casa, con un procedimento molto preciso, si lavorano mandorle, zucchero e acqua. Una volta spezzettate le mandorle, si mischiano con lo zucchero e l’acqua e si versa tutto in una pentola dove l’impasto, girato continuamente con una paletta di legno e cotto a fuoco sostenuto, deve diventare caramelloso. Una volta tolto dal fuoco l’impasto va versato su un marmo cosparso di olio e steso con un matterello; dal pezzo unico si tagliano delle striscette di torroncini larghe circa 1 centimetro e lunghe 5-8 centimetri, che vengono poi bagnati in una soluzione di acqua e zucchero, passati nello zucchero solido e lasciati asciugare.

View More Torroncino di Roccagloriosa PAT Campania

Tasca PAT Campania

La tasca, detta anche “pizzichini”, “pizzachiena” o “pizzaghiena” è una specialità gastronomica della provincia di Salerno, in particolare della zona di Padula e del Vallo di Diano. è una pizza rustica, tonda, alta 6-7 cm, costituita da una sfoglia esterna molto sottile ottenuta da farina, uova, sugna, sale, latte con bicarbonato e zucchero, che viene riempita con ricotta, formaggio fresco di pecora e vacca, sia grattugiato che a pezzettini, fior di latte, soppressata e uova, sia sode che battute. L’antica ricetta prevede che la pasta sia, poi, rifinita con una spennellata di battuto d’uovo e zucchero non raffinato e poi infornata. Questa ricetta, molto antica, ci arriva da una tradizione assolutamente orale, poiché la tasca viene preparata ancora oggi esclusivamente in casa, nel periodo pasquale; la tradizione vuole che venisse mangiata il Sabato Santo, dopo il suono della “Gloria”, e che in famiglia se ne preparassero varie e di molteplici dimensioni, anche delle “tasche” in formato piccolo, per i bambini.

View More Tasca PAT Campania

Tarallucci al naspro PAT Campania

I tarallucci al naspro, ideati e commercializzati a partire dagli anni ’50, si possono definire una variante più moderna dei classici biscotti di Castellammare, con cui condividono la città natale e gli ingredienti. Contengono, infatti, farina, zucchero e aromi naturali, impastati e fatti lievitare naturalmente, e, a differenza dei classici biscotti di Castellammare, vengono ricoperti di zucchero glassato, detto “naspro”, da cui prendono il nome, ed hanno la forma di piccoli anellini cotti in forno. Oltre alla forma e al naspro, si differenziano dal tipico biscotto di Castellammare per la maggiore friabilità della pasta.

View More Tarallucci al naspro PAT Campania

Tarallo sugna e pepe PAT Campania

Il tarallo sugna e pepe, in dialetto napoletano “tarall’ nzogna e pepe” è lo spuntino che accompagna, tradizionalmente, le passeggiate napoletane. è un tarallo al forno i cui ingredienti sono farina sugna e pepe ed è ricoperto da mandorle sulla parte superiore.

View More Tarallo sugna e pepe PAT Campania