La corda nel design di interni: funi di iuta per separè e controsoffitti

Sintetica, naturale e colorata, la corda rallegra ambienti interni e giardini con insoliti abbinamenti ed effetti sorprendenti. Adatta sia per gli interni dal design più elegante che in stile shabby chic, si presta perfettamente a rivestire qualsiasi complemento d’arredo: cornici, specchi, altalene, mensole e divani. Come protagonista assoluta, le funi di iuta possono definire separé per sfilate di moda e per laboratori open spacecontrosoffitti di negozi e ristoranti.

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La corda è amata dagli arredatori “faidate”, dai designer e da tantissime aziende di divani, lampadari e arredi per la casa, perché capace di stupire per la semplicità e la sua bellezza sperimentale. Sfruttando l’intreccio di fibre naturali o sintetiche e la possibilità di comporre tessiture tridimensionali con colori diversi, con le funi di iuta gli effetti sono sempre sorprendenti e originali.

Tende e separé di corda

Massimo impatto con minimo sforzo: sono le schermature fatte con funi e supporti lignei, da associare anche a tende vegetali fatte con piante rampicanti per soluzioni temporanee dall’effetto leggero e naturale.

Shelly Leer di ModHomeEc suddivide il suo negozio/studio a Indianapolis con corde distanziate, per distinguere le aree “private”, come la sala d’attesa e l’ufficio, dalle zone di lavoro, ovvero l’area stoccaggio e per gli utensili e il laboratorio per studenti. La soluzione alternativa di iuta è perfetta per vari motivi: mantenere un budget basso (il locale è anche in affitto), e perché pareti tradizionali avrebbero creato ambienti piccoli e bui. Decide, perciò, di suddividere l’ampio open space con cortine di funi su supporti lignei, che lasciano passare luce e danno piena visibilità a tutto lo spazio. Un altro grande vantaggio è, inoltre, che la “texture” calda contrasta il freddo e duro ambiente industrial. Il processo di design e realizzazione è piuttosto semplice, ma un po’ laborioso: sono fissati listelli di legno su misura sul pavimento e soffitto, con fori equidistanti in cui inserire le funi. Infilate nella parte superiore e legate in basso, sono in tensione grazie ai nodi all’estremità, che rimangono però nascosti all´interno dei telai.

 Shelly Leer, The Brick HouseShelly Leer, The Brick House

 Rope Room, Studio Gangs ArchitectsRope Room, Studio Gangs Architects

 Shadow Lands, Gloss Creative, foto di Rocket MattlerShadow Lands, Gloss Creative, foto di Rocket Mattler

 Shadow Lands, Gloss Creative, foto di Rocket MattlerShadow Lands, Gloss Creative, foto di Rocket Mattler

Idea simile è realizzata da Alwill Studio a Sidney, con l’unica differenza che le corde sono legate ad un supporto sul soffitto e scendono liberamente. Più sofisticate, invece, le soluzioni degli studi Gang Architects e di Gloss Creative che utilizzano forme circolari e illuminazioni variabili. Di grande effetto l’allestimento Shadow Lands” realizzato in occasione di una sfilata di moda nel 2013.

 Ristorante Odessa, YOD Design LabRistorante Odessa, YOD Design Lab

 Heavybit Industries, IwamotoScott ArchitectureHeavybit Industries, IwamotoScott Architecture

 A sinistra, Ufficio Alwill Studio; a destra, Ufficio Harrison Grierson, disegnato da Conrad Gargett, Riddel Ancher, Mortlock WoolleyA sinistra, Ufficio Alwill Studio; a destra, Ufficio Harrison Grierson, disegnato da Conrad Gargett, Riddel Ancher, Mortlock Woolley

Controsoffitti e intrecci orizzontali in corda

Corde colorate ed intrecciate sono appese in ristoranti e negozi di lusso, per sostenere bulbi di lampade o creare piccole alcove per i clienti. Ideati come allestimenti creativi, rappresentano una seconda pelle”, caotica o regolare per caratterizzare soffitti piani e noiosi.

 A sinistra, Ristorante Gochi, Mim Design; a destra, Pakta, El Equipo Creativo, foto di Adrià GoulaA sinistra, Ristorante Gochi, Mim Design; a destra, Pakta, El Equipo Creativo, foto di Adrià Goula

 A sinistra, Il Tavolo del contadino,Taylor Robinson, foto di Acorn; a destra, Media Storm, foto di Bjorg MagneaA sinistra, Il Tavolo del contadino,Taylor Robinson, foto di Acorn; a destra, Media Storm, foto di Bjorg Magnea

 Ristorante Odessa, YOD Design LabRistorante Odessa, YOD Design Lab

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 Studio Wieki Somers, Merry-Go-Round Coat RackStudio Wieki Somers, Merry-Go-Round Coat Rack

Un’esplosione di allegria e suggestive atmosfere per il ristorante “Pakta”, in cui soffitti e divisori tra i tavoli sono caratterizzati da enormi telai che tendono fili colorati.

“Pakta” in lingua peruviana significa unione di due culture”, ed in fatti il ristorante rappresenta la fusione di due gastronomie e di due stili architettonici, giapponese e peruviano. L’atelier El Equipo Creativo progetta il bar, la cucina e gli arredi con un chiaro riferimento alle tradizionali taverne giapponesi, rallegrandone l’austerità con grandi supporti per le corde. I tradizionali telai di tessitura peruviani sono meccanismi in legno dove si intrecciano fili colorati in varie direzioni, utilizzati dai progettisti per creare uno spazio tridimensionale stravagante. Utilizzando tre diversi tipi di sezioni trasversali, insieme ad alcuni pezzi disposti longitudinalmente, i telai abbracciano lo spazio creando un ritmo colorato e cangiante”, spiega il collettivo spagnolo specializzato in attività commerciali e gastronomicheLa re-interpretazione degli elementi tradizionali più rappresentativi delle due culture ha definito una soluzione visivamente potente ma equilibrata, mentre l´illuminazione curata da BMLD Lighting Design vuole focalizzare l’attenzione sui piatti e sfruttare la penombra di alcuni telai.

 Pakta, El Equipo Creativo, foto di Adrià GoulaPakta, El Equipo Creativo, foto di Adrià Goula

Fonte @architetturaecosostenibile.it

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