
Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Pesca bianca tardiva, matura poco dopo la regina di Londa nella seconda decade di settembre; non si spicca, non è particolarmente resistente alle malattie, è difficile portarla integra a maturazione perché matura tardivamente. L’epoca di fioritura è la stessa delle altre pesche.

Tradizionalità
Questo ecotipo locale prende il nome dal fatto che la pianta madre da cui si ricavarono i primi innesti era nata spontaneamente presso una diga sul fiume Ambra; in seguito i vivaisti della zona la diffusero nel Valdarno aretino. Oggi è quasi del tutto scomparsa e sopravvive soltanto negli orti e nelle aie dei poderi della zona.
Produzione: La pesca diga è una varietà tardiva non resistente alle malattie, per questo la sua coltivazione è stata progressivamente abbandonata e sostituita da varietà più precoci e più resistenti. Oggi è rimasto soltanto un produttore in tutta la provincia di Arezzo; la produzione è molto bassa, si aggira intorno agli 80 kg all’anno che vengono venduti a negozi locali o direttamente a privati in azienda.
Territorio interessato alla produzione:
Valdarno aretino, provincia di Arezzo.

Tarese Valdarno PAT Toscana
È un salume confezionato lavorando la schiena e la pancia del maiale, con le tecniche tipiche della pancetta tesa. Ha dimensioni 50 x 60 cm circa ed è ricoperto di pepe in polvere. È saporito, molto aromatico ed ha un odore tendente al dolciastro. Dopo aver separato il prosciutto dal tronco anteriore, il tronchetto centrale…

Fagiolo romano PAT Toscana
Fagiolo piccolo di forma irregolare e lievemente tondeggiante con buccia sottile. Si semina a fine aprile; la pianta è ad accrescimento semideterminato-indeterminato, con fiori bianchi e molto sensibile alla ruggine; risente delle alte temperature in fase di allegagione. Non richiede terreni fertili, la sua produttività è media, la produzione avviene in 4-5 palchi.

Panforte glacé al cioccolato PAT Toscana
L’unico produttore del panforte glacé è una pasticceria di Pistoia che ne immette sul mercato 50 quintali all’anno, soprattutto nel periodo natalizio. La vendita avviene per metà in zona e per metà nel resto della Toscana.