Sapa di arancia PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Sapa di arancia – Saba de Arangiu

La sapa di arancio si presenta come un liquido dalla densità media con una colorazione che spazia dall’ambrato marrone scuro al nero, dovuto dalla prolungata cottura dalla spremuta del succo delle varietà Arancia Washington, tarocco e arancia Bionda Tardivo di San Vito.

La sapa di arancia è un succo cotto di arancia preparato con i seguenti ingredienti: arance a maturazione raggiunta , scorza d’arancia essiccata, zucchero o miele. La preparazione avviene seguendo il periodo di maturazione delle arance ossia dal mese di febbraio per concludersi a maggio con la raccolta delle varietà tardive. Dopo la raccolta, la spremitura e l’immediata filtrazione del succo, si procede nella stessa giornata al fine di evitare il processo di ossidazione, alla cottura a fuoco lento, con la progressiva aggiunta di zucchero o miele fino all’ottenimento di un composto dalla densità media, quasi filante. La cottura che dura alcune ore , deve avvenire a fuoco lento per evitare che lo zucchero caramelli dando un gusto spiacevolmente amaro. Per aromatizzare la sapa, durante la bollitura vanno aggiunte le scorze di arancia esiccate. Raggiunta la densità ideale, si interrompe la cottura procedendo all’invasettamento in recipienti di vetro, ceramica a uso alimentare, a tenuta ermetica, assicurandosi, dell’avvenuto sottovuoto una volta raffreddati. Per la sua conservazione, deve essere tenuta lontana da fonti di luce e calore e può essere conservata fino a 36 mesi.

Tradizionalità

La sapa di arancia era ed è un prodotto sostitutivo della sapa di mosto d’uva. Un tempo, era preparata solo dai proprietari degli aranceti che recuperavano le arance cadute a terra per effetto del maestrale sferzante. In tal modo, per tutto l’anno, si potevano realizzare i dolci tradizionali, in particolare Su Pan’ e Saba, dove Saba indica il composto, come ingrediente di base. E’ un prodotto che si conosce da almeno 80 anni, secondo le testimonianze di persone molto anziane che ne hanno tramandato la memoria, preservandone la ricetta e tutto il loro sapere

Territorio di produzione: Zona del Sarrabus nei comuni di San Vito, Muravera, Castiadas, Villaputzu

Trizza PAT Sardegna

Alcuni cenni storici: un autorevole studioso sardo Felice Cherchi Paba, il quale visse per lungo tempo nel Montiferru, nelle su opera “Evoluzione Storica della Attività Industriale Agricola Caccia e Pesca in Sardegna – Vol. II” sposa la tesi che vuole l’origine etimologica della parola Trizza risalente al Greco Thiriccas del periodo Sardo-Bizantino (476-1054): “detti formaggi…
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