Epilobio maggiore o Garofanino d’Acqua
L’Epilobio maggiore (Epilobium hirsutum) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Onagraceae. Con i suoi fiori rosa-violacei e il portamento elegante, è strettamente legata agli ambienti umidi ed è apprezzata sia per la sua bellezza ornamentale che per le sue proprietà medicinali.
L’epilobio maggiore può raggiungere un’altezza compresa tra 50 e 150 cm. Il fusto è eretto, ramificato e ricoperto da una fitta peluria morbida, da cui deriva il nome hirsutum. Le foglie sono lanceolate, opposte e di un verde brillante, spesso leggermente pelose. I fiori, molto distintivi, sono grandi e di colore rosa intenso o lilla, con quattro petali bilobati e un centro bianco. La fioritura avviene da giugno a settembre, mentre i frutti, costituiti da capsule allungate, contengono numerosi semi piumosi che vengono dispersi dal vento.
Habitat e distribuzione
Questa pianta è diffusa in Eurasia e Nord Africa, ma si è naturalizzata in molte altre regioni temperate. Cresce spontaneamente lungo le rive di fiumi, torrenti, laghi e fossati, prediligendo terreni umidi, ben irrigati e ricchi di nutrienti, esposti al sole.
Proprietà e usi medicinali
L’epilobio maggiore è noto per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie. In medicina popolare, è stato utilizzato per trattare disturbi gastrointestinali, infezioni urinarie, infiammazioni della pelle e problemi alla prostata. Le sue foglie e fiori, ricchi di tannini, flavonoidi e mucillagini, venivano impiegati in infusi e decotti. Oltre agli usi medicinali, è una pianta ornamentale molto apprezzata per la sua capacità di prosperare in ambienti umidi, dove arricchisce il paesaggio con i suoi colori vivaci.
Dal punto di vista ecologico, è fondamentale per la biodiversità: i suoi fiori attraggono api, farfalle e altri impollinatori, mentre i semi piumosi offrono rifugio a piccoli organismi acquatici. Inoltre, grazie al suo apparato radicale, aiuta a prevenire l’erosione delle rive, contribuendo alla stabilità dei suoli.
Coltivazione e cura
Coltivare l’epilobio maggiore è semplice. Predilige terreni umidi, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Ama il sole, ma tollera la mezz’ombra, e si propaga facilmente per seme o per divisione dei cespi. Richiede poca manutenzione, ma in condizioni favorevoli può diventare invasiva.
Storia e cultura
Il nome “epilobio” deriva dal greco epi (sopra) e lobos (baccello), in riferimento alla posizione dei fiori rispetto ai frutti. Tradizionalmente, le foglie essiccate venivano utilizzate per preparare una sorta di tè medicinale. La pianta è anche considerata un indicatore di ambienti umidi sani e ben conservati, confermando il suo valore ecologico e simbolico.
L’epilobio maggiore, con la sua bellezza e versatilità, rappresenta un esempio perfetto di come natura e tradizione si intrecciano, offrendo benefici sia all’ambiente che all’uomo
Orzo, Hordeum vulgare L.
L’orzo o Hordeum vulgare è un cereale straordinariamente versatile, apprezzato per la sua resistenza, i suoi benefici nutrizionali e i suoi innumerevoli impieghi. Che sia consumato in zuppe calde, trasformato in bevande o usato come foraggio, l’orzo continua a essere una coltura fondamentale per l’umanità.
Sambuco, Sambucus nigra L.
Il sambuco è una pianta poliedrica, capace di offrire bellezza, nutrimento e benefici per la salute. Dalla cucina alla medicina, passando per il suo contributo ecologico, rappresenta un elemento prezioso della flora spontanea e coltivata.
Meliloto, Melilotus officinalis L.
MELILOTO il nome deriva dal greco meli=miele e lotus=loto (nome con cui venivano chiamate molte piante). Si tratta infatti di una delle piante spontanee più visitate dalle api per la produzione di miele.