Il Green deal Europeo.
2.1.7.Preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità

Gli ecosistemi forniscono servizi essenziali quali cibo, acqua dolce, aria pulita e riparo. Attenuano le catastrofi naturali, contrastano parassiti e malattie e contribuiscono alla regolazione del clima. Tuttavia, l’UE rischia di non conseguire alcuni dei suoi obiettivi ambientali più importanti per il 2020, come gli obiettivi di Aichi stabiliti nell’ambito della convenzione sulla diversità biologica.

L’UE e i suoi partner mondiali devono arrestare la perdita di biodiversità. La reazione di valutazione globale della piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici del 201921 ha evidenziato l’erosione della biodiversità a livello mondiale, dovuta principalmente a mutamenti delle modalità di utilizzo dei terreni e del mare, allo sfruttamento diretto delle risorse naturali e ai cambiamenti climatici, che sono stati identificati come la terza causa all’origine della perdita della biodiversità.

Nell’ottobre 2020 la conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica a Kunming, in Cina, offrirà al mondo l’opportunità di adottare un solido quadro globale per arrestare la perdita di biodiversità. Per assicurare che l’UE svolga un ruolo fondamentale, la Commissione presenterà una strategia sulla biodiversità entro marzo 2020, cui faranno seguito azioni specifiche nel 2021.

La strategia delineerà la posizione dell’UE per la conferenza delle parti, prevedrà obiettivi globali di tutela della biodiversità oltre a impegni per affrontare le principali cause della sua erosione nell’Unione, sostenuti da traguardi misurabili.

La strategia sulla biodiversità individuerà misure specifiche per conseguire tali obiettivi che potrebbero includere traguardi quantificabili come l’estensione della copertura di aree terrestri e marittime ricche di biodiversità protette partendo dalla rete Natura 2000.

Gli Stati membri dovrebbero inoltre rafforzare la cooperazione transfrontaliera per tutelare e ripristinare più efficacemente le aree coperte dalla rete Natura 2000.

La Commissione individuerà le misure, incluso a livello normativo, che aiuterebbero gli Stati membri a migliorare e ripristinare gli ecosistemi danneggiati, compresi gli ecosistemi ricchi di carbonio, portandoli a un buono stato ecologico.

La strategia sulla biodiversità comprenderà altresì proposte per rendere più verdi le città europee e aumentare la biodiversità negli spazi urbani.

La Commissione valuterà l’opportunità di elaborare un piano di ripristino della natura e valuterà in che modo fornire finanziamenti per aiutare gli Stati membri a raggiungere tale obiettivo.

Tutte le politiche dell’UE dovrebbero contribuire a preservare e ripristinare il capitale naturale europeo.

La strategia “Dal produttore al consumatore”, illustrata nella sezione 2.1.6, affronterà la questione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura.

Nell’ambito della politica comune della pesca proseguiranno i lavori per ridurre gli effetti negativi che la pesca può avere sugli ecosistemi, in particolare nelle aree sensibili.

La Commissione si adopererà inoltre a favore di aree marine protette più connesse e gestite correttamente. Gli ecosistemi forestali subiscono sempre maggiori pressioni a causa dei cambiamenti climatici.

Le aree boschive dell’Unione devono migliorare, sia qualitativamente che quantitativamente, affinché l’Europa possa raggiungere la neutralità climatica e sviluppare un ambiente sano.

L’imboschimento e il rimboschimento sostenibili, nonché il ripristino delle foreste degradate, possono aumentare l’assorbimento di CO2 migliorando nel contempo la resilienza delle foreste e promuovendo una bioeconomia circolare.

Sulla base della strategia sulla biodiversità del 2030, la Commissione elaborerà una nuova strategia forestale dell’UE che copra l’intero ciclo forestale e promuova i numerosi servizi offerti da questi ecosistemi.

La nuova strategia forestale dell’UE avrà come obiettivi principali l’effettivo
imboschimento e la conservazione e il ripristino delle foreste in Europa, per contribuire ad aumentare l’assorbimento di CO2, ridurre l’impatto e l’estensione degli incedi boschivi e promuovere la bioeconomia, nel pieno rispetto dei principi ecologici che favoriscono la biodiversità.

I piani strategici nazionali nell’ambito della politica agricola comune dovrebbero incentivare i responsabili della gestione delle foreste a preservare, far crescere e gestire le foreste in modo sostenibile.

Prendendo le mosse dalla comunicazione “Intensificare l’azione dell’UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta”, la Commissione adotterà misure sia di regolamentazione che di altro tipo per promuovere i prodotti importati e le catene del valore che non comportano la deforestazione e il degrado delle foreste.

Un'”economia blu” sostenibile dovrà svolgere un ruolo centrale nell’alleviare la domanda pressante di risorse terrestri dell’UE e nell’affrontare i cambiamenti climatici.

RUOLO DEGLI OCEANI

Il ruolo degli oceani nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento ad essi trova sempre maggiore riconoscimento e il settore può contribuire migliorando l’uso delle risorse acquatiche e marine, ad esempio promuovendo la produzione e l’uso di nuove fonti di proteine che possono alleviare la pressione sui terreni agricoli.

Più in generale, soluzioni durature ai cambiamenti climatici richiedono una maggiore attenzione a soluzioni basate sulla natura che comprendano mari e oceani sani e resilienti.

La Commissione analizzerà le conclusioni della relazione speciale sugli oceani del gruppo di esperti internazionali sui cambiamenti climatici e proporrà misure da applicare al settore marittimo.

Saranno incluse le modalità per gestire lo spazio marittimo in modo più sostenibile, in particolare per contribuire a sfruttare il potenziale in crescita delle energie rinnovabili offshore.

La Commissione adotterà inoltre una politica di tolleranza zero nei confronti della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. La conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani che si svolgerà in Portogallo nel 2020 offrirà all’UE l’opportunità di mettere in evidenza l’importanza di agire per affrontare le problematiche connesse agli oceani.

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