
Per raggiungere la neutralità climatica, così come per assicurare la ripresa dell’Unione dalla crisi Covid-19 e la sua prosperità a lungo termine, è indispensabile decarbonizzare il sistema energetico: la lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità passa per l’aumento dell’energia rinnovabile proveniente da fonti sostenibili.

L’UE darà la preminenza a soluzioni a somma positiva quali l’energia marina, l’eolico in mare che consente anche la rigenerazione degli stock ittici, i parchi solari con una copertura del suolo rispettosa della biodiversità, e la bioenergia sostenibile.
Per attenuare i rischi climatici e ambientali derivanti dall’uso sempre più diffuso di determinate fonti di bioenergia, la direttiva modificata sulle energie rinnovabili contiene ora criteri più rigorosi di sostenibilità e promuove il passaggio a biocarburanti avanzati a base di residui e di rifiuti non riutilizzabili e non riciclabili.
Questo approccio dovrebbe essere applicato a tutte le forme di bioenergia, insieme all’uso minimo, nella produzione di energia, di alberi interi e colture alimentari e foraggere, prodotti nell’UE o importati. Per capire e monitorare meglio i potenziali rischi per il clima e la biodiversità, la Commissione sta valutando la domanda e l’offerta di biomassa nell’UE e nel mondo e la relativa sostenibilità; entro la fine del 2020, in accordo con i suoi obiettivi più ambiziosi di protezione e ripristino degli ecosistemi forestali, intende pubblicare i risultati della valutazione sull’uso della biomassa forestale per la produzione di energia, che serviranno a informare l’elaborazione delle politiche, incluso il riesame e l’eventuale revisione, previsti per il 2021, del livello di ambizione della direttiva Rinnovabili, del sistema per lo scambio di quote di emissioni e del regolamento sull’uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF).
In linea con la direttiva Rinnovabili, nel 2021 la Commissione elaborerà anche le linee guida operative sui nuovi criteri di sostenibilità della biomassa forestale usata per la produzione di energia. Sempre nel 2021 riesaminerà i dati sui biocarburanti ad alto rischio di cambiamento indiretto della destinazione d’uso dei terreni e introdurrà una traiettoria per la loro graduale eliminazione entro il 2030.
L’obiettivo generale consiste nel garantire che il quadro regolamentare dell’UE in materia di bioenergia sia conforme con il livello più alto di ambizione espresso nel Green Deal europeo.

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