Patata di Rotzo PAT Veneto

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Patata di Rotzo.

Le varietà coltivate sono: la Bintje, la Desirèe, la Spunta, la Monalisa e l’Alba che sono tutte patate a pasta bianca o giallo-chiara e a buccia bianca o rossa. Le patate di questa zona si distinguono per un’alta presenza di sostanza secca che ne consente una maggiore conservabilità (soprattutto la Desirèe). Vengono commercializzate direttamente dai produttori in sacchetti di diverso peso (da 5 a 50 kg).

La patata viene coltivata in terreni di montagna, ad un’altezza variabile da 700 a 1.000 metri s.l.m.. Il seme per la riproduzione viene acquistato o riprodotto direttamente in azienda. La concimazione si attua con letame bovino o con sovescio di leguminose, integrata da piccole quantità di concimi minerali. I trattamenti fi tosanitari, quando vengono fatti, sono molto ridotti. Le lavorazioni e la raccolta, che avviene in ottobre, sono manuali o meccaniche.

La conservazione del prodotto avviene in cantine adatte (fresche e buie). La cernita dei tuberi, il loro confezionamento e pesatura sono eseguiti manualmente. L’ammasso delle patate viene effettuato in cantine o locali aziendali, spesso interrati, adatti alla conservazione del prodotto. Il tradizionale piatto locale preparato con la “patata di Rotzo” è la polenta “considera”, da mais bianco, a cui vanno aggiunte le patate lessate, farcita di burro e un pizzico di cannella, da accompagnare al formaggio mezzano e alla soppressa.

Tradizionalità

La “patata di Rotzo” ha un’antica tradizione agricola, data dal fatto che il tubero ha trovato nei prati, boschi e nel clima della zona un contesto ambientale ideale per esaltarne le qualità organolettiche. La prima testimonianza documentale che attesta della coltivazione del tubero nella zona di Rotzo risale alla fine del 1700, nel volume “Memorie storiche dei Sette Comuni Vicentini” scritto dall’abate Agostino Dal Pozzo ed edito dal Comune di Rotzo nel 1820.

L’antica varietà non è più coltivata, ma la produzione odierna è ancora molto apprezzata. La proverbiale bontà di queste patate di montagna deriva da un concorso di elementi ambientali: suolo di struttura ideale; inverni rigidi che neutralizzano molte malattie; estati fresche e asciutte, che favoriscono al meglio la fruttificazione. La maggiore concentrazione di amidi che ne deriva contribuisce a dare al prodotto qualità uniche e inconfondibili.

Territorio di produzione: Il comune di Rotzo, da Castelletto ad Albaredo (frazioni), nell’altopiano di Asiago in provincia di Vicenza

Luganeghe della Val Leogra PAT Veneto

La produzione di “luganeghe” è diffusa in gran parte del territorio veneto e, a seconda delle zone, ha varianti nella modalità di preparazione e negli ingredienti usati. È questo il caso della Val Leogra dove si producono le tradizionali salsicce, fatte con le carni pregiate del maiale.

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Sfilacci di equino PAT Veneto

La leggenda narra che il prodotto sia nato casualmente dopo che un contadino avendo messo sul focolare alcune fette di carne di cavallo e sbagliando i tempi dell’asciugatura, si sia ritrovato con un prodotto troppo secco. Pur di non buttare la preziosa carne, l’aveva battuta e sfi lacciata e accompagnata con l’immancabile polenta, scoprendo così…
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Carciofo violetto di S. Erasmo PAT Veneto

Il carciofo è un antico prodotto orticolo, tipicamente mediterraneo, presente allo stato spontaneo nelle zone più calde. Veniva mangiato comunemente sin dal tempo degli Egizi ed era molto apprezzato anche dai Romani. Notizie certe sulla sua coltivazione nella penisola italica si hanno dal XV secolo, quando dalla zona di Napoli la coltura del carciofo si…
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