VICENZA, Città e Ville Palladiane del Veneto

Fondata nel II secolo a.C. nell’Italia settentrionale, Vicenza prosperò sotto il dominio veneziano dall’inizio del XV alla fine del XVIII secolo. Il lavoro di Andrea Palladio (1508–80), basato su uno studio dettagliato dell’architettura romana classica, conferisce alla città il suo aspetto unico.

Gli edifici urbani di Palladio, così come le sue ville, sparse in tutto il Veneto, hanno avuto un’influenza decisiva sullo sviluppo dell’architettura. Il suo lavoro ha ispirato uno stile architettonico distinto noto come palladiano, che si è diffuso in Inghilterra e in altri paesi europei e anche in Nord America.

Eccezionale valore universale

La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto è un sito seriale comprendente la città di Vicenza e ventiquattro ville palladiane sparse nel Veneto.

Iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1994, il sito inizialmente comprendeva solo la città di Vicenza con i suoi ventitre edifici attribuiti al Palladio, oltre a tre ville nella periferia.

Ventuno ville situate in diverse province sono state successivamente incluse nell’ampliamento del sito del 1996.

Fondata nel II secolo a.C. nell’Italia settentrionale, Vicenza prosperò sotto il dominio veneziano dall’inizio del XV alla fine del XVIII secolo. Il lavoro di Andrea Palladio (1508–80), basato su uno studio dettagliato dell’architettura classica romana, conferisce alla città il suo aspetto unico.

I palazzi, o case di città, sono stati inseriti nel tessuto urbano della città medievale, creando insiemi pittoreschi e facciate stradali continue in cui lo stile gotico veneto si combina con l’articolato classicismo del Palladio.

La definitiva villa di campagna palladiana sintetizza, sia figurativamente che materialmente, gli aspetti funzionali della gestione del terreno e l’auto-glorificazione aristocratica del proprietario.

Il suo nucleo è la casa-tempio, abbellita da uno scalone monumentale e coronata da un frontone sorretto dalle colonne della loggia. I portici si estendono lungo le ali a partire dall’edificio principale e spesso terminano con torri.

Le diverse componenti sono collegate da un linguaggio classico comune e sono ordinate secondo una gerarchia ben definita.

Vicenza è ampiamente, e con giustificazione, conosciuta come la città di Palladio. Tuttavia, era la figura centrale in un tessuto urbano che risale all’antichità e in avanti al neoclassicismo.

Come tale, Vicenza ha acquisito uno status mondiale che è stato a lungo riconosciuto e riflesso nella letteratura di storia dell’architettura e dell’arte.

Basando le sue opere sullo studio intimo dell’architettura classica romana, Palladio divenne l’ispirazione per un movimento senza paralleli nella storia dell’architettura.

Vicenza, città natale di questo movimento, conserva molti degli edifici originali del Palladio e come tale è una sopravvivenza unica di un concetto umanista totale basato su un’interpretazione vivente dell’antichità.

Il sito estende il riconoscimento dell’Eccellente Valore Universale dell’opera di Andrea Palladio alle altre manifestazioni del suo genio creativo in Veneto, coprendo la sua versatilità nell’applicare i suoi principi a contesti sia rurali che urbani.

Vicenza rappresenta una conquista artistica unica nei tanti contributi architettonici di Andrea Palladio, integrati nel suo tessuto storico e creandone il carattere complessivo.

Sparse nel Veneto, le ville palladiane sono il risultato del genio architettonico di questo maestro rinascimentale. Le numerose variazioni del disegno della villa testimoniano la continua sperimentazione tipologica del Palladio, realizzata attraverso la rielaborazione di schemi architettonici classici.

Le opere del Palladio nella città di Vicenza e nel Veneto, ispirate all’architettura classica e caratterizzate da una purezza formale incomparabile, hanno esercitato un’influenza eccezionale sulla progettazione architettonica e urbana nella maggior parte dei paesi europei e nel mondo, dando origine al palladianesimo , movimento intitolato all’architetto e destinato a durare tre secoli.

Integrità

Il sito si compone di più elementi, tutti di eccezionale pregio: il perimetro comprende la città di Vicenza con i suoi ventitre edifici palladiani più rappresentativi sorti nell’area urbana e ventiquattro delle ville extraurbane più rappresentative.

Lo sviluppo industriale del XXI secolo ha determinato una forte trasformazione delle aree circostanti la città, influenzando i rapporti originali tra città e campagna.

Le ville hanno mantenuto la loro integrità e sono ben conservate, all’interno di un contesto territoriale che ha subito diverse modifiche e per questo motivo è stato escluso dal perimetro del sito. Varie parti della proprietà sono state esposte a pressioni di sviluppo e all’impatto dei regimi agricoli e forestali. C’è qualche rischio di allagamento, ma questi problemi vengono affrontati dai gestori delle proprietà.

Autenticità

Quando applicata a un’area urbana, l’autenticità include una considerazione della struttura urbana, la forma dei singoli edifici che compongono il paesaggio urbano, l’uso di materiali e tecniche di costruzione tradizionali e le funzioni degli edifici.

In questi termini Vicenza nel suo insieme ha conservato il suo carattere autentico, soprattutto in relazione alla città di Palladio. La forma degli edifici del Palladio è documentata nei suoi Quattro Libri dell’architettura (1570) ed è cambiata relativamente poco da quando furono costruiti nel XVI secolo.

La funzione di molti dei palazzi vicentini è cambiata da domestica a commerciale, con conseguenti modifiche interne.

Il tessuto urbano della città ha subito cambiamenti molto piccoli e conserva ancora il paesaggio urbano storico noto dalle prime incisioni. Anche l’autenticità delle ville è alta.

Dettagliati studi archivistici, tecnici e scientifici hanno mirato ad individuare le forme originarie delle ville. Da questi, è stato possibile specificare i materiali e le tecniche appropriate per l’uso nei progetti di restauro e conservazione.

Requisiti di protezione e gestione

La protezione del sito è garantita da diverse misure legali di protezione. Gli edifici palladiani di Vicenza e le ville palladiane elencate nella proprietà sono tutti protetti dal Decreto Legislativo 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: misura di salvaguardia che garantisce che qualsiasi attività sul sito debba essere autorizzata dalla Soprintendenza competente ( ufficio locale del Ministero per i beni e le attività culturali).

Speciali piani di protezione applicati a tutti gli edifici garantiscono un’attenta conservazione, secondo i principi teorici dei lavori di restauro. Lo strumento urbanistico per la città di Vicenza ha definito alcune misure speciali per la conservazione dei ventitré edifici palladiani situati nel centro storico.

Il Piano di Gestione del sito è stato sviluppato da diverse istituzioni pubbliche e private.

L’Ufficio UNESCO, costituito all’interno del Comune di Vicenza, si occupa degli aspetti tecnico-amministrativi ed è incaricato del monitoraggio del Piano di Gestione del sito. Data la complessità del sito, il coordinamento generale è condiviso tra Ministero della Cultura e Regione Veneto, mentre la Provincia di Vicenza coordina province e comuni.

Il sistema di coordinamento mira a superare la frammentazione delle iniziative, favorendo rapporti sinergici tra le istituzioni.

Gli obiettivi principali del Piano di Gestione sono il recupero e la rivitalizzazione dell’immagine urbana, caratterizzata da una forte impronta palladiana, attraverso la definizione delle priorità di intervento all’interno del centro storico e della buffer zone, per il restauro e la conservazione delle ville e degli spazi aperti circostanti, e definire uno studio per l’identificazione delle zone cuscinetto intorno alle ville.

Favorisce la crescita della consapevolezza del valore del patrimonio nella popolazione locale attraverso la diffusione della conoscenza e la partecipazione alle scelte e alla gestione del patrimonio. Inoltre, il piano di gestione definisce ulteriori azioni per il sito UNESCO, volte a supportare la sua gestione di successo, come il miglioramento delle strutture e delle iniziative ricettive e ricreative, nonché delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto.

© whc.unesco.org

La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale come:

Patrimonio culturale:
  1. monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  2. agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  3. siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.
Patrimonio naturale:
  1. i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
  2. le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
  3. i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale

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