PIENZA, centro storico della città

Patrimonio Mondiale dell’ Umanità UNESCO
Pienza

Fu in questa città toscana che i concetti urbanistici rinascimentali furono messi in pratica per la prima volta dopo che papa Pio II decise, nel 1459, di trasformare l’aspetto della sua città natale. Ha scelto l’architetto Bernardo Rossellino, che ha applicato i principi del suo mentore, Leon Battista Alberti.

Questa nuova visione dello spazio urbano è stata realizzata nella superba piazza nota come Piazza Pio II e negli edifici che la circondano: il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Borgia e la cattedrale con i suoi esterni puramente rinascimentali e un interno in stile tardo gotico delle chiese della Germania meridionale .

Eccezionale valore universale

Pienza, situata sul crinale di un colle che domina la Val d’Orcia, 53 km a sud-est di Siena, nasce nel medioevo come Corsignano. La città fu ribattezzata e ridisegnata alla fine del XV secolo da Papa Pio II. Nato in questo comune toscano, Enea Silvio Piccolomini divenne un importante umanista prima di essere eletto papa nel 1458.

I concetti urbanistici rinascimentali furono messi in pratica per la prima volta quando Papa Pio II arruolò l’architetto Bernardo Rossellino per trasformare la sua città natale. Rossellino applicò i principi del suo mentore, Leon Battista Alberti, pensatore e architetto umanista, autore del primo trattato di architettura del Rinascimento.

Il papa fu ulteriormente influenzato dal cardinale filosofo tedesco Nicolà Cusano e dalla tradizione gotica tedesca. Ciò è evidenziato all’interno del Duomo di Pienza, tipico dello stile tardo gotico delle chiese della Germania meridionale mentre l’esterno è puro rinascimentale. Il campanile fonde forme gotiche e rinascimentali.

La nuova visione dello spazio urbano si è concretizzata nella superba piazza trapezoidale nota come Piazza Pio II.

La costruzione di nuovi importanti edifici intorno alla piazza iniziò nel 1459 e comprendevano la cattedrale, nonché Palazzo Piccolomini, Palazzo Borgia (o Palazzo Vescovile), il Presbiterio, il Municipio e il Palazzo Ammannati.

Mentre l’impianto urbanistico medievale è stato ampiamente rispettato, è stata realizzata una nuova strada dell’asse principale, Corso Rosselino, per collegare le due porte principali della cinta muraria medievale, anch’essa ricostruita in questo periodo. Il piano di Pio II, per sviluppare la città come sua corte estiva, prevedeva la costruzione o la ricostruzione di circa 40 edifici, pubblici e privati, che trasformarono ulteriormente la città medievale in una creazione del Rinascimento italiano.

Questi includevano nuovi edifici per i cardinali nel seguito papale e 12 nuove case costruite per il generale popoloso vicino alle mura e Porta al Giglio.

Come prima applicazione del concetto rinascimentale umanista di progettazione urbana, la città occupa una posizione fondamentale nello sviluppo del concetto di “città ideale” pianificata e svolge un ruolo significativo nel successivo sviluppo urbano in Italia e oltre.

(i) Criterio: L’applicazione del principio della “città ideale” rinascimentale a Pienza, e in particolare nel gruppo di edifici intorno alla piazza centrale, è risultato un capolavoro del genio creativo umano.

(ii) Criterio: Il centro storico di Pienza, come prima applicazione del concetto umanista rinascimentale di progettazione urbana, doveva svolgere un ruolo significativo nel successivo sviluppo urbano in Italia e oltre.

(iv) Criterio: gli edifici che circondano la piazza centrale di Pienza sono un eccezionale esempio di design umanista rinascimentale.

Integrità

Il confine del sito, definito dal suo muro originale, comprende tutti gli elementi essenziali che contribuiscono alla giustificazione del suo eccezionale valore universale. L’insieme creato da Pio II ha mantenuto la sua integrità strutturale e visiva rimanendo sostanzialmente intatto in tutte le sue componenti.

Le minacce al centro storico sono principalmente dovute all’afflusso di turisti, che richiede un migliore sistema di gestione turistica. Inoltre, l’aumento del valore delle proprietà crea un rischio di spopolamento che avrebbe un impatto sulla coesione sociale della città. La manutenzione generale degli edifici storici del nucleo è, in parte, incentrata su problemi geologici. L’instabilità del suolo, in particolare nella piazza, ha causato continui problemi strutturali alla cattedrale sin dalla sua costruzione.

Autenticità

Il Centro Storico di Pienza ha conservato l’autenticità in termini di design, materiali, lavorazione e ambientazione. E ‘ancora possibile leggere facilmente la struttura urbanistica medievale così come l’intervento rinascimentale del Rossellino, in quanto sono stati conservati nella planimetria, nell’architettura e nei dettagli, come la pavimentazione a spina di pesce della piazza centrale bordata di travertino. Tutti i lavori, eseguiti nel rispetto delle Carte del Restauro, hanno favorito la manutenzione dei materiali delle strutture storiche. Come altri centri storici della regione, Pienza ha conservato il suo contesto in quanto rimane entro i suoi confini storici e, insieme al paesaggio agricolo circostante; non è stato soggetto a sviluppi industriali o infrastrutturali negativi.

Requisiti di protezione e gestione

I proprietari delle proprietà all’interno della città storica includono una varietà di organizzazioni pubbliche, private, locali ed enti ecclesiastici. I programmi di restauro e conservazione sono stati effettuati sugli edifici storici dall’inizio del XX secolo. Gli immobili di valore storico, archeologico ed etnografico sono soggetti alla ex Legge 1939/1089, ora accorpata al Decreto n.42 / 04 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che fissa specifiche norme e modalità di intervento sull’immobile. L’autorità locale è responsabile per le approvazioni relative agli interventi ma questi sono soggetti a specifiche misure di salvaguardia autorizzate dalla Soprintendenza competente (Ufficio periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali). La Soprintendenza può negare interventi per motivi di conservazione o richiedere che gli interventi siano limitati o ristretti al fine di tutelare la risorsa storica.

Gli interventi di conservazione nel centro storico di Pienza sono pienamente individuati nel Piano Generale Comunale. Inoltre, diversi immobili sono soggetti ad ulteriori provvedimenti legislativi contenuti nel “Censimento del patrimonio edilizio comunale operativo” in cui vengono individuate specifiche categorie di assistenza.

Infine, un nuovo Piano di Gestione ha delineato cinque progetti strategici: protezione del sito; ricerca e sviluppo del carattere umanistico della città; valorizzazione della dimensione sociale e fruizione del centro; recupero delle caratteristiche architettoniche e paesaggistiche uniche del sito; e proposta di attività turistiche e socioeconomiche compatibili.

La realizzazione si articola in tre fasi: la prima è dedicata alla conoscenza, per sensibilizzare il pubblico alle particolari caratteristiche del sito; la seconda stabilisce strategie volte a migliorare la conoscenza e la promozione del sito; e la terza riguarda il controllo, la gestione e lo sviluppo di potenziali siti. Il piano di gestione indirizza le linee guida per la conservazione del carattere architettonico e urbano, senza dimenticare le relazioni culturali e la dimensione sociale della città e le connessioni con il paesaggio circostante, secondo una strategia di valorizzazione delle particolarità e dinamiche di rafforzamento dell’immagine della città .

Un comitato direttivo è stato istituito dagli uffici locali del Ministero per i beni e le attività culturali, la provincia di Siena e il comune di Pienza, con l’obiettivo di aggiornare e attuare il Piano di Gestione della proprietà.

LA CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO

Nel Rinascimento si sognava una città ideale, in cui l’uomo potesse vivere in armonia con se stesso e con la natura. Pienza si avvicina a questo modello utopistico. Siamo in Val d’Orcia e qui Papa Pio II fece realizzare da Leon Battista Alberti un progetto di città ideale: ne sono emblema la Cattedrale di ispirazione gotica e il Palazzo Piccolomini. E’ a Siena, nella Biblioteca Piccolomini, al’interno del Duomo, che viene narrata per immagini la biografia di questo Papa illuminato.

© whc.unesco.org

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La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale come:

Patrimonio culturale:
  1. monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  2. agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  3. siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.
Patrimonio naturale:
  1. i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
  2. le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
  3. i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale

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