Pira de Bau PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Pira de Bau

Albero poco vigoroso con portamento scarsamente assurgente, caratterizzato da una colorazione del legno giovane e particolarmente scura. L’ecotipo è caratterizzato da una buona capacità produttiva, fioritura tardiva e maturazione nella prima decade di luglio, circa 15 giorni prima della pera Camusina..I frutti sono caratterizzati da una forma turbinata con peduncolo robusto, la buccia è liscia, di colore verde, tendente al giallo a maturazione completa, con una parziale presenza di rosso che conferisce ai frutti un aspetto particolarmente attraente.

La polpa è succosa, di colore bianco crema, sapore eccellente, poco acidulo, molto aromatico, di consistenza soda e tessitura fine, tende all’ammezzimento (mazza nieddu) solo in fase di sovramaturazione. La varietà presenta una buona resistenza alla ticchiolatura.

I numerosi esemplari presenti nel territorio producono senza l’apporto di cure colturali specifiche. La rusticità dell’ecotipo, abbinata alle favorevoli condizioni pedo-climatiche del territorio , consente la produzione in condizioni naturali. Inoltre l’idonea epoca di maturazione riduce al massimo gli attacchi della mosca della frutta. La precocità di maturazione e le particolari caratteristiche organolettiche hanno determinato l’impiego della varietà quasi esclusivamente per il consumo fresco. Tuttavia se la raccolta avviene nel momento giusto e il frutto viene conservato a temperatura adeguata, la varietà si presta per la conservazione medio-lunga.

Tradizionalità

La presenza di numerosi esemplari, anche centenari, diffusi nell’agro di Gonnosfanadiga ne testimoniano l’esistenza nel territorio dai primi decenni del ventesimo secolo (M. Agabbio “Le Vecchie Varietà della Sardegna” Delfino editore 1994 ). In tale pubblicazione l’autore fornisce una puntuale descrizione dell’ecotipo che si è poi diffuso con la tecnica dell’innesto, pratica molto diffusa tra gli agricoltori gonnesi che hanno provveduto, da tempi immemorabili, a ingentilire i numerosi peri selvatici o ad impiantare nuovi ceppi ottenuti da polloni radicali. Probabilmente questa varietà venne introdotta nel territorio dai numerosi contadini Gonnesi che ,all’inizio del secolo scorso, trovarono occupazione nelle vaste coltivazioni frutticole, vinicole ed orticole presenti in agro di Arbus, nella località “Bau”, creata dall’amministrazione mineraria dell’epoca per rifornire gli spacci dei centri minerari ricadentinell’area (Montevecchio, Gennamari, Ingurtosu).

Territorio di produzione: Agro di Gonnosfanadiga e territori limitrofi

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