
Marc Chagall (1887-1985) è stato un pittore bielorusso naturalizzato francese, tra i più celebri artisti del XX secolo. Il suo stile onirico e fiabesco, caratterizzato da colori vivaci e figure sospese nel tempo e nello spazio, lo ha reso una delle personalità più originali dell’arte moderna. Nato a Vitebsk (nell’attuale Bielorussia), Chagall crebbe in una famiglia ebraica e iniziò la sua formazione artistica in Russia prima di trasferirsi a Parigi nel 1910. Qui entrò in contatto con le avanguardie artistiche, tra cui il Cubismo e il Fauvismo, ma sviluppò un linguaggio visivo unico, fortemente influenzato dai suoi ricordi d’infanzia e dalla cultura ebraica.

Dopo un periodo in Russia durante la Rivoluzione d’Ottobre, tornò in Francia, ma fu costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale a causa delle persecuzioni naziste. Dopo la guerra, si stabilì definitivamente in Francia, dedicandosi non solo alla pittura, ma anche alla ceramica, alla scenografia e alla realizzazione di vetrate.
Opere principali e stile
Lo stile di Chagall si distingue per la fusione di elementi fantastici, religiosi e popolari. Alcune delle sue opere più celebri includono:

- “Io e il Villaggio” (1911) – Un dipinto simbolico che rappresenta il legame tra l’uomo e la natura con un uso visionario del colore.
- Le vetrate per la Cattedrale di Metz e l’ONU – Capolavori di arte sacra moderna.

Confronto con gli artisti del suo tempo
Chagall è stato spesso associato alle avanguardie parigine come il Cubismo e il Surrealismo, ma il suo approccio era meno teorico e più emotivo. A differenza di Picasso e Braque, non frammentava la realtà in forme geometriche, ma la reinterpretava in chiave fiabesca e sentimentale.
Marc Chagall è spesso associato al mondo dei sogni per il carattere onirico e visionario della sua pittura. Le sue opere sembrano emergere da un universo senza tempo, in cui le leggi della fisica sono sovvertite e la realtà si fonde con la memoria, la fantasia e il mito.
Il sogno come chiave della sua arte
A differenza dei surrealisti, che esploravano il sogno attraverso il subconscio e la psicanalisi freudiana, Chagall trasforma il sogno in un linguaggio poetico. Le sue tele sono popolate da figure fluttuanti, animali simbolici, amanti sospesi nell’aria, città ribaltate e colori accesi che evocano un’atmosfera irreale.
Nelle sue opere, il sogno non è un’illusione ma una dimensione parallela, un modo per ricordare il passato e trasfigurarlo in un’armonia visiva carica di emozione. Chagall non dipinge il sogno come un enigma da decifrare, ma come un riflesso della sua interiorità, in cui gioia, nostalgia e spiritualità si mescolano in un racconto visivo senza confini logici.
Opere oniriche
- “La Passeggiata” (1917-1918) – In questa tela, Chagall si raffigura con la moglie Bella, con lei che fluttua nell’aria come se fosse portata dal vento dell’amore. Il paesaggio sottostante è un ricordo della sua città natale, Vitebsk, trasfigurato in un’ambientazione fiabesca.
- “Il violinista” (1912-1913) – Qui il musicista, elemento ricorrente nell’immaginario dell’artista, è sospeso tra le case di un villaggio, evocando la tradizione ebraica e la connessione tra musica e spiritualità.
- “Sopra la città” (1914-1918) – Ancora una volta, il tema dell’amore e della leggerezza si traduce in un volo impossibile, in cui due amanti si librano sopra un villaggio come se il peso della realtà non li riguardasse.
- Le illustrazioni della Bibbia – Qui il mondo del sogno si intreccia con la dimensione mistica e sacra, attraverso figure fluttuanti e colori simbolici.

L’eredità di Chagall nel linguaggio onirico
L’arte di Chagall ha influenzato molti artisti successivi, non solo pittori ma anche registi, illustratori e scenografi. Il suo uso del colore e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso immagini sospese tra sogno e realtà lo rendono una delle voci più poetiche del Novecento.

Abbati, Giuseppe

Tempio Malatestiano
