Il giardino di Boboli all’Italiana

È un parco storico, aperto al pubblico, appartenente al demanio statale e in consegna al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Nato come giardino mediceo connesso alla residenza granducale di Palazzo Pitti, risulta immediatamente adiacente al Forte di Belvedere, avamposto militare strategico, che dall’alto della collina omonima, vigilava sulla sicurezza del sovrano, della sua famiglia e sul lato a sud della città.

Giardino di Boboli – Palazzo Pitti FIRENZE

Il giardino, che accoglie ogni anno oltre un milione di visitatori, rappresenta uno fra i più importanti e antichi esempi di giardino formale all’italiana nel mondo, incentrato sulle geometrie arboree e sul sapiente inserimento di statue, grotte e vasche monumentali scenografiche. Esso è definibile come un vero museo all’aperto, sia per l’impostazione architettonico-paesaggistica che per la collezione di sculture come per l’antica collezione botanica, che vanta specie e varietà altrimenti disperse.

I giardini furono costruiti tra il XVI e il XIX secolo, per volontà della famiglia Medici e furono ampliati dalle successive dinastie regnanti: Lorena e Savoia. Essi occupano un’area di oltre 30 ettari, solo in parte pianeggiante. Al primo nucleo tardo rinascimentale, progettato dal Tribolo, e che comprendeva anche una visione di fattoria urbana completa di piante da frutto, si aggiunsero negli anni nuove porzioni con differenti impostazioni, tese maggiormente a suscitare lo stupore nei confronti dello spettatore, grazie all’apertura di ulteriori assi prospettiche, dalle quali si dipartivano vialetti che conducono a laghetti, fontane, labirinti, ninfei, tempietti e grotte.

Raro esempio di stile rococò in Toscana è l’edificio della Kaffeehaus, voluta dai Lorena, da cui si gode una stupefacente vista su Firenze e la valle dell’Arno. Grande importanza ricopre all’interno del giardino la statuaria, che mescola reperti archeologici di grande qualità ad opere plastiche coeve alle dinastie regnanti, sempre integrate in maniera puntuale al disegno dello spazio verde.

Una cospicua collezione di arte moderna e contemporanea contraddistingue il periodo di gestione statale del bene monumentale. I giardini, i quali hanno nel complesso una configurazione che ricorda vagamente il triangolo allungato, sono contraddistinti da forti pendenze nella zona della collina compresa fra il palazzo e il Forte di Belvedere, mentre tendono ad distendersi nella lingua protesa verso Porta Romana e la villa di Poggio Imperiale.

Tra i diversi architetti che contribuirono a incidere sull’immagine del giardino, come del Palazzo, si distingue la figura del geniale Bernardo Buontalenti, a cui si deve la realizzazione della Grotta Grande detta del Buontalenti, uno dei capolavori del manierismo europeo.

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