Sicilia
PISTACCHIO DI RAFFADALI DOP

DESCRIZIONE

La Denominazione di Origine Protetta Pistacchio di Raffadali DOP è riservata al prodotto, in guscio, sgusciato o pelato,delle piante della specie botanica «Pistacia vera», cultivar «Napoletana», chiamata anche «Bianca» o «Nostrana»,innestata su «Pistacia terebinthus» volgarmente chiamato (Scornabeccu).

Pistacchio di Raffadali DOP

ZONA DI PRODUZIONE

La zona di produzione del Pistacchio di Raffadali DOP, ricade all’interno dei confini dei seguenti Comuni della Provincia di Agrigento: Raffadali, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Agrigento, Cianciana, Favara, Racalmuto, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Cattolica Eraclea, Casteltermini, Santo Stefano Quisquina, Aragona, Comitini, Grotte, Montallegro, Alessandria della Rocca, Siculiana, Realmonte, Naro, Porto Empedocle, Castrofilippo, Campobello di Licata, Ribera, Canicatti, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Camastra; Montedoro e Serradifalco in provincia di Caltanissetta, nella regione Sicilia.

ASPETTO E SAPORE

Il Pistacchio di Raffadali DOP è caratterizzato da una forma allungata e da un colore verde. Il sapore è dolce, gradevole e pronunciato ed è molto ricco di olio.

COMMERCIALIZZAZIONE

Il Pistacchio di Raffadali DOP può essere immesso al consumo: per il prodotto in guscio, sgusciato o pelato, da utilizzare nella trasformazione e non destinato al consumatore finale, in sacchi di tessuto e/o altro materiale idoneo, fino al peso di 25 kg; per il prodotto in guscio, sgusciato o pelato destinato al consumatore finale, in idonee confezioni trasparenti o con finestra trasparente che consenta di vedere il prodotto.

Sicilia
VALLI TRAPANESI DOP

Quando è immesso al consumo, il Valli Trapanesi ha le seguenti caratteristiche: colore verde con eventuali riflessi giallo oro e un odore intenso di oliva con note erbacee. Il sapore è fruttato con retrogusto piccante e amaro. Per ottenere questo risultato, le olive, entro due giorni dalla raccolta, sono lavate, pulite da foglie e molite…

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CILIEGIA DELL’ETNA DOP

Le fonti che regolano la coltivazione della Ciliegia dell’Etna sono gli standard di “Buona Pratica Agricola” della Regione Siciliana, gli “Standard Tecnici” previsti dal disciplinare in applicazione del Reg. (CE) 1257/99 e le norme per l’agricoltura biologica del Reg. (CE) 834/2007. L’obiettivo di queste norme è quello di tutelare le caratteristiche del prodotto e dell’agrosistema…

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