Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Mandorla Olla – Varietà di mandorle sarde dolci per uso dolciario – Mindula, Mendula
Alberi di modesto sviluppo, a portamento aperto ed espanso, con rami di 1-2 anni numerosi, robusti, irregolarmente disposti si che la chioma assume un aspetto disordinato e cespuglioso. Foglie di medie o piccole dimensioni (lunghezza media mm 47, larghezza media mm 18, di forma ellissoidale- breve ecc…Fiori di media grandezza (diametro medio mm 34); i petali sono, a completa antesi, di colore bianco, ecc… Frutti: il mallo è di colore verde tendente al grigio e si distacca con difficoltà.
L’endocarpo è di medie dimensioni o piuttosto piccole, ellissoidale tendenzialmente cuoriforme, simmetrico; la base convessa, l’apice è sub-conico e provvisto di un brevissimo mucrone ricurvo; la superficie è piuttosto liscia, con pori piccoli e radi; il dorso è convesso, il ventre carenato, con sutura ventrale poco pronunziata; la sezione trasversale è sub-rotonda; lo spessore massimo è prevalentemente centrale. Le mandorle in guscio misurano in media 35 mm di lunghezza, 27 mm di larghezza e 18 mm di spessore e pesano gr. 5-6 ciascuna. I semi sono dolci, cuoriformi tendenzialmente triangolari, lunghi circa 30 mm, larghi 16 mm e spessi 6 mm. Cento semi pesano circa 120 gr .Caratteri biologici, agronomici e commerciali: la olla fiorisce contemporaneamente alle cultivar Schina de porcu e Regina. Essa è risultata autoincompatibile. Buon impollinatore è la cultivar Regina. La Olla è produttiva, ma non molto costante nella fruttificazione. La resa si aggira intorno al 22%. La percentuale di frutti monospermi è in media del 90-95%.
Tradizionalità
In Sardegna il mandorlo è coltivato da antica data e, specialmente nel passato, ha costituito un’importante fonte di reddito per molti agricoltori. Le prime coltivazioni specializzate. incoraggiate dal Ministero dell’Agricoltura, risalgono ai primi del ‘900, soprattutto nel retroterra di Cagliari e nell’agro di Sanluri. Ai primi del secolo il mandorlo era il fruttifero più coltivato, con 6000 ettari in colture specializzate e 5000 ettari in coltura promiscua. A partire dagli anni ’50 è cominciato il declino di questa coltura in Sardegna. Attualmente è presente con 2500 ettari di colture specializzate e 7000 ettari di colture promiscue.
Territorio di produzione: Tutto il territorio della regione con particolare riferimento alla zona di Sinnai, Dolianova e Villasimius.
Melo, Noi Unci PAT Sardegna
Varietà molto interessante per la precocità di maturazione e per il gradevole aspetto del frutto. Certamente degna di tentativi di coltivazione intensiva, in particolare per promuovere un prodotto tipico del territorio ad un vasto pubblico di vacanzieri dei mesi estivi.
Brugnolusu de arrescotu PAT Sardegna
Dolci tipici a base di ricotta o formaggio fresco, che si presentano come dei piccoli bombolotti, delle dimensioni di una noce, una volta fritti di colore bruno-rossastro intenso, vengono serviti freddi, spolverati con lo zucchero semolato.
Melone Verde PAT Sardegna
La tradizione emerge già dalla descrizione che Goffredo Casalis, nella sua memorabile opera del 1840 (Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna) fa di alcuni paesi dell’Isola, specificandone le attività agricole.