Nuove forme di produzione di energia

Agrivoltaico, l’approccio sostenibile per ottimizzare l’uso del territorio e migliorare i servizi ecosistemici

Enel Green Power lancia una nuova challenge agli innovatori di tutto il mondo: ideare soluzioni sostenibili per integrare attività agro-zoologiche all’interno di aree che ospitano impianti fotovoltaici. Il campo in cui cimentarsi è quello dell’agrivoltaico o agro-fotovoltaico, neologismi con cui oggi si indicano i progetti fotovoltaici in grado di fondersi con l’agricoltura locale senza sottrarre terra utile alla produzione alimentare o al pascolo.

Il segmento è uno dei più promettenti per il futuro della generazione solare distribuita ed è facile intuirne il motivo. L’agrivoltaico permette di creare valore aggiunto per le comunità ottimizzando e valorizzando l’uso del territorio. L’impresa agricola può diversificare le proprie entrate contribuendo a far cresce la quota di energia pulita. 

L’approccio agrifotovoltaico è in grado di portare anche diversi benefici sinergici a coltivazioni e impianto.

Un recente studio dell’Università dell’Arizona ha dimostrato infatti, che questa sorta di simbiosi artificiale offre importanti vantaggi microclimatici. Durante l’estate l’ambiente sotto i moduli risulta molto più fresco mentre in inverno potrà godere di qualche grado in più. Ciò non solo riduce i tassi di evaporazione delle acque di irrigazione ma determina anche un minore stress per le piante che si traduce in una maggiore capacità fotosintetica e una crescita più efficiente. A sua volta, la traspirazione dal “sottobosco vegetativo”, riduce lo stress termico sui pannelli e ne aumenta le prestazioni.

Nonostante questi fattori positivi, allo stato attuale l’agrivoltaico occupa ancora una piccolissima nicchia di mercato.

Il fotovoltaico bifacciale si integra con il settore agro-zoologico

L’obiettivo è semplice: trovare soluzioni innovative per l’integrazione delle attività agro-zoologiche negli impianti fotovoltaici a terra. Fin dalla sua nascita Enel Green Power si è impegnata ad aumentare la valorizzazione delle aree dove sorgono le centrali fotovoltaiche, cercando tecnologie e strategie operative che consentissero la crescita sostenibile della produzione solare. In questo contesto, uno degli aspetti fondamentali è saper mettere al centro la tutela di biodiversità ed ecosistemi locali. 

La challenge richiede soluzioni adatte ad impianti fotovoltaici bifacciali, che lascino inalterato il layout e non impattino negativamente sulla riflettanza del suolo. I moduli bifacciali, infatti, a differenza di quelli tradizionali sfruttano anche la loro superficie posteriore per convertire la radiazione solare in energia elettrica. 

Come tutte le “challenges” di Open Innovability anche questa si ispira a precisi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. Nel dettaglio, coinvolge l’obiettivo sette (SDG 7) “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, il nove (SDG 9“Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile” e il 15 (SDG 15“Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità”.

Fonte @rinnovabili.it

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