Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Filindeu – Pasta secca di semola di grano duro
Si prepara l’impasto costituito da semola di grano duro e acqua. E’ importante la scelta della qualità della semola, che influisce sulla bontà del prodotto. L’impasto viene lavorato manualmente (per preparare 3 kg. di filindeu è necessaria un’ora di lavoro, solo per l’impasto) finché la pasta non acquista una consistenza tale da essere in grado di produrre i fili sopra descritti. Durante la lavorazione si idrata la pasta con una soluzione di acqua e sale per raggiungere la consistenza ottimale (all’interno di una ciotola vi versa un’abbondante manciata di sale grosso e si copre interamente il sale con dell’acqua).
Una volta impastata, la pasta viene tagliata a pezzi di circa 100 g.di peso; con le mani, su una superficie di legno, arrotolata a formare dei cilindri allungati e sempre con le mani “tirata” per ottenere le serie di fili su menzionati. Le numerose fasi di “allungamento” della pasta tra le mani sono determinanti per il raggiungimento dello spessore dei fili desiderato.
Importante è anche il piano dove la pasta viene messa ad essiccare. Questo è costituito, per tradizione ma anche per la bontà del prodotto, da piani tondi costruiti da foglie di asfodelo essiccate ed intrecciate a costituire dei cerchi concentrici. La superficie irregolare consente un maggiore passaggio dell’aria necessaria per l’essiccazione e la natura del materiale consente un maggiore allontanamento dell’umidità. Il filindeu viene adoperato per la preparazione di una speciale minestra fatta con brodo di pecora. A questo dopo l’ebollizione viene aggiunta la pasta tagliuzzata a pezzi di 5 cm di diametro e poi vi si aggiunge del formaggio fresco acidificato. Il piatto è pronto per il consumo.
Tradizionalità
Testimonianze orali fanno risalire questa pasta al secolo scorso, di sicuro esistente dapprima
del 1890.
Territorio di produzione: Tutto il territorio della regione Sardegna con particolare riferimento alla provincia di Nuoro