Rattafia ciociara PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Si tratta di un liquore a base di amarene selvatiche (visciole) raccolte in ambienti incontaminati e lontani da fonti di inquinamento. Si caratterizza per una gradazione alcolica variabile 20°-22° in quanto preparata con l’aggiunta di alcol per liquori o vino rosso Il colore è rosso più o meno intenso, l’odore è quello caratteristico di amarene e frutti di bosco. Gradevolissimo al gusto che risulta essere moderatamente dolciastro. Le visciole, previo lavaggio con acqua corrente, vengono poste in un recipiente di vetro, a chiusura ermetica, ricoperte di zucchero e esposte al sole per 40 giorni. Le nonne adoperavano le “dame di coccio” per l’esposizione al sole dei viscioli ricoperti di vino rosso. Terminato il tempo di esposizione al sole si procede con il recupero della scolatura del succo di visciole, mediante l’uso di un colino. Si aggiungono per ogni litro di succo 0,25 cl di alcol a 90° o vino rosso e 300 g di zucchero. Il tutto viene imbottigliato e posto a riposare per 2 mesi.

Large glass jars with sugar soaked sour cherries and alcohol fermentation for making homemade liqueur

Storia tradizionale del Prodotto

Dalla felice unione di sole, vino e viscioli raccolti nei boschi incontaminati dei Lepini nasce la Rattafia, frutto della tradizione contadina ciociara. A questi semplici ingredienti di base col tempo si aggiungono l’alcool e lo zucchero che ne aumentano il tenore alcolico fino ad arrivare alla ricetta ancora oggi diffusa e tramandata di generazione in generazione che risale agli inizi del ‘900. Si racconta, infatti, che prima della prima guerra mondiale, in assenza di medicinali, si era soliti somministrare a bambini ed anziani come antisettico e come fonte di vitamine e zuccheri un bicchiere di Rattafia.

Ma la tradizione popolare vuole farne risalire l’origine molto più indietro nel tempo, all’epoca di ambasciatori e regnanti che, discutendo solitamente sia di pace che di guerre intorno a tavole imbandite, erano soliti suggellare gli accordi brindando con questa gustosa bevanda ed esclamando: “PAX RATA FIAT” da cui deriverebbe il nome. Una ricetta di fine Ottocento scritta a mano dalla signora Maria Coletti Sipari è oggi conservata nell’archivio privato Buriani di San Donato Val di Comino (FR), paese natale della donna. Si legge: “Amarene chilo uno, vino rosso buono litro uno, spirito un quarto, zucchero un quarto: Aromi: cannella e pezzetti di noce moscata. L’infuso si mette per quaranta giorni al sole, poi le amarene si pressano al torchietto e si fa il liquore.” Usato come digestivo e come rimedio per vari disturbi fisici. Addirittura si racconta che al tempo “della spagnola”, la pandemia influenzale che fra il 1918 e il 1919 si diffuse in quasi tutta l’Europa, chi avesse assunto questo liquore si sarebbe salvato dalla malattia.

Territorio

Provincia di Frosinone

Aglio rosso di Castelliri PAT Lazio

Anticamente, essendo Castelliri comune del Circondario di Sora in provincia di Terra di lavoro del Regno di Napoli, le direttrici del commercio dell’aglio raggiungevano più facilmente la capitale del Regno di Napoli. Dalla Statistica del Regno di Napoli nel 1811, Terra di Lavoro, VII Agricoltura e suoi prodotti, si apprende che: “Fra le cepacee coltiviamo:…

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Olive da mensa olive sott’olio olive essiccate PAT Lazio

Olive sott’olio: oliva della varietà Carboncella, di colore marronescuro tendente al nero e dal sapore fruttato, raccolta tra novembre e gennaio e utilizzata con il pane e come stuzzichino per aperitivi. Le olive, raccolte manualmente e disposte in una cesta, vengono selezionate, poi essiccate in sacchetti di tela appesi nel camino, avendo cura di muoverle…

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Marrone antrodocano PAT Lazio

I comuni affacciati alla Valle del Velino presentano un paesaggio fortemente connotato dalla presenza di castagneti. È questa la zona d’elezione del Marrone Antrodocano, risultato di un secolare, intelligente lavoro dell’uomo. Fin dall’VIII secolo la castagna diviene una componente principale della dieta delle popolazioni montane della zona. Nella metà del secolo XII, all’indomani della conquista…

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