Una gita in bicicletta? Via Francigena B23 da Formello a Roma

L’ingresso a Roma è caratterizzato da molto asfalto e traffico caotico, spezzato dalla quiete del Parco dell’Insugherata. Ci vuole un po’ di pazienza ma ormai siamo arrivati! La vista del “cupolone” da Montemario è talmente appagante che infine vi ritrovate ad apprezzare le fatiche affrontante… In ogni caso fate molta attenzione mentre camminate lungo la SS2 Cassia da La Storta, in quanto in alcuni punti e’ assente il marciapiede.

View More Una gita in bicicletta? Via Francigena B23 da Formello a Roma

Una gita in bicicletta? Via Francigena B22 da Sutri a Formello

Il paese di Formello si trova a sud-ovest dei Monti Sabatini, all’interno del Parco Naturale di Veio, che ne ricopre il territorio per il 71% circa della superficie, e confina a nord con il territorio del Comune di Campagnano di Roma, ad est con Sacrofano, a sud e ad ovest con Roma. Il territorio è caratterizzato da ampi crinali e da formazioni in tufo adibite alle coltivazioni agricole (vitigni, oliveti e colture di cereali), fossi e boschi ancora incontaminati che ospitano numerose specie animali anche rare. Sono ampiamente presenti alcuni rapaci come il nibbio bruno, la poiana o il gheppio. Nei torrenti trovano un habitat confortevole anfibi e rettili, quali il tritone crestato, la rana verde, la rana greca, la testuggine d’acqua dolce ed il saettone. L’economia di Formello è basata sull’agricoltura, sull’artigianato, sull’edilizia e sul turismo. Nel territorio comunale sono attestate presenze in età preistorica (Valle Cancella, Terre di Bettona, Prato la Corte). In età storica la zona fece parte del territorio della città etrusca di Veio , che sorgeva nell’attuale territorio comunale: rimangono a testimonianza della lunga dominazione etrusca numerosi manufatti, tombe e il c.d. alfabeto di Formello, un vaso che ha costituito un prezioso documento per la conoscenza dell’alfabeto etrusco arcaico.

View More Una gita in bicicletta? Via Francigena B22 da Sutri a Formello

Sentiero Italia CAI Basilicata T03 San Severino Lucano – Latronico

Dal centro del Comune di San Severino Lucano, dopo aver raggiunto per le strade cittadine l’inizio del paese, si scende lungo il sentiero che porta al Mulino Magnacane – in parte diruto – a ridosso del Fiume Frido. Su carrarecce e sentieri si prosegue poi per Bosco Magnano passando per il Mulino Coronalonga, recentemente ristrutturato, poi nei pressi della confluenza con il Torrente Peschiera, e un breve tratto sulla SP4. Il fondo è battuto per gran parte. Bosco Magnano è una delle aree più note e frequentate del Parco del Pollino, con aree parcheggio, fontana, Parco Avventura, albergo e ristoranti. Qui è eventualmente possibile dividere la lunga tratta. Da qui il Sentiero Italia segue il corso del Peschiera fino alla località Dispensa (n. 940) tra faggi giganti secolari e cerri, con deboli pendenze e fondo terroso raramente fangoso. Alla Dispensa c’è un punto d’acqua (Fontana du Lacce) e una piccola area attrezzata con tavoli. Si prosegue agevolmente per località Perricchio tra i boschi, lambendo per un lungo tratto il Recinto dei Cervi. Da Perricchio a Masullo il bosco è per ampi tratti rado con cerri prevalenti. Si ricomincia a salire fino a lambire il M. Nandiniello. La discesa, specialmente nell’ultimo tratto è particolarmente ripida e a tratti fangosa. Da Masullo a Latronico il percorso si sviluppa in gran parte su carrarecce e pochi tratti su strade comunali asfaltate. Oltrepassato il Fiume Sinni su una bella passerella in cemento e il sottopassaggio della SS 653 Sinnica, si raccolgono le forze per il l’ultima salita che porta al centro di Latronico.

View More Sentiero Italia CAI Basilicata T03 San Severino Lucano – Latronico

Una gita in bicicletta? Via Francigena B21 da Viterbo a Sutri

E’ solo a partire dal V secolo a.C. che il ruolo di Sutri viene a prospettarsi più chiaramente quando entra negli interessi di Roma grazie alla sua importante posizione strategica, fondamentale per il controllo sia delle aree etrusche, sia di quelle falische. Narra lo storico Tito Livio che agli inizi del IV secolo Sutri è sotto assedio da parte degli etruschi di Tarquinia. Vista l’eccezionalità dell’evento, narra sempre lo storico, gli abitanti di Sutri decidono di mandare degli ambasciatori a Roma, in base ad un’alleanza che i sutrini avevano stretto con l’Urbe. In quel periodo è dittatore di Roma Marco Furio Camillo che caldeggiando la causa di Sutri, decide immediatamente di portare aiuto alla città alleata, riuscendo a sbaragliare le fila etrusche. Con Roma Sutri assume una nuova funzione militare e politica su tutto il territorio a nord di Veio, è eretta a colonia latina, probabilmente nel 383 a.C., divenendo partecipe degli scontri che vedono Roma contro alcune città etrusche e che si concludono con la definitiva sottomissione di Tarquinia, Volsinii e di Falerii.

View More Una gita in bicicletta? Via Francigena B21 da Viterbo a Sutri

Una gita in bicicletta? Via Francigena B20 da Bolsena a Viterbo

Viterbo, città antica dalle mille sfaccettature, vanta un vasto centro storico risalente all’epoca medievale, cinto da mura antiche risalenti al XII sec d.C. A ovest del territorio viterbese si estendono vaste zone archeologiche e termali, risalenti ad epoche ancor più lontane, probabilmente attribuibili al periodo etrusco e romano. Sebbene la storia certa di Viterbo, comincia a definirsi nel periodo dell’Alto Medioevo. Nota da sempre come “La Città dei Papi” , nel Medioevo ricoprì il ruolo di Capitale della Cristianità e per molto tempo rimase sotto l’ala protettrice del sistema Pontificio. Solo con l’avvento del Regno d’Italia, ci fu il distacco reale dalla realtà pontificia e all’annessione di Viterbo alla provincia di Roma. In questa occasione la città perse la qualifica di capoluogo per poi riprenderla nel 1927, grazie ad un’operazione di riordino delle circoscrizioni provinciali, effettuata in quegli anni.

View More Una gita in bicicletta? Via Francigena B20 da Bolsena a Viterbo

Una gita in bicicletta? Via Francigena B19 da Radicofani a Bolsena

Le origini di Bolsena risalgono al III sec. a. C. quando l’area, già sede di importanti insediamenti, venne popolata dagli abitanti fuggiti alla distruzione di Velzna, una tra le più importanti città etrusche; i fuggitivi rifondarono la città assegnandole il medesimo nome (nella forma che in latino diverrà Volsinii). A partire dal IV secolo la città conobbe una graduale contrazione e la comunità volsiniese andò ad insediarsi sulla rupe che ospita il quartiere medievale del Castello e che costituirà il primo nucleo abitato dell’odierna Bolsena.

View More Una gita in bicicletta? Via Francigena B19 da Radicofani a Bolsena

Sentiero Italia CAI Basilicata T02 Madonna del Pollino – San Severino Lucano

Madonna di Pollino – San Severino Lucano La tappa inizia al santuario mariano della Madonna di Pollino, a quota 1537. Il primo tratto (sentiero 930), molto panoramico, si sviluppa sul crinale passando per il belvedere dove è posizionata la statua bronzea di Maria SS. del Pollino, della scultrice olandese Daphné Du Barry, per raggiungere la località Pietra Jaccata e le gole di Jannace, che riservano un paesaggio fiabesco (con fantastici ammassi rocciosi, faggi giganti, muschi e felci), fino a ricollegarsi sulla strada comunale per Mezzana. Il fondo è roccioso ed in parte fangoso. Attraversata la strada carrabile, il percorso si sviluppa su un leggero ed articolato declivio caratterizzato prevalentemente da vegetazione arbustiva nella prima parte e poi da fitta faggeta fino a Piano Acqua Tremola, passando per la Fontana di Monte Pelato.

View More Sentiero Italia CAI Basilicata T02 Madonna del Pollino – San Severino Lucano

Sentiero Italia CAI Basilicata T01 Morano Calabro – Madonna del Pollino

Morano Calabro – Madonna del Pollino Partendo dal centro di Morano Calabro, si percorrono circa 7 km di strada carrabile fino a località Colloreto alla base del Massiccio del Pollino, dove si possono visitare i ruderi dell’omonimo convento (906 m). Qui attacca il sentiero n. 901 che porta a Piano Gaudolino sul confine calabro-lucano a quota 1693 m (rif. cartografia CASMEZ, 1954); lungo questo tratto, tutto in salita (detto la Scala dei Moranesi) si incontrano numerose sorgenti anche di notevole portata e di particolare valore naturalistico. Al Piano Gaudolino si trova un fontana abbeveratoio ed un bivacco. Da Piano Gaudolino, si costeggia la base del Monte Pollino tra fitti boschi di faggi fino al Piano di Toscano utilizzando il sentiero IPV 2C (Itinerario di Particolare Valenza). Usciti dalla faggeta si segue nel primo tratto il sentiero n. 923, poi fino a raggiungere i “Guardiani del Parco”, un gruppetto di grandi pini Loricati sul bordo occidentale della Piana del Pollino (possibilmente con l’aiuto di una mappa o di una traccia GPS poichè la segnaletica è abbastanza carente sia per la mancanza di supporti, che per i vincoli imposti dal Parco Nazionale nella zona A). Da qui lambendo la Grande Porta del Pollino, tra Serra di Crispo e Serra delle Ciavole, il tracciato si innesta sul sentiero 931B e poi sull’IPV4 che porta al Santuario di “Madonna di Pollino” passando per la fontana “Pitt’ accurc’ ” e “Piano di Jannace”. Deviando dal percorso è possibile godere del grande spettacolo naturale offerto dai maestosi pini Loricati di Serra delle Ciavole e di Serra di Crispo (Giardino dei Loricati). Nei pressi del santuario c’è il rifugio “Pino Loricato” (1548 m).

View More Sentiero Italia CAI Basilicata T01 Morano Calabro – Madonna del Pollino