Festa del Tartufo Bianco e Nero Pregiato

Campoli Appennino doppio appuntamento autunnale con la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco e Nero Pregiato. Nel 2006, dal punto di vista scientifico, c’è stata la scoperta del DNA del tartufo di Campoli da parte della prof.ssa Antonella Canini dell’Università di Tor Vergata di Roma, che ha evidenziato come il tartufo di Campoli sia unico, almeno in Italia.

Informazioni utili

• Dove si fa: Campoli Appennino (Fr)
• Data: 12-13 novembre 2022 e 19-20 novembre 2022
• Organizzazione: Comune di Campoli Appennino

Che Cosa è

La “Fiera del Tartufo Pregiato” rappresenta una ghiotta occasione per assaporare i piatti della cucina locale, ovviamente preparati a base del pregiato tubero. La sagra, poi, viene arricchita da eventi collaterali, come la gara per la ricerca del tartufo più grande ed una dimostrazione sulla ricerca del tartufo con i cani. Stand enogastronomici per la degustazione e la vendita dei tartufi In piazza e un percorso tra arte, artigianato e prodotti tipici per i vicoli del centro storico sono i fattori essenziali della manifestazione.

Un po di storia

Il tartufo può essere considerato un simbolo della cultura e della tradizione del comune di Campoli Appennino, città del tartufo. La storicità di questo prodotto è confermata dalle numerose fonti storiche che testimoniano che in passato, per la sua prelibatezza, veniva inviato in dono a re e principi. La Fiera del tartufo, che viene svolta 3 volte all’anno, testimonia come il forte legame prodotto-territorio trovi una sua collocazione anche a livello sociale.  Da secoli i campolesi raccolgono e commercializzano il tartufo; si tratta del tartufo nero, conosciuto dal Settecento. Raccolto grazie ai cani, è venduto e viene utilizzato nella gastronomia locale.  

Il termine “tartufo” o “tartufalo” ricorre frequentemente in alcuni conti comunali fin dalla metà del XVIII secolo, a testimonianza che la tradizione della raccolta del prezioso fungo ipogeo è già affermata e nota e risale certamente a date molto più antiche. Attualmente è in atto una certa ripresa demografica e la popolazione si occupa delle attività connesse al tartufo, lavora nelle cave e, in parte, è impiegata nelle industrie dell’area sorana.

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