
Jacopo Pontormo (1494-1557): Il Maestro del Manierismo
Jacopo Pontormo è uno dei più importanti artisti del Manierismo fiorentino. Allievo di Andrea del Sarto, si distingue per il suo stile visionario, caratterizzato da colori brillanti, composizioni dinamiche e figure allungate e instabili. Le sue opere segnano una rottura con l’armonia classica del Rinascimento, anticipando la sensibilità espressiva del Barocco.
Formazione e primi anni (1494-1515)
Nasce a Pontorme (Empoli) e si forma a Firenze nella bottega di Andrea del Sarto. Subisce l’influenza di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Dürer. A 18 anni ottiene i primi incarichi per la Basilica della Santissima Annunziata a Firenze.
Maturità artistica (1515-1530)
Sviluppa il suo stile manierista, caratterizzato da figure allungate e movimenti complessi. Dipinge opere fondamentali come la Visitazione di Carmignano e la Deposizione di Santa Felicita.Entra in contatto con la corte medicea e lavora per Alessandro e Cosimo I de’ Medici. Dal 1545 si dedica al Ciclo del Coro di San Lorenzo, un’opera grandiosa e perduta, descritta da Vasari come “fuori da ogni regola”.
Muore nel 1557 a Firenze, lasciando un’eredità artistica che influenzerà artisti come Bronzino e El Greco.
Caratteristiche dello Stile
✔ Colori irreali e brillanti, con accostamenti insoliti (rosa, verde acido, azzurri elettrici).
✔ Figure allungate e in pose innaturali, che trasmettono tensione e instabilità.
✔ Composizioni complesse e dinamiche, con gesti espressivi e prospettive ardite.
✔ Atmosfera onirica ed emotiva, con volti malinconici e sguardi enigmatici.
✔ Luce diffusa e sfumata, che elimina le ombre nette e rende le figure eteree.
Opere Principali
Dipinti Religiosi
Deposizione (1526-1528, Chiesa di Santa Felicita, Firenze) Capolavoro manierista per eccellenza. Le figure sono sospese, colori vivaci e assenza di profondità spaziale creano una scena teatrale e irreale. Nessuna croce visibile: l’attenzione è tutta sulle emozioni e sui movimenti delle figure.

Visitazione (1528-1529, Chiesa di San Michele, Carmignano) La Madonna e Sant’Elisabetta si abbracciano con espressioni intense e commosse. I colori sono accesi e la scena è immersa in un’atmosfera sognante.

Annunciazione di San Lorenzo (1548-1550, Firenze, affreschi perduti) Parte del grande ciclo di San Lorenzo, oggi scomparso. Secondo Vasari, un’opera straordinaria per la libertà espressiva e la torsione delle figure.

Ritratti
Pontormo è anche un grande ritrattista, capace di cogliere l’introspezione psicologica dei soggetti.
Ritratto di Cosimo I de’ Medici (1545, Uffizi, Firenze) Il granduca è rappresentato con uno sguardo intenso e dominatore. Uso magistrale della luce per evidenziare i dettagli della veste.


Pontormo e il Manierismo
Differenze con il Rinascimento: mentre Raffaello e Leonardo ricercavano armonia e equilibrio, Pontormo rompe la stabilità classica, creando un’arte più emotiva e visionaria. Influenza su Bronzino: il suo allievo porterà avanti la lezione manierista con uno stile più raffinato e freddo. Un precursore del Barocco?: le sue composizioni drammatiche e teatrali anticipano il dinamismo del Seicento. Jacopo Pontormo è una figura centrale del Manierismo, con un’arte intensa, emotiva e fuori dagli schemi. La sua Deposizione rimane una delle opere più enigmatiche della storia dell’arte, simbolo di un’epoca di crisi e cambiamento.

Alessi Galeazzo

Altichiero da Zevio

La Madonna di Senigallia di Piero della Francesca
La Madonna di Senigallia è un dipinto a olio su tavola di noce (61×53,5 cm), realizzato dal pittore Piero della Francesca e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche. La datazione è molto incerta, oscillante tra il 1470 e il 1485, e il nome dell’opera deriva dalla collocazione più antica conosciuta, la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Senigallia.