Il Doriforo (portatore di lancia) di Policleto è una delle opere più celebri e rappresentative della scultura greca classica, realizzata nel V secolo a.C. Si tratta di un capolavoro che incarna i principi estetici dell’arte greca, in particolare la ricerca di equilibrio, armonia e proporzione.
Il Doriforo rappresenta un giovane atleta o guerriero che regge una lancia (oggi perduta). È ritratto in una posa equilibrata e naturale, con il corpo in riposo ma pronto all’azione. L’opera originale era in bronzo, ma non è sopravvissuta. Conosciamo il Doriforo attraverso copie romane in marmo. La statua era a grandezza naturale, circa 2 metri di altezza.
Il Doriforo è uno dei primi esempi dell’uso del contrapposto, una posizione in cui il peso del corpo è distribuito in modo asimmetrico: Una gamba porta il peso, l’altra è rilassata. Il busto si inclina leggermente per compensare il movimento delle gambe. Questo crea un effetto di equilibrio dinamico e realismo naturale. Policleto utilizzò il Doriforo come esempio del suo “canone”, una serie di regole matematiche che definivano le proporzioni ideali del corpo umano. Il corpo è diviso secondo rapporti armoniosi basati sulla sezione aurea.
Espressione ideale Il viso del Doriforo è sereno e privo di emozioni drammatiche, incarnando l’ideale classico di calma e autocontrollo.
Significato simbolico
Ideale di bellezza: La statua non rappresenta una persona specifica ma un ideale universale di bellezza maschile e perfezione fisica. Il Doriforo riflette la filosofia dell’epoca, in particolare le idee di ordine, equilibrio e razionalità promosse da pensatori come Pitagora e Socrate.
La statua fu creata intorno al 440-430 a.C., durante il periodo classico della Grecia antica, un’epoca caratterizzata dalla fioritura culturale e artistica di città come Atene. Il Doriforo potrebbe essere stato collocato in un ginnasio o in un contesto pubblico, celebrando l’ideale atletico e civico del cittadino greco.
Eredità e influenza
Modello per la scultura successiva:
Il Doriforo divenne un punto di riferimento per generazioni di artisti greci e romani.
Rinascimento:
I principi di proporzione e armonia incarnati dal Doriforo ispirarono gli artisti rinascimentali, come Leonardo da Vinci e Michelangelo.
L’opera è considerata uno studio pionieristico dell’anatomia umana nella scultura. Tra le copie più famose, vi è quella conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
“Canone” di Policleto: Policleto scrisse anche un trattato teorico, il Canone, in cui spiegava le proporzioni ideali per la scultura, ma il testo è andato perduto. Il Doriforo rappresenta un traguardo artistico che sintetizza i valori della cultura greca classica, un’opera che continua a ispirare il mondo dell’arte e della bellezza universale
Almqvist Osvald
Osvald Almqvist ha lasciato un’impronta significativa sull’architettura pubblica in Svezia, contribuendo a definire il paesaggio architettonico del paese con i suoi progetti funzionali e modernisti. La sua opera riflette una dedizione ai principi del funzionalismo, con un focus su utilità, efficienza e un’estetica sobria, che continua a influenzare l’architettura scandinava contemporanea.
Il Ratto di Proserpina di Bernini
Alfani Domenico
Domenico Alfani fu un importante pittore del Rinascimento umbro, noto per la sua capacità di combinare l’influenza di Perugino e Raffaello in uno stile delicato e armonioso. Le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e per il loro contributo all’arte sacra del periodo