Ombelico di Venere, Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy

Umbilicus rupestris: L’Ombelico di Venere

L’Umbilicus rupestris, noto comunemente come ombelico di Venere, è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Diffusa nelle aree mediterranee e atlantiche, questa specie è apprezzata per la sua capacità di crescere su rocce, muri e superfici difficili, conferendo un tocco di verde a paesaggi rupestri e antichi ruderi.

Caratteristiche Botaniche
  • Portamento: Pianta erbacea perenne, con un’altezza che varia da 10 a 40 cm.
  • Foglie: Carnose, tondeggianti o leggermente a forma di scodella, con un caratteristico centro depresso, da cui deriva il nome comune di “ombelico”. Di colore verde brillante, possono assumere tonalità rossastre in condizioni di stress idrico.
  • Fiori: Piccoli, a forma di campana, di colore bianco-verde o giallastro, riuniti in infiorescenze pendule a spiga. La fioritura avviene in primavera e inizio estate.
  • Radici: Sottili e resistenti, adattate a penetrare in fessure rocciose e trattenere l’umidità.

L’ombelico di Venere si trova principalmente: su rocce, muri a secco, vecchi edifici e scarpate rocciose, in ambienti umidi e ombrosi, specialmente nelle regioni mediterranee e atlantiche dell’Europa occidentale e del Nord Africa. Predilige substrati calcarei o silicei ben drenati, ma è tollerante anche a condizioni più difficili.

Proprietà e Usi Tradizionali
  • Culinaria: Le giovani foglie sono commestibili e possono essere consumate crude in insalate, dove offrono una consistenza croccante e un sapore delicato.
  • Medicina popolare: Utilizzata tradizionalmente per lenire irritazioni cutanee, scottature e punture di insetti, grazie alle sue proprietà emollienti. Applicazioni locali di foglie fresche erano usate per trattare piccoli ascessi o infiammazioni.
Coltivazione e Cura
  • Esposizione: Preferisce ambienti ombreggiati o semiombreggiati, ma può tollerare il pieno sole in condizioni non troppo aride.
  • Terreno: Necessita di substrati ben drenati, con una buona componente minerale. Può crescere in fessure di rocce o in terriccio sabbioso.
  • Irrigazione: Essendo una succulenta, richiede poche annaffiature e tollera bene la siccità.
  • Propagazione: Si riproduce facilmente per seme o talea di foglia.

Il nome scientifico Umbilicus fa riferimento alla forma delle sue foglie, simile a un ombelico. In alcune tradizioni popolari, la pianta era considerata un simbolo di resistenza e capacità di adattamento. La sua capacità di crescere su muri storici ha reso l’ombelico di Venere una specie iconica nei paesaggi mediterranei. L’Umbilicus rupestris è un esempio affascinante di pianta che unisce estetica, adattabilità e utilità. La sua presenza sui muri e rocce arricchisce il paesaggio naturale e urbano, mentre le sue proprietà tradizionali ne fanno un elemento prezioso del patrimonio etnobotanico.

Aspraggine, Helminthotheca echioides L.

L’aspraggine è una pianta selvatica che unisce utilità, bellezza e versatilità. Il suo sapore caratteristico, le proprietà salutari e la capacità di crescere in ambienti difficili ne fanno un simbolo della biodiversità e un prezioso alleato in cucina e in erboristeria.

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Catiorà, Stachys recta

Portamento: pianta erbacea, con fusto quadrangolare e sottile. Nella sommità si trovano delle sottili spighe caratterizzate da calici ispidi che contengono piccoli frutti neri. Può raggiungere i 40 cm di altezza. Foglie: ovali, opposte di colore verde, caratterizzate da piccoli peli e venature. Fiori: la fioritura delle spighe di colore bianco-giallo con fiori aperti come…
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Carota selvatica, Daucus carota L.

La Daucus carota è quindi una pianta affascinante che non solo ha dato origine a una delle verdure più popolari al mondo, ma che continua a rivestire un ruolo importante nell’ecologia e nella medicina tradizionale. La sua presenza in natura ci ricorda l’importanza della biodiversità e dell’interazione tra le piante selvatiche e quelle coltivate.raordinario di…
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