Filiera Idrogeno: 2.7 TRASPORTO, DISTRIBUZIONE E TRATTAMENTO

TRASPORTO DISTRIBUZIONE E TRATTAMENTO

Il trasporto, la distribuzione e il trattamento dell’idrogeno rappresentano una parte molto importante dell’intera filiera, oltre che essere un contesto molto articolato di soluzioni e applicazioni che si agganciano da un lato alla produzione dell’idrogeno e dall’altro lato con i vari usi finali, sia come utente finale (utenza domestica o industriale) che come utente commerciale (rivenditore).

Idrogeno Trasporto

Grazie al recente sviluppo delle celle a combustibile e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’idrogeno oggi diviene anche combustibile per la mobilità CO2-free e combustibile, oltre che materia prima, per la de-carbonizzazione di numerosi processi industriali e civili. In questo contesto è chiaramente prevedibile un aumento delle necessità di trasporto e distribuzione per soddisfare i diversi bisogni di consumo energetico. Inoltre, lo sviluppo di nuove tecnologie, quali ad esempio bombole in composito ad alta pressione, permette il trasporto di maggiori quantità di prodotto mantenendo gli standard di sicurezza

Nell’analisi delle tematiche legate al trasporto, alla distribuzione e al trattamento e gestione dell’idrogeno, si sono analizzati temi tra loro molto eterogenei e legati alla gestione della movimentazione di questo gas all’interno delle reti di trasporto e distribuzione, il trasporto di quantità limitate nelle varie forme logistiche e la gestione di alcune caratteristiche rilevanti per poter stoccare e direzionare poi l’idrogeno verso i vari usi finali. Qui di seguito si riassume una classificazione delle forme di gestione principali

TRASPORTO H2 IN GASDOTTI

Reti di Trasporto

Il trasporto di idrogeno in gasdotti è una tematica di grande rilevanza. Una parte cospicua delle reti di trasporto del gas naturale esistenti in Italia sono compatibili con il trasporto di miscele GN/H2 con concentrazioni di idrogeno ben superiori al 10%; gli attuali limiti imposti dalle norme non sono quindi dettati da limiti tecnici. Inoltre L’utilizzo delle reti per il gas naturale già esistenti fornisce vantaggi in termini di costi, velocità di attuazione, efficienza energetica e possibilità di stoccaggio di consistenti quantità di energia in line pack.

Reti di Distribuzione

Le reti di distribuzione presentano aspetti specifici relativi all’interfacciamento e fornitura agli utenti finali. In particolare, va valutata la realizzazione di gasdotti dedicati all’idrogeno (Idrogenodotti). Questo sia in ambito di complessi industriali che nel caso di produzione di idrogeno da rinnovabili in prossimità dei centri di consumo, a livello distribuito.

TRASPORTO H2 SU MEZZI

Trasporto su strada

Vengono analizzati gli aspetti del trasporto su strada di idrogeno in fase gassosa, liquida su vettori organici o liquefatta

Trasporto su Treni

Vengono analizzati gli aspetti normativi principali, dove un approfondimento maggiore richiede un confronto con gli operatori del settore ferroviario. Questo aspetto risulta particolare in quanto la rete ferroviaria italiana è in massima parte gestita da un unico ente, a parte reti locali

Trasporto su Navi

Il trasporto di idrogeno su navi è ritenuto di fondamentale importanza per l’Italia che possiede quasi 8.000 km di coste, oltre 800 isole, una città lagunare di grande importanza storico artistica, 31 grandi porti e oltre 500 porti e marine di medie e piccole dimensioni, oltre a laghi e tratte navigabili di diversifiumi.

Sistemi di compressione

Tra le tecnologie di trattamento dell’idrogeno per i diversi usi, la compressione assume particolare rilevanza, sia per l’immissione in gasdotti (puro o in miscela con gas naturale), sia per l’accumulo in recipienti ad alta pressione ai fini del trasporto e della distribuzione, sia per il rifornimento di autoveicoli e per l’accumulo al servizio di applicazioni residenziali ed industriali.

Sistemi di separazione e purificazione

Il trasporto di idrogeno in miscela con il gas naturale necessita di controlli sulla composizione della miscela a monte dell’immissione e potrebbe necessitare di una separazione a valle del trasporto, ad esempio per salvaguardare alcuni clienti finali sensibili alla presenza di idrogeno in miscela. La qualità dei componenti in ingresso è considerata parte del processo di “produzione”. Invece la separazione a valle è parte integrante di trasporto e distribuzione. La tematica non comprende il travaso o il maneggiamento da mezzo di trasporto a sistema di accumulo e viceversa. Questi aspetti infatti sono già trattati da normative esistenti.

