LINEE GUIDA PER LO SFRUTTAMENTO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, nella dimensione nazionale come in quella locale, oltre a rispondere agli indirizzi dell’Unione Europea in materia energetica, produce evidenti effetti positivi sia in campo ambientale – contribuendo al contenimento dei fenomeni d’inquinamento globali e locali – sia al livello socio-economico dei sistemi locali.

Su questo piano, infatti, l’utilizzo delle energie rinnovabili, per le loro caratteristiche di ampia diffusione, può contribuire alla valorizzazione di risorse territoriali spesso allocate in aree marginali con scarse prospettive di sviluppo economico e avviare sinergie per lo sviluppo integrato del territorio e per la creazione di nuovi posti di lavoro e di imprenditoria qualificata.

Le aree naturali protette costituiscono gli ambiti territoriali privilegiati nei quali sperimentare nuovi moduli per l’utilizzo razionale delle risorse naturali al fine di raggiungere un equilibrio armonico fra sviluppo di sistemi antropici e sistemi naturali. Forte di questa consapevolezza, la Direzione per la conservazione della natura ha promosso la realizzazione di Linee guida per l’utilizzo delle fonti rinnovabili nelle aree protette, con particolare riguardo all’energia fotovoltaica e alla conversione energetica delle biomasse.

La scelta di queste due fonti non è casuale. L’energia solare, di cui il fotovoltaico rappresenta l’utilizzo energetico più diretto per i consumi elettrici, è la risorsa con le maggiori doti di disponibilità e di diffusione territoriale, il cui utilizzo ben si presta in tutte quelle situazioni di isolamento, particolarmente numerose nelle aree protette (rifugi, fattorie sparse, aree insulari), in cui maggiori sono i costi di un approvvigionamento energetico tradizionale e più pesanti gli impatti ambientali conseguenti.

D’altro canto, lo sfruttamento energetico delle biomasse, soprattutto di quelle vegetali, rappresenta una grande opportunità, nelle aree boscate e in quelle a forte caratterizzazione agricola (come lo sono quasi tutte le aree naturali protette), per l’avvio di un circuito virtuoso di conservazione-sfruttamento delle risorse naturali che leghi alla produzione energetica la manutenzione del bosco, il recupero degli scarti agricoli e metta in moto un’intera filiera di attività connesse e di occupazione.

Le linee guida sono destinate, in primo luogo, agli Enti gestori delle aree protette chiamati a svolgere il ruolo decisivo di promozione – incentivazione – coordinamento di processi ampi che richiedono il coinvolgimento dei diversi attori del territorio: imprese, fruitori, operatori tecnici, agenzie formative ecc., e vogliono essere un sussidio concreto, uno strumento operativo di diffusione del know-how necessario non tanto all’attivazione della singola realizzazione quanto alla gestione complessiva di un programma di utilizzo di fonti energetiche nell’area protetta.


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