Plin PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE

I Plin sono minuscole tasche di sfoglia all’uovo ripiene tradizionali del Piemonte. Il nome (plin) deriva dal pizzico che viene dato alla pasta per racchiudere il ripieno, stretto in una sfoglia sottile fra pollice, indice e medio.

Plin Piemontesi

Gli ingredienti per la sfoglia sono: farina, uova intere e tuorli, olio extravergine di oliva. Per il ripieno, sono necessari: l’arrosto di sottopaletta di vitello (arrosto della vena) e di coscia di maiale, uova intere, spinaci, parmigiano, noce moscata, sale e pepe.
La farcia varia a seconda delle zone del Piemonte. Nelle Langhe, ad esempio, oltre alle carni di vitello e di maiale è aggiunto il coniglio e d’inverno sono utilizzati anche il cavolo verza o la scarola.

Territorio di produzione

Tutto il piemonte

Metodo di preparazione

Dapprima si prepara l’arrosto rosolando le carni con olio, burro, aglio, rosmarino, sale e pepe, a fuoco vivace per quindici minuti proseguendo poi la cottura a fuoco medio per un’ora e quindici minuti, bagnando all’occorrenza con brodo. Terminata la cottura, le carni vengono lasciate raffreddare e poi tritate finemente. A parte, in una casseruola si fanno bollire gli spinaci in acqua salata, si scolano, si insaporiscono in padella con burro e, infine, si tritano. In una terrina si amalgama il trito di carni e quello di spinaci con parmigiano, uova intere, noce moscata e pepe.
La sfoglia, sottilissima, si prepara disponendo la farina a fontana su una spianatoia impastando con cura gli ingredienti. Con le dita si formano delle piccole nocciole di ripieno da disporre, distanziandole di un cm, sulla sfoglia. Si ripiega il bordo della sfoglia sulla fila di mucchietti di ripieno e si fa aderire longitudinalmente con una leggera pressione delle dita. Infine si taglia la fila di “Plin” con una rondella. A questo punto si esegue l’operazione di saldatura fra una nocciola e l’altra imprimendo un pizzicotto alla pasta (il plin). I piccoli agnolotti vengono separati uno dall’altro e si lasciano riposare al fresco per un paio d’ore.

Storia

I Plin vantano origini e tradizioni antiche. In particolare nel 1846 sono citati in una ricetta di un cuoco torinese, Francesco Chapusot.

Curiosità

I Plin sono solitamente bolliti per pochi minuti in abbondante acqua salata e conditi con burro, Grana Padano e salvia oppure con sugo d’arrosto.
Seguendo antiche tradizioni si possono servire nature, adagiati su un candido tovagliolo o affogati in una scodella con vino rosso corposo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *