Santa Severina (KR)

Un magnifico borgo medievale dotato di imponenti architetture, castello e chiese, testimonianza di un passato ricco e glorioso. Santa Severina sorge su un rilievo tufaceo che domina la valle del fiume Neto e sembra una vera e propria “nave di pietra” sospesa sul paesaggio. Le origini risalgono all’antica città greca di Siberene, poi evoluta in centro bizantino di rilievo, sede vescovile già nel V secolo. Nel Medioevo divenne feudo normanno e fu ricostruita da Federico II. Sotto le dominazioni angioine, aragonesi e borboniche, il borgo mantenne il suo ruolo strategico. La mole imponente del Castello, la Cattedrale dedicata a Sant’Anastasia e il Battistero bizantino sono testimoni della sua storia millenaria.

Eventi e tradizioni

Tra maggio e giugno si svolge la Festa Medievale, con figuranti in abiti d’epoca, sbandieratori, spettacoli di giocoleria, concerti e degustazioni di piatti tradizionali. Il 29 ottobre si celebra la patrona Sant’Anastasia con messa solenne, processione e momenti folkloristici. Durante il Venerdì Santo, la Passione di Cristo rivive tra vie medievali. D’estate, da luglio a settembre, il borgo accoglie l’Estate Sanseverinese, che propone concerti, teatro, cinema e sport sia in piazza sia nel castello; a settembre si tiene anche il progetto Suono italiano per l’Europa, con una residenza di musicisti della European Union Youth Orchestra.

Cosa vedere
  • Castello Normanno‑Svevo, tra i più ben conservati del sud, con mastio quadrato, torri cilindriche, bastioni, fossati, passaggi sotterranei e oggi sede di musei e mostre
  • Battistero bizantino, l’unico autentico in Calabria, a pianta circolare con fonte centrale e affreschi dagli VIII‑XII secolo
  • Cattedrale di Sant’Anastasia, costruita tra XIII e XVIII secolo con impianto a croce latina a tre navate, portale svevo e interni barocchi
  • Quartiere della Grecìa, aggrappato allo sperone roccioso, con case scavate nella pietra e angoli autentici dell’urbanistica bizantina
  • Quartiere della Iudea, antico ghetto ebraico con vicoli e scorci medievali
  • Chiesa di Santa Filomena, dell’XI secolo, con affreschi e struttura bizantino‑normanna
  • Piazza “Campo”, ellittica, con decorazione simbolica alchemica e splendidi panorami sulla vallata
Prodotti tipici
  • “Aranciàru”, nome con cui sono soprannominati gli abitanti del borgo: particolari arance locali dalla coltivazione secolare, apprezzate per gusto e qualità
  • Pasta china, piatto della festa: rigatoni al forno ripieni di provola, polpettine, uova sode e salame, poi gratinati al forno
  • Zuppa “sàuza”, a base di fave fresche, menta e aceto, servita tiepida con pancetta
  • Covatelli (maccheroni fatti a mano con sugo di maiale)
  • Salumi artigianali: soppressate, salami, capocollo
  • Formaggi tipici: provola, pecorino, mozzarella fatta a mano
  • Vini della Val di Neto, olio extravergine d’oliva locale
Attività all’aperto

Il borgo offre eccellenti opportunità per passeggiate storiche e cammini culturali. La ciclopedonale della Val di Neto attraversa paesaggi suggestivi e collega Santa Severina ai borghi vicini. È possibile esplorare il centro storico fra vicoli, scorci panoramici e terrazze sul mare della Sila. Gli appassionati di enogastronomia potranno accompagnare le escursioni con degustazioni di vino e prodotti tipici locali.

Itinerari di visita
  • Giro urbano: Castello, Battistero, Cattedrale, Piazza Campo e i quartieri storici della Grecìa e della Iudea
  • Percorso religioso: visite alle chiese di Sant’Anastasia, Santa Filomena e alla Cattedrale, con momenti di contemplazione architettonica
  • Festival e tradizione: visita durante la Festa Medievale o l’Estate Sanseverinese per vivere spettacoli, costumi e cucina autentica
  • Tour gastronomico: assaggio di pasta china, sàuza, vini autoctoni e salumi nel centro storico
Curiosità

Santa Severina è tra “I Borghi più Belli d’Italia” e riconosciuta come Città del Vino per la produzione locale. Il soprannome “nave di pietra” deriva dall’effetto visivo del borgo che, immerso nella nebbia mattutina, sembra galleggiare sul paesaggio. Il Battistero bizantino è uno dei più antichi monumenti bizantini ancora intatti in Calabria. Il Castello custodisce passaggi segreti e una leggenda narra che un “traditore” lo fece espugnare per morto Andrea Carafa. Nel borgo si parla ancora un dialetto greco antico, testimonianza dell’eredità bizantina e arcaica che caratterizza l’identità locale


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