Cavolo nero

Brassica oleracea var. acephala o viridis – Nome scientifico
Cavolo nero – Brassica oleracea var. acephala

Brassica oleracea var. acephala (o B.oleracea var. viridis) è una varietà di cavoli alla quale appartengono il cavolo nero e altre cultivar Viene anche chiamato Cavolo Toscano o Cavolo nero crespo.

CLIMA

Il cavolo nero si adatta ai climi freddi, è piuttosto resistente e può tollerare un intervallo di temperature tra i – 6 e i 27° C. Il cavolo nero fa parte della famiglia dei cavoli ed è un super alimento ricco di vitamine e minerali essenziali.

TERRENO

Per crescere rigoglioso il cavolo nero ha bisogno di un terreno fertile, sciolto e profondo, quindi un terreno ben lavorato.

Per migliorare la fertilità è opportuno eseguire una concimazione organica prima del trapianto (o comunque nei mesi precedenti).

Questa si può fare con il letame animale maturo di allevamenti bio, oppure usando il risultato del compostaggio domestico.

Se non si hanno a disposizione questi due tipi di fertilizzanti, si può optare per altri concimi biologici come l’humus di lombrico o il letame pellettato.

SEMINA

Per coltivare il cavolo nero si può partire dal seme oppure effettuare trapianti di piantine già formate.

La messa a dimora nel terreno lavorato si effettua nei mesi di agosto, settembre e ottobre.

E’ importante procedere considerando che dal momento della semina in semenzaio occorrono circa 40 giorni per ottenere una piantina pronta per il trapianto.

Per fare un esempio, se voglio trapiantare nell’orto nella metà di settembre, la semina in semenzaio dovrà avvenire i primi di luglio.

Sesto di impianto. Il cavolo nero è una pianta molto voluminosa, dunque bisogna mantenersi larghi con le distanze di trapianto nel terreno. Tra una pianta e l’altra bisogna lasciare almeno 80 cm, mentre tra le file serve un metro di distanza.

Tecniche colturali

IRRIGAZIONE

L’irrigazione è molto importante per la coltivazione del cavolo nero. Questa pianta, infatti, è perenne, e dunque deve affrontare anche i caldi e secchi periodi estivi, non solo l’autunno e l’inverno.

Per questo motivo è utili allestire un sistema d’irrigazione a goccia da usare nei periodi di prolungata siccità. Fondamentale è usare manichette d’irrigazione di buona qualità, che rimarranno a terra per lungo tempo.

PACCIAMATURA 

Tra le cure colturali nella coltivazione del cavolo nero, molta attenzione va prestata all’eliminazione delle erbe infestanti. Si può procedere in tal senso con periodiche sarchiature manuali o con una pacciamatura naturale, magari con paglia. In questo secondo caso, oltre alla protezione dalle infestanti, si mantiene più umido il terreno, limitando l’esigenze idriche.

Visto che le piante rimarranno a lungo sul terreno, vi consigliamo di valutare l’opzione della pacciamatura in juta, un materiale di origine naturale, più resistente rispetto alla paglia (che va di tanto in tanto rinnovata). 

RACCOLTA DEL CAVOLO VERZA

La raccolta del cavolo nero, a seconda del periodo di trapianto, ha inizio in autunno, si protrae per tutto l’inverno e prosegue fino in primavera. In estate è meglio lasciar riposare la pianta. Come accennato, il meglio della raccolta si ha nei mesi invernali, dopo le prime gelate, quando le foglie risultano più gustose. Di questa pianta si raccolgono le singole foglie, partendo dalla parte bassa del fusto centrale. Se cucinate fresche si ottengono risultati migliori.

Malattie e parassiti: i nemici di questo cavolo

Essendo una pianta molto forte il cavolo nero resiste molto meglio di altre specie agli attacchi di parassiti e malattie. 

I parassiti principali del cavolo nero sono tre: la cavolaia, le lumache, gli afidi.

Le larve di cavolaia possono provocare gravi erosioni fogliari a carico della pianta, specie se ancora giovani. Per rimediare alle infestazioni di questo lepidottero consigliamo due rimedi: il bacillus thuringiensis var. kurstaki e il macerato naturale di foglie e femminelle di pomodoro.

Anche le lumache vanno ghiotte del cavolo verza. Per eliminarle in maniera biologica ed efficace, e salvaguardare le nostre piante, si possono usare le trappole con la birra o il fosfato di ferro granulare.

Gli afidi rappresentano un pericolo per il cavolo verza soprattutto nelle coltivazioni primaverili. Per allontanarli in maniera naturale, senza usare pesticidi chimici, consigliamo, in modo preventivo, il macerato d’ortica o l’infuso d’aglio.

Le malattie le più pericolose per il cavolo verza, invece, sono: l’oidio, la peronospora, l’alternaria, l’ernia del cavolo.

Proprietà alimentari e utilizzi in cucina

Il cavolo nero è un ortaggio ricco di elementi nutrizionali. E’ ricco di vitamina C, sali minerali, acido folico e composti solforati.
In antichità veniva usato anche per le sue proprietà terapeutiche, in particolare per depurare il fegato e l’intestino.

In cucina il cavolo nero si presta a diversi utilizzi. Prima di consumarlo bisogna però pulire le foglie dagli steli, che sono più duri e meno gradevoli di sapore. Questa operazione si effettua tagliando le foglie e separandole dalla venatura centrale (lo stelo).

RIso e verza

La maniera più semplice di consumare il cavolo nero è quello di lessarlo e condirlo con olio extravergine di oliva e limone. Ma non dimentichiamo che il cavolo nero è uno degli ingredienti base di alcuni piatti tipici toscani, uno su tutti la ribollita.
E’ dunque un ortaggio ideale per arricchire le minestre invernali, farcire pizze rustiche o dare sapore a vellutate di verdure miste.

Fonte @coltivazionebiologica.it

RICETTE CON IL CAVOLO NERO

Ribollita – Cucina Tipica Toscana

Sedano
Coltivazione BIO

Il sedano (Apium graveolens L., 1753) è uno degli ortaggi più consumati sia direttamente, nelle insalate e nei condimenti, sia dopo la cottura. Si tratta di una specie erbacea che, allo stato selvatico, oltre che in Italia, è originaria dei paesi del bacino del Mediterraneo e di quasi tutta l’Europa centro meridionale, nonché dell’Asia in…

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Zucchina

Le zucchine sono una pianta ideale per il giardiniere di ortaggi alle prime armi perché è facile e veloce da coltivare. Le zucchine o zucchini (Cucurbita pepo) sono strettamente imparentate con cetriolo, anguria, zucca e zucche.

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Mais

La semina del mais va effettuata alla fine della primavera, quando le temperature non scendono mai sotto i 12 – 15 ° C, perché i semi di mais non germogliano a queste temperature. Le temperature minime per le altre fasi fenologiche sono 18 ° C per la fioritura e 22-25 ° C per la formazione…

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