Sistemi di liquefazione

La liquefazione dell’idrogeno è una tecnologia con prospettive di sviluppo nel medio-lungo termine. Per il trasporto su grandi distanze, in particola re il trasporto transoceanico, e il commercio internazionale (grandi quantità) ad oggi appare come l’unica possibile alternativa all’utilizzo di gasdotti. Iniziano a diffondersi maggiormente anche i traporti di idrogeno liquefatto in trailer o navi.

Proposte migliorative e priorità d’azione

PRIORITÀ 1 – Rivedere la normativa vigente per ampliare gli ambiti applicativi dell’idrogeno e facilitarne trasporto, distribuzione e trattamento

Questa priorità prevede di affrontare il tema della gestione dell’idrogeno, nelle funzioni di trasporto, distribuzione e trattamento, mediante la possibilità di usare le tecnologie disponibili, in un’ottica di neutralità tecnologica. L’attuale regolamentazione italiana è sostanzialmente in linea con la regolamentazione europea. Tuttavia, persistono ritardi nel recepimento delle Direttive europee e alcune restrizioni normative che ostacolano la diffusione delle tecnologie dell’idrogeno. In particolare, per il trasporto dell’idrogeno in gasdotti, per il quale non è ancora definito un quadro normativo europeo, si potrebbero anticipare discipline normative piuttosto che attendere le norme europee o, quantomeno, si potrebbero adottare delle norme che permettano la sperimentazione di soluzioni di trasporto e test pre-normativi. Questo permetterebbe alle aziende italiane di testare in anticipo le proprie tecnologie e quindi di essere maggiormente competitive a livello internazionale. Ricordiamo che aziende, università e centri di ricerca italiani vantano notevoli competenze ed esperienze nel settore, prova di ciò è la partecipazione a numerosi progetti di R&S finanziati dalla EU ed internazionali. Una parte cospicua delle reti di trasporto e distribuzione del gas naturale esistenti in Italia sono compatibili con il trasporto di miscele GN/H2 con concentrazioni di idrogeno ben superiori al 10%; gli attuali limiti imposti dalle norme non sono quindi dettati da limiti tecnici dei sistemi di trasporto e distribuzione.

POLICY 2.1
• Apertura alla miscelazione di idrogeno in reti gas per concentrazioni >10%, con lo sviluppo di test pre-normativi sulla filiera dei componenti e sistemi per l’immissione, la gestione e la fornitura dell’idrogeno.
• Creazione/aggiornamento, anche in accordo con gli altri Paesi europei, di norme atte a permettere il trasporto di idrogeno in gasdotti sia puro che in miscela con gas naturale.
Per quanto riguarda gli altri aspetti del trasporto e trattamento di idrogeno, l’attuale normativa italiana impone tutt’oggi all’idrogeno delle limitazioni maggiori che in altri Paesi europei. Citiamo ad esempio, tipologia degli alloggiamenti, verifiche autorizzative, molteplicità di enti autorizzativi coinvolti. Per questi aspetti si richiede una semplificazione ed un allineamento con le norme di altri Paesi europei che permettano una competizione paritetica.

POLICY 2.2
• Interventi sulle normative nazionali relative al trasporto e trattamento dell’idrogeno, considerando anche i quadri normativi presenti presso altri Paesi europei.

PRIORITÀ 2 – Partecipazione attenta e puntuale ai tavoli di normativa tecnica

La normativa tecnica non è competenza del legislatore, ma funge da supporto al legislatore. Quindi è di interesse per le aziende partecipare ai tavoli normatori tecnici al fine di essere sempre aggiornate e di poter influire sulla definizione delle norme tecniche internazionali. Tale attività richiede uno sforzo economico dell’azienda, sia in termini di personale impegnato che di spese di partecipazione (costi di associazione, costi di trasferta, altri costi). Quindi mentre una grande azienda può facilmente far fronte a tali impegni economici, per una piccola o media impresa i costi divengono poco o per niente sostenibili. Sarebbe quindi auspicabile un supporto in tal senso. Al fine di ridurre i costi tale supporto potrebbe essere fornito ad associazioni di aziende piuttosto che alla singola azienda, ma è essenziale che si ponga attenzione a questa at tività al fine di evitare di dover “subire” norme determinate solo da aziende di grandi dimensioni e straniere

POLICY 2.3
• Interventi a supporto della partecipazione di PMI ai tavoli di redazione delle norme tecniche in materia idrogeno

PRIORITÀ 3 – Sostegno a tutte le attività di R&S di tipo pre-normativo a supporto sia della normativa tecnica che del legislatore

Con riferimento ai precedenti punti, sia a supporto del legislatore che delle aziende, è necessario un adegua to supporto alle attività pre-normative che forniscano i dati scientifici necessari per una corretta regolamentazione a tutela dell’intera società. Per supporto non si intende solo l’aspetto economico finalizzato a finanziare le attività pre-normative di enti di ricerca, università ed aziende; ma anche, e soprattutto, un quadro normativo che permetta/faciliti la sperimentazione (sul campo) delle soluzioni tecnologiche proposte.

POLICY 2.4
• Supporto economico allo sviluppo di attività pre-normative.
• Abilitazione di un quadro normativo che permetta/faciliti la sperimentazione (sul campo) delle soluzioni tecnologiche proposte.

PRIORITÀ 4 – Attuazione di campagne informative per il largo pubblico

Una corretta informazione dell’utente finale e della società in generale è fondamentale per l’accettazione,
il corretto utilizzo e la diffusione di nuove tecnologie. La diffidenza e la paura sono spesso generate da una mancanza di conoscenza, lo stesso vale per il cattivo utilizzo delle tecnologie. Come esempio portiamo il fenomeno noto come effetto rimbalzo (rebound) osservato nel caso delle politiche per l’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. L’utente non correttamente istruito e/o informato, pur applicando le tecnologie idonee ma utilizzandole male finisce col cancellarne i vantaggi. I casi più noti sono il maggior consumo di acqua calda in presenza di un sistema di solare termico o di energia elettrica in presenza di un tetto fotovoltaico. Si propone quindi l’attuazione di campagne informative per il largo pubblico. Bisogna porre particolare attenzione all’equilibrio ed alla correttezza delle informazioni fornite. Infatti, una campagna informativa di tipo “pubblicitario”, quindi sbilanciata, potrebbe avere l’effetto opposto a quello desiderato. L’equilibrio e la correttezza informativa sono essenziali soprattutto considerando che oggi le “disinformazioni” diffuse a vario titolo spesso attraggono l’attenzione del pubblico più di notizie fondate e ben documentate

POLICY 2.5
• Attivazione di progetti informativi/educativi sulle tecnologie dell’idrogeno e sulle procedure di sicurezza applicate.
Permane infatti il sentore di una certa diffidenza sociale rispetto alla sicurezza dell’Idrogeno. I timori per la sicurezza dell’idrogeno, come già accaduto in altri casi, possono portare a limitazioni nell’utilizzo e nell’accettazione degli impianti o dei sistemi di trasporto. Si ravvede la necessità di una maggiore attenzione all’informazione e alla formazione, a partire dall’ambiente scolastico

PRIORITÀ 5 – Ampliamento dei regolamenti e norme sui sistemi di trattamento e liquefazione

Rivisitazione di regolamenti e norme sui sistemi di compressione, liquefazione e trattamento di idrogeno finalizzata ad una armonizzazione e semplificazione delle norme e ad un ampliamento delle possibilità applicative.

POLICY 2.6
• Adeguamento dei regolamenti e norme in materia di gestione e trattamento dell’idrogeno.

PRIORITÀ 6 – Normalizzazione della regolamentazione di hub logistici

Questa attività prevede il coordinamento di tutta la regolamentazione relativa all’idrogeno finalizzata ad una gestione fluida ed efficace di ambienti integrati complessi quali porti, interporti e stazioni ferroviarie. Infatti negli hub logistici e industriali, quali porti, interporti e stazioni ferroviarie verranno a operare simultaneamente più tecnologie legate all’idrogeno e sarà quindi necessario definire modalità operative ed autorizzative adeguate alle necessità.

POLICY 2.7
• Ridurre la complessità e creare l’integrazione della normativa relativa agli hub logistici quali porti, interporti, aeroporti e stazioni ferroviarie.

Vedi altri elementi della FILIERA IDROGENOFonte @reportH2IT

Filiera Idrogeno: 5.7 USI ENERGETICI

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