Ravanello lungo PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Ravanello lungo – Arreiga e Sestu, Arreiga.

Il Ravanello lungo è una delle numerose varietà appartenenti alla specie Raphanus sativus L., famiglia Brassicacee. Presenta diverse tonalità di colore, dal rosa pallido al rosa intenso, a volte con caratteristiche striature o punteggiature bianche. Può raggiungere la lunghezza di 40 cm. e 7 cm di diametro ma, normalmente, la sua maturazione commerciale avviene alla dimensione di 30 cm di lunghezza e 2 cm di diametro. La polpa è bianca, compatta e croccante, dagli aromi decisi. Il sapore dolce, diventa poi fortemente piccante consumando la radice per intero, buccia compresa. Non necessita di aggiunta di sale da cucina come invece avviene per le varietà tonde.

Questo ortaggio, di cui si consuma esclusivamente la radice, accompagna tradizionalmente i piatti a base di carne suina e ovina della tradizione culinaria sarda. In passato non mancava mai nelle tavole dei matrimoni, dove rappresentava l’ortaggio per eccellenza. Ancora oggi non è raro incontrarlo nelle tavole delle sagre paesane o in vendita presso gli ambulanti di ortofrutta. Il confezionamento avviene tramite legatura a mazzi di 6/7 radici.

Tutte le fasi di coltivazione sono svolte rigorosamente a mano e nel rispetto del Codice di BPA. Le sementi sono autoprodotte in azienda e sono spesso oggetto di scambio fra i diversi produttori. La semina avviene a mano su piccoli appezzamenti di 100/150 mq, appositamente preparati sminuzzando finemente il terreno e non prima di aver effettuato una concimazione organica. Normalmente non vengono effettuati trattamenti antiparassitari. Il diserbo si effettua anch’esso a mano tramite un apposito attrezzo in uso tra gli orticoltori della sona di Sestu di fattura artigianale, costituito da un coltello con la lama ricurva a “U”. La raccolta viene effettuata a mano preparando, a seconda delle dimensioni delle radici, mazzi di circa 7 ravanelli legati con rafia. Tempo di maturazione commerciale: 45/60 giorni dalla semina.

Tradizionalità

Il seme, auto prodotto nelle aziende orticole, è tramandato di generazione in generazione nella maggior parte delle famiglie di orticoltori sestesi. Le tecniche di coltivazione sono rimaste pressoché immutate nel tempo e sono improntate ai seguenti principi: limitate lavorazioni; assenza di trattamenti antiparassitari; ridotte concimazioni minerali; diserbo manuale; raccolta manuale. Questa particolare tipologia di ravanello è stata progressivamente soppiantata da varietà tonde, selezionate dalle industrie sementiere, dalle caratteristiche organolettiche meno marcate. Difficile stabilire il periodo di introduzione della coltivazione di questo ravanello nell’Isola e stabilire quindi se si tratta di una specie autoctona o introdotta nei secoli passati. Dai documenti, depositati presso l’organizzazione di produttori “Ortosestu”, si apprende che fin dagli anni ’70 esso veniva venduto al mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Cagliari con la denominazione di ravanello lungo.

Territorio di produzione: Sestu e comune limitrofi

Melo, melappia PAT Sardegna

Queste varietà sono certamente presenti nei territori della Gallura almeno da 50 anni. La tradizionalità è da riconoscersi nella costante presenza nei vecchi frutteti, dove è ancora possibile trovarne degli esemplari in produzione.

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Casu friscu PAT Sardegna

Formaggio ovino fresco, preparato, da meno di una settimana, in piccole forme espressamente per la cottura alla brace o sul pane abbrustolito, o per essere utilizzato come ingrediente in varie ricette tradizionali sarde (formaggelle, ravioli, ecc.).

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Pane con il pomodoro PAT Sardegna

La focaccia Mustazzeddu, molto probabilmente pietanza importata dalle regioni iberiche, ha subito una evoluzione del corso del tempo. L’impasto veniva originariamente preparato nella conca di terracotta (civedda), e la focaccia veniva cotta al forno utilizzando il cisto, lentischio e olivastro. Come detto, la zona sulcitana, rinomata per le produzioni di grano duro, , sposava l’impiego…
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