Equiseto, Equisetum arvense

NOME COMUNE: Equiseto


NOME SCIENTIFICOEquisetum arvense L.

FAMIGLIA: Equisetaceae

NOMI POPOLARI: Coda cavallina, Coa ad caval, Erba rugna, Coda bussina, Rasparella, Cucitolo, Sbantz-bonrouch

NOMI STRANIERI:

  • (Eng) Horsetail
  • (Fra) Prȇle des champs
  • (Ger) Acker-Schachtelhalm
  • (Esp) Equiseto menor

DESCRIZIONE E STORIA

DESCRIZIONE BOTANICA

Portamento: fusto verde sterile da 50 cm privo di semi e fiori. Caratterizzato da rigature e stami verticillati. Si moltiplica tramite spore diffuse da un secondo tipo di fusto, alto circa 20 cm e di colore grigio. Questo fusto, caratterizzato da uno strobilo alla sommità, compare nella base della pianta nel periodo primaverile. Dopo la caduta delle spore lo strobilo lentamente scompare e i fusti fertili diventano simili e quelli sterili.

ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:

Chiamata anche “coda cavallina” per la forma dei fusti sterili che ricordano la coda di un cavallo.

NOTE: L’alto contenuto di sali solforici e silice, rende questa pianta molto utile come fitofarmaco, per difendere le altre piante dall’attacco di malattie fungine.

DOVE SI TROVA

HABITAT: Molto diffusa nel nord Italia. Cresce in ambienti umidi, a ridosso di fossati, fiumi e ruscelli. A volte diviene infestante.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: Si raccolgono i fusti sterili da inizio giugno per tutta l’estate. Successivamente devono essere essiccati al sole o in forno, facendo attenzione a maneggiare i fusti con cura per non frantumarli eccessivamente.

UTILIZZO

PARTE UTILIZZATA: Fusti sterili

COME SI USA IN COSMETICA: L’estratto di Equiseto viene utilizzato come ingrediente cosmetico per rendere la pelle più elastica e tonica, grazie al suo contenuto in sali minerali.

COME SI USA IN CUCINA: Nessuna nota.

PROPRIETA’ E BENEFICI

PRINCIPALI COMPONENTI

  • Sali minerali: sali di potassio, silicio, ecc
  • Flavonoidi
  • Steroli
  • Acidi fenoli e acido ascorbico
  • Alcaloidi in tracce (nicotina)

PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI

Le principali proprietà benefiche dell’Equiseto sono:

  • Diuretico
  • Remineralizzante
  • Emostatico
  • Elasticizzante (per uso esterno)

FORME IN CUI SI UTILIZZA

Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia.


Tintura Madre di Equiseto (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce, sciolte in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno dopo i pasti.

Decotto di Equiseto: 2-3 cucchiai da tavola in mezzo litro d’acqua fredda. Successivamente portare ad ebollizione e lasciare bollire per circa 10 minuti. Spegnere il fuoco e lasciare a riposo per altri 10 minuti. Filtrare e bere nel corso della giornata.

Polvere: si può ottenere macinando i fusti sterili essiccati. Si assumono 2 g di polvere al giorno sciolta in una bevanda a piacere, in uno yogurt o nella dieta quotidiana mescolato con il sale. Si tratta della migliore forma (insieme all’estratto secco) da utilizzare per favorire il benessere di ossa, unghie e capelli.

Estratto secco: 250 mg/compressa; 1 compressa 1-3 volte al giorno.

RIMEDIO NATURALE PER:

A cosa serve? Utile come rimedio naturale in caso di:

  • Ritenzione idrica e Cellulite
  • Renella
  • Osteoporosi
  • Fratture
  • Capelli e unghie deboli
  • Arteriosclerosi
  • Epistassi
  • Pelle disidrata, matura (per uso esterno)
  • Smagliature (per uso esterno)

CONTROINDICAZIONI: Non sono segnalati in letteratura effetti secondari o tossici alle dosi terapeutiche, eccetto in caso di sensibilità/allergia soggettiva alla pianta. Evitare l’assunzione in contemporanea con farmaci diuretici, per sommazione di effetto. Evitare in caso di sensibilità alla nicotina in quanto l’Equiseto ne contiene una piccola quantità che potrebbe provocare dermatiti/allergie.

Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche o erboristiche per la produzione di specialità medicinali.

Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi. Il numero e il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto: molti farmaci o preparati farmaceutici hanno originariamente un gusto sgradevole, che quindi viene “corretto” con l’aggiunta di sostanze di origine vegetale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *