Paesaggio Rurale: Colline Vitate del Soave

Registro Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali

Regione: Veneto

Motivazione dell’Iscrizione

Le colline del Soave sono un paesaggio storico caratterizzato dalla coltura della vite che affonda le sue radici nel periodo romano, la cui matrice viticola giunge a completa maturazione nel periodo ottocentesco. L’area possiede anche notevoli valori estetici e panoramici, soprattutto in relazione alla avanzata della urbanizzazione nella pianura che si estende a sud dell’area collinare.

La significatività del paesaggio è legata alla persistenza storica di una estesa ed omogenea copertura a vigneto che caratterizza l’uso del suolo. La forma di allevamento tradizionale è rappresentata dalla pergola veronese; tale pratica agricola conferisce un valore notevole alle tessere del mosaico paesistico che presentano tale forma colturale. La conservazione delle forme storiche della viticoltura, in termini di tecniche di allevamento ed architettura degli impianti, è in grande sintonia con gli aspetti produttivi e qualitativi, marcando una differenza considerevole rispetto ad altre zone viticole.

Le dimensioni degli appezzamenti e la loro disposizione variano nel territorio, creando una discreta diversità del mosaico paesaggistico con elementi di variabilità che stemperano l’uniformità della copertura viticola.

Un ulteriore elemento di significatività è rappresentato dalle sistemazioni idraulico agrarie. La forma prevalente appare essere il girapoggio, soprattutto nei versanti meno ripidi, mentre il terrazzamento e il ciglionamento appaiono maggiormente utilizzati nelle pendenze più accentuate.

Riguardo al terrazzamento, sono presenti strutture diversificate, come caratteristiche costruttive e materiali impiegati, prevalentemente provenienti da opere di spietramento eseguite durante la messa a coltura. E’ importante segnalare come entrambi i sistemi siano particolarmente efficaci per contenere lo scorrimento superficiale delle acque, contribuendo alla riduzione del ruscellamento, dei valori di picco e di rischio di dissesti idrogeologici.

Particolarmente importante appare il patrimonio arboreo associato alla viticoltura. Il suo valore paesaggistico si esplica in una grande varietà di forme, caratterizzate dalle specie utilizzate e dalla loro disposizione sul terreno.

Integrità

L’area presenta un alto grado di integrità in termini di conservazione della destinazione agricola delle colline; il presidio storico vitivinicolo gioca un ruolo fondamentale non solo per l’attualità ma anche per il futuro. La ridotta urbanizzazione nell’area collinare assicura la qualità del paesaggio ed è sostenuta soprattutto dalla struttura produttiva del Soave e dal consorzio dei produttori che li riunisce.

Si registra la conservazione di molti ciglioni a girapoggio e dei terrazzamenti, anche se destano qualche preoccupazione le trasformazioni in corso ed i nuovi impianti a rittochino, anche per le implicazioni idrogeologiche. Ugualmente destano qualche preoccupazione alcuni materiali impiegati per i muri, sia dei terrazzamenti sia a bordo strada, non in linea con i caratteri storici di tali manufatti.

Ulteriori elementi che compromettono l’integrità riguardano le forme di allevamento – quali la presenza di filari a spalliera – rispetto alle pergole, come pure la cosiddetta “pergoletta”, in parte utilizzata in sostituzione della pergola. Un elemento problematico è il largo impiego del palo di cemento, forma di sostegno che non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello storico, non è in sintonia con le tradizioni locali.

Qualche perplessità destano le caratteristiche estetiche degli impianti di irrigazione dei vigneti, con tubazioni spesso sopraelevate di grande visibilità.

L’analisi allegata al Dossier conferma un’integrità del paesaggio pari alle classe V prevista dall’Osservatorio, con una percentuale del paesaggio storico compresa fra il 65 e l’80%.

Gestione

La conservazione e gestione del paesaggio, oltre al sistema delle tutele ambientali e paesaggistiche, è in primo luogo assicurata dai produttori e dalle attività del Consorzio che li riunisce. Il riconoscimento e il mantenimento del rapporto fra qualità del vino e conservazione delle tecniche di allevamento e della architettura degli impianti tradizionali è l’asse portante della corretta gestione dell’area.

Raccomandazioni

In conseguenza della valutazione del Dossier di candidatura e dei risultati del sopralluogo
effettuato, si invita l’Ente Gestore a considerare le seguenti raccomandazioni:

  • approfondire le analisi statistiche relative ai materiali impiegati nei manufatti (muri a secco e terrazzamenti)
  • approfondire le analisi statistiche relative all’impiego di varie tipologie di tutori per le viti (pali in cemento, legno, ferro)
  • operare una mappatura delle alberature in vista di future indicazioni gestionali o di misure del PSR
  • operare una valutazione delle potenzialità turistiche in relazione alla conoscenza dei caratteri storici del paesaggio locale
  • valorizzare gli aspetti della biodiversità riferendosi alla diversità “bioculturale” secondo le indicazioni della dichiarazione UNESCO-CBD di Firenze del 2014 e delle raccomandazioni della ultima sessione del WHC del 2015, Decision 39 COM 8B.23 (sito Borgogna)
  • implementare il rapporto fra conservazione delle tecniche viticole e del paesaggio tradizionale nella classificazione e nelle valutazioni qualitative dei vini prodotti nel territorio della DOCG.

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