Fagiolo zolfariello PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Ecotipo locale ad habitus indeterminato con seme di forma ovoidale-allungato, di piccole dimensioni, di colore paglierino chiaro, con una caratteristica nota zolfigna nel sapore; il baccello è di dimensioni medie, giallo crema a maturazione cerosa e giallo paglierino a maturazione piena, coltivato su file, tipicamente consociato a mais il cui stocco funge da tutore.

Nella pratica questi ecotipi sono strettamente legati alla consociazione con il mais i cui steli rappresentano un ottimo sostegno allo sviluppo della leguminose, in alternativa i sostegni sono sostituiti da paletti di legno e reti di nylon. In questo secondo caso si effettua “la semina a postarelle”, in una buca di 30 cm di diametro sono posti 5-7 semi a cerchio, con al centro un sostegno in legno che fa da appiglio per le piante.

La semina si effettua in contemporanea a quella del mais (in alcuni casi il mais viene portato nel terreno con leggero anticipo rispetto alla leguminosa) alternando file miste mais/fagiolo ad una o più file di solo mais onde evitare la formazione di pareti troppo fitte, sottoposte all’azione del vento e, soprattutto, per permettere una buona penetrazione della luce all’interno della coltura.

Generalmente la coltura avviene in piccoli orti familiari, consociata a colture quali il mais; la semina viene effettuata a mano nel mese di Maggio, inizio Giugno, a postarelle. Una prima raccolta viene effettuata quando i baccelli sono ancora verdi per il consumo fresco; la sgranatura avviene dopo la completa essiccazione dei baccelli sulla pianta e quindi per 2-3 giorni su teloni, al sole.

Quindi avviene la battitura con bastoni di legno e la successiva esposizione alla ventilazione naturale per allontanare i residui di baccelli. I semi vengono essiccati all’aria; la conservazione avviene in sacchetti di tela o lino, in luoghi freschi e ventilati. I materiali e le attrezzature utilizzati per la coltivazione sono molto semplici e rudimentali tipicamente presenti nell’agrotecnica locale.

Territorio di produzione

Area dell’acerrano nolano, Campi Flegrei e dei monti di Avella – Montedonico – Tribucco.

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Genovese PAT

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