Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
Pan de le feste, pane da festa.
Il “pan de le feste” è composto, in proporzione, dai seguenti ingredienti: farina di frumento 1 kg, farina di sorgo 500 g, burro 100 g, zucchero 100 g, lievito 50 g, sale quanto basta, liquore quanto basta, buccia di limone grattugiata quanto basta, noci, nocciole e fichi secchi a pezzetti 300 g. Per quanto riguarda la forma: a Natale assomiglia alla focaccia, a Capodanno e all’Epifania può essere confezionato a forma di ciambellone.
Si bagna la farina gialla con acqua bollente aggiungendo un pizzico di sale e lasciando raffreddare (oppure si fa una polentina cuocendola per pochi minuti). Si impasta con farina bianca, burro sciolto, “levà”, zucchero e uova, scorza grattugiata di limone e, a piacere, un bicchierino di liquore e frutta secca. Si pone a riposare il pane in luogo tiepido per 3-4 ore coperto. Si riduce nelle forme volute e si inforna a temperatura sostenuta, magari pennellando con della chiara d’uovo e spolverando di zucchero, cuocendolo come fosse pane. Ottimi da assaporare da soli come alternativa al prodotto dolciario.
Tradizionalità
Questo pane era tipico delle feste invernali (Natale, Epifania, Carnevale) come prodotto rustico e casereccio. Esso consentiva di sfruttare i prodotti tipici della zona come il granoturco, le noci, le nocciole e i fichi secchi, che lo rendono oltremodo sostanzioso e gustoso.
Il primo documento in cui il pane in oggetto sembra citato è addirittura cinquecentesco e si riferisce ad una poesia del Notaio bellunese Bartolomeo Cavassico. Nella sua Oda XXV, dal verso 77 al verso 92 così si legge “… No magne pan con fighe,/ no me sa bon el dolz,/ e teme zir descolz/ e senza braghe/ No me sa bon pi fraghe/ me sa bon casunciei/ e pan dur cun turtiei e cun la iada …”
Territorio interessato alla produzione Valbelluna, Alpago, Belluno, in provincia di Belluno
Grappa veneta PAT
Il termine “grappa” viene comunemente usato per l’acquavite ottenuta attraverso la distillazione delle vinacce, ricche di profumi e di sapori. Viene immessa al consumo con un titolo alcolometrico non inferiore a 40°, può essere denominata anche con i termini aggiuntivi “riserva” o “stravecchia” se affinata per almeno 18 mesi.
Pastin PAT Veneto
Il pastin rappresenta un’importante tradizione della cultura gastronomica della Provincia di Belluno. Il pastin nasce negli anni in cui la macellazione del maiale era un momento di festa, ma anche di necessità, per le comunità contadine che abitavano i paesi della Provincia; anni in cui la cucina era basata su un’alimentazione semplice e “povera”.