
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Legumi piccoli, di forma subrotonda, colore bianco, di gusto delicato, particolarmente ricercati per preparazioni tradizionali. attualmente non è disponibile germoplasma ma se ne ha notizia presso diverse aziende marginali, dove sembrerebbe essere stato conservato in picole quantità per l’autoconsumo. Veniva particolarmente ricercato, come risulta da diverse fonti bibliografiche, per le caratteristiche organolettiche superiori, di gusto, consistenza, tempo di cottura e scarsa tenacità. Per le piccole dimensioni (paragonabili ad un chicco di riso, da cui il nome) è stato progressivamente abbandonato a favore di altre varietà.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Veniva coltivato in consociazione con il mais da granella, che fungeva da tutore.
Osservazioni sulla tradizionalità
La tipologia resta ampiamente ricordata nella zona di coltivazione, anche se sembra ormai scomparsa dall’attività agricola. le metodologie tradizionali sono quelle immutate da secoli e che sono tuttora applicate alla coltura del fagiolo negli orti familiari. la consociazione del fagiolo con il mais, riscontrata anche nel centro america, è da ricondursi alle civiltà precolombiane e quindi importate dagli spagnoli nel meridione di Italia al tempo dei viceré.
Territorio di produzione
Agro aversano, piana del Volturno (CE)

Fusillo furitano PAT Campania

Biscotti al miele PAT Campania
Da sempre il miele locale viene utilizzato nelle ricette tipiche della zona: in particolare nei comuni di Calore Salernitano ed Alburni si preparano dei biscotti prodotti con miele locale, detti anche “pupette” o “mustacciuoli”, che vengono tradizionalmente offerti in occasioni particolari, come i matrimoni o i festeggiamenti delle comunità.

Patata novella PAT Campania
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