ALPI, Siti palafitticoli preistorici

Questa proprietà seriale di 111 piccoli siti individuali comprende i resti di insediamenti preistorici di palafitte (o palafitte) all’interno e intorno alle Alpi costruite tra il 5000 e il 500 a.C. circa. sui bordi di laghi, fiumi o zone umide. Gli scavi, condotti solo in alcuni dei siti, hanno fornito prove che forniscono informazioni sulla vita in epoca preistorica durante il Neolitico e l’Età del Bronzo nell’Europa alpina e il modo in cui le comunità interagivano con il loro ambiente. Cinquantasei dei siti si trovano in Svizzera. Gli insediamenti sono un gruppo unico di siti archeologici eccezionalmente ben conservati e culturalmente ricchi, che costituiscono una delle fonti più importanti per lo studio delle prime società agrarie della regione.

Eccezionale valore universale

La serie di 111 dei 937 siti archeologici palafitticoli conosciuti in sei paesi intorno alle regioni alpine e subalpine d’Europa è composta da resti di insediamenti preistorici datati dal 5.000 al 500 a.C. che si trovano sott’acqua, sulle rive dei laghi , lungo i fiumi o nelle zone umide. Le eccezionali condizioni di conservazione per i materiali organici fornite dai siti impregnati d’acqua, combinate con estese indagini archeologiche subacquee e ricerche in molti campi delle scienze naturali, come l’archeobotanica e l’archeozoologia, negli ultimi decenni, si sono combinate per presentare una straordinaria percezione dettagliata di il mondo delle prime società agrarie in Europa. Le informazioni precise sulla loro agricoltura, zootecnia, sviluppo della metallurgia, nell’arco di oltre quattro millenni, coincidono con una delle fasi più importanti della storia umana recente: l’alba delle società moderne.

In considerazione delle possibilità di datazione esatta di elementi architettonici in legno mediante dendrocronologia, i siti hanno fornito eccezionali fonti archeologiche che consentono una comprensione di interi villaggi preistorici e delle loro dettagliate tecniche di costruzione e sviluppo spaziale per periodi di tempo molto lunghi. Rivelano anche dettagli delle rotte commerciali per selce, conchiglie, oro, ambra e ceramiche attraverso le Alpi e all’interno delle pianure, prove di trasporto da piroghe e ruote di legno, alcune complete di assi per due carri a ruote risalenti al 3.400 a.C. circa, altre dei primi tessuti conservati al mondo e i tessuti più antichi d’Europa risalenti al 3000 aC. Questa prova cumulativa ha fornito una visione unica della vita domestica e degli insediamenti di una trentina di diversi gruppi culturali nel paesaggio lacustre alpino che ha permesso alle palafitte di prosperare.

Criterio (iv): La serie di siti palafitticoli è una delle fonti archeologiche più importanti per lo studio delle prime società agrarie in Europa tra il 5.000 e il 500 a.C. Le condizioni di ristagno idrico hanno preservato la materia organica che contribuisce in modo eccezionale alla nostra comprensione dei cambiamenti significativi nella storia del Neolitico e dell’Età del Bronzo dell’Europa in generale e delle interazioni tra le regioni intorno alle Alpi in particolare.

Criterio (v): la serie di siti palafitticoli ha fornito una visione straordinaria e dettagliata degli insediamenti e delle disposizioni domestiche delle comunità rive lacustri preistoriche e primitive agrarie nelle regioni alpine e subalpine d’Europa per quasi 5.000 anni. Le prove archeologiche rivelate consentono una comprensione unica del modo in cui queste società hanno interagito con il loro ambiente, in risposta alle nuove tecnologie e anche all’impatto del cambiamento climatico.

Integrità

La serie di siti palafitticoli preistorici rappresenta l’area geografica ben delimitata all’interno della quale questi siti si trovano in tutta la sua estensione, così come tutti i gruppi culturali in essa presenti durante il periodo di tempo durante il quale sono esistite le palafitte. Comprende quindi il contesto culturale completo dei fenomeni archeologici. I siti selezionati sono stati scelti per essere quelli che rimangono ancora in gran parte intatti, nonché per riflettere la diversità di strutture, gruppi di strutture e periodi di tempo. Nel complesso la serie ei suoi confini riflettono pienamente gli attributi di Eccezionale Valore Universale. L’integrità visiva di alcuni siti è in una certa misura compromessa dal loro contesto urbano. Si può anche dire che molti dei siti componenti sono vulnerabili a una serie di minacce che vanno dagli usi dei laghi, all’intensificazione dell’agricoltura, allo sviluppo, ecc. Il monitoraggio dei siti sarà fondamentale per garantire la loro continua integrità.

Autenticità

I resti fisici sono ben conservati e documentati. I loro strati archeologici, conservati nel terreno o sott’acqua, sono autentici per struttura, materiale e sostanza, senza aggiunte successive o moderne. La notevole sopravvivenza dei resti organici facilita i massimi livelli di definizione in relazione all’uso e alla funzione dei siti. La lunghissima storia di ricerca, cooperazione e coordinamento fornisce un livello insolito di comprensione e documentazione dei siti. Tuttavia la capacità dei siti di mostrare il loro valore è difficile in quanto sono per lo più completamente nascosti sott’acqua, il che significa che il loro contesto in relazione alle rive del lago e del fiume è importante per evocare la natura del loro ambiente. Questo contesto è in una certa misura compromesso in quei siti che sopravvivono in ambienti intensamente urbanizzati. Poiché i siti non possono essere presentati apertamente in situ, vengono interpretati nei musei. È necessario sviluppare un quadro di presentazione globale che consenta il coordinamento tra i musei e uno standard concordato di dati archeologici per garantire la comprensione del valore dell’intera proprietà e del modo in cui i singoli siti contribuiscono a tale insieme.

Requisiti di protezione e gestione

La serie di siti palafitticoli è legalmente protetta secondo gli ordinamenti giuridici in vigore nei vari Stati Parte. È necessario garantire che sia fornito il più alto livello di protezione legale disponibile in ciascuno degli Stati parti. Il sistema di gestione comune integra tutti i livelli degli Stati e le autorità competenti, comprese le comunità locali, in ogni paese e collega i diversi sistemi nazionali a un sistema di gestione internazionale, attraverso un gruppo di coordinamento internazionale stabilito, sulla base di un impegno di gestione firmato da tutti gli Stati parti . Visioni e obiettivi comuni vengono tradotti in progetti concreti a livello internazionale, nazionale e regionale / locale in un piano d’azione regolarmente adattato. Il finanziamento è fornito dalla Svizzera per il Segretariato e dagli Stati Parti per i diversi progetti. Le azioni proposte che possono avere un impatto significativo sui valori del patrimonio delle aree archeologiche nominate per l’iscrizione sono limitate. È necessaria un’applicazione coerente delle disposizioni di protezione nei sei Stati parti per garantire la coerenza negli approcci allo sviluppo, in particolare in termini di utilizzo del lago, modalità di ormeggio e sviluppo privato, e valutazioni dell’impatto del patrimonio. Data l’estrema fragilità dei resti e le pressioni sui siti soprattutto nelle aree urbane, è necessario garantire che siano disponibili finanziamenti adeguati per il monitoraggio in corso.

© whc.unesco.org

I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino sono una serie di 111 siti archeologici localizzati sulle Alpi europee. Questi insediamenti, sparsi tra Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, sono stati inseriti nel 2011 nella world heritage list dell’UNESCO. 
Dei 111 siti, 19 appartengono all’Italia e sono dislocati in cinque regioni: Lombardia (10), Veneto (4), Piemonte (2), Friuli Venezia Giulia (1) Trentino Alto Adige (2).

I siti sono situati nelle immediate vicinanze di laghi o zone particolarmente umide, in ambienti caratterizzati da una grande abbondanza di acqua (in Italia infatti sono concentrati soprattutto in prossimità dei laghi di Garda e Varese).
In Lombardia e più precisamente sul lago di Varese sono state identificate le strutture palafitticole più antiche, risalenti all’inizio del Neolitico, mentre nell’area del lago di Garda si trova la maggiore concentrazione di palafitte con più di 30 abitati dislocati sia sulle sponde del lago, sia nei bacini intramorenici. Piccole palafitte sono state rinvenute anche nei laghi alpini del Trentino Alto Adige e nei bacini del Piemonte. 

Tante e splendide, quindi, le località italiane in cui è possibile immergersi nella cultura preistorica, a cominciare dal grazioso Isolino Virginia a Biandronno, nel Lago di Varese; aree archeologighe visitabili sono poi presenti a Polcenigo, Desenzano del Garda, Manerba del Garda, Peschiera del Garda, Muscoline, Piadena, Cavriana, Monzanbano, Biandronno, Bodio Lomnago, Cadrezzate,  Azeglio e Viverone, Arona, Ledro, Fiavè, Peschiera del Garda, Cerea e Arquà Petrarca presso il Laghetto della Costa.    

Gli insediamenti sono stati iscritti nella lista del Patrimonio mondiale in quanto rappresentano un gruppo unico eccezionalmente ben conservato di siti archeologici culturalmente ricchi, che costituiscono una delle fonti più importanti per lo studio delle prime società agrarie della regione.
In particolare, le aree archeologiche italiane sono una testimonianza degli insediamenti palafitticoli di comunità preistoriche databili tra il 5000 e il 500 a.C. e mostrano l’utilizzo di risorse terrotoriali e marine, rappresentativo della cultura risalente al periodo compreso tra il Neolitico e l’età del bronzo in Europa. 

Particolarità degli insediamenti sono le “palafitte”: capanne di paglia, legno, canne o altro materiale, costruite su una piattaforma di legno, poggiata su pali (anch’essi di legno) fissati nel fondo o sulla riva di fiumi, laghi, lagune, paludi o talvolta anche su terreno asciutto.
Le palafitte restituiscono quindi un’immagine precisa e dettagliata del mondo della prime comunità agricole europee. Sono delle vere e proprie fotografie di vita quotidiana, in quanto ci raccontano le pratiche agricole e di allevamento degli animali domestici degli uomini primitivi e ci informano sulle loro innovazioni tecnologiche.

I villaggi di palafitte dell’arco alpino presentano tipologie strutturali che, anche se identificabili su un modello unitario, si diversificano sia per il posizionamento della struttura sia per le tecniche di costruzione che a loro volta variano in base alle caratteristiche dei terreni, del clima e delle specifiche esigenze degli stanziati. 

Tra le tipologie più note si hanno la palafitta “su bonifica” (o semplicemente “Bonifica”) realizzata in sponda allo specchio o al corso d’acqua, su un’impalcatura appoggiata al terreno, e la “palafitta aerea”, eretta su impalcature aeree sospese sopra il pelo dell’acqua.
Indubbiamente oltre a questi magnifici e suggestivi edifici, a rendere importanti questi luoghi è stato anche il rinvenimento di frammenti di vasellame, punte e lame e altri utensili particolarmente utili alla documentazione delle attività degli abitanti delle palafitte.

La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale come:

Patrimonio culturale:
  1. monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  2. agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  3. siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.
Patrimonio naturale:
  1. i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
  2. le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
  3. i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale

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