Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Guanciale
Guancia del maiale del peso di circa 2-2,2 Kg., di forma triangolare, esteriormente ricoperto di spezie. Si ottiene da carni certificate. La guancia del suino viene rifinita manualmente eliminando le parti non commestibili.
Salagione: il guanciale viene condito con sale marino, cannella, pepe nero ed un minimo di conservanti, massaggiato con gli aromi e lasciato riposare su dei vasconi per 15 giorni. Durante tale periodo il salume viene sottoposto a 3 salature. Nella fase successiva il guanciale viene lavato con dell’aceto di vino bianco forte e poi pepato. In seguito si ripone il prodotto nella cella a riposo, appeso con dello spago con dei bastoni in legno su carrelli in acciaio inox, alla temperatura di 5 °C per 2 giorni. Segue la fase dell’asciugatura per 15-20 giorni alla temperatura di 24-26 °C ad un tasso di umidità pari al 60%. La Stagionatura dura per 75 giorni dall’inizio dell’asciugatura, dopo di che il guanciale è pronto.
Confezionamento: il prodotto finito non viene confezionato ma venduto sfuso e intero.
Tradizionalità
Attività artigianale condotta a livello familiare e tradizionalmente da più di 80 anni.
Territorio di produzione: Tutto il territorio della Regione Sardegna
Trattalia Tataliu Trattaliu o Coratella allo spiedo PAT Sardegna
Si tratta di una lavorazione delle interiora del capretto o dell’agnello, arrostite allo spiedo; a preparazione
ultimata, “sa trattalia” si presenta di forma cilindrica
Casizolu PAT Sardegna
Forma a pera con testina; pasta di colore dal bianco al giallo paglierino, compatta, elastica e dura nelle forme più stagionate; crosta sottile e liscia di colore giallo; sapore dolce nelle forme giovani, tendente al piccante in quelle più stagionate. La pezzatura varia da ca. 500 g a 3 Kg.
Salame di Pozzomaggiore PAT Sardegna
Da alcune fonti scritte e orali, è possibile affermare che la ricetta e la tecnica di produzione del salame sono giunte in Sardegna con un’ imprenditore di origine veronese, Ugo Pesarin, nei primi anni del ‘900. E’ una famosa tradizione tramandata da generazioni, molto diffusa a Pozzomaggiore e zone limitrofe